BAKXAI - Tarquinia
(VT)
Zinghereria
presenta
BAKXAI
Progetto
artistico di Guido Sileoni e Carlo Brignola organizzazione a cura di
Zinghereria.
Pittura e
scultura in mostra al C.A.T. Chiesa di S. Spirito, via delle Torri, 45 a
Tarquinia
dal 28
luglio al 14 agosto
Inaugurazione 28 luglio alle ore 18.30
Ingresso
Libero
Orari di
apertura 10.30 – 13.00 / 18.00 – 24.00
Il mondo delle BAKXAI
(Baccanti) in mostra al Centro d’Arte Tarquiniese raccontato attraverso
le opere di Guido Sileoni e Carlo Brignola. Dal 28 luglio al 14 agosto i
due artisti presentano il loro progetto patrocinato dall’Università
Agraria di Tarquinia e organizzato a cura dell’Associazione Zinghereria. |
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Le Baccanti
rappresentano la quintessenza della tragedia, della
contraddizione fra razionale e irrazionale. Un mondo femminile
di grande potenza emotiva complesso ed ambiguo dove l’energia
potenzialmente sovversiva della donna si realizza nel suo
aspetto più tragico.
Queste sono le storie
raccontate dalle tele di Guido Sileoni e dalle sculture di Carlo
Brignola, due artisti tarquiniesi che in questa occasione hanno
trasformato in materia il mito della tragedia greca.
Guido Sileoni,
argentino di origini, vive a Madrid ma è legatissimo al
territorio etrusco che lo influenza nel linguaggio artistico
raffinato, delicato ma al tempo stesso dirompente e diretto.
Eclettico e curioso, si occupa di pittura, disegno, fotografia e
grafica.
Carlo Brignola
napoletano di origini ma tarquiniese di adozione, predilige la
materia e si esprime con fusioni in bronzo, forgiatura dei
metalli e scultura su pietra e ceramica. Nella sua ricerca
personale l'utilizzo dei vari materiali gli permette di creare
un linguaggio poliedrico intento a preservare la conoscenza dei
maestri artigiani per dar vita alle sue visioni oniriche diurne.
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Bakxai
introduzione di Giacomo E. Carretto
Le Baccanti
sono le seguaci di Dioniso, il più giovane degli dei
nati da Zeus.
Dioniso è “il
Zeus delle donne”, gli uomini non fanno parte del suo
corteo. Euripide nella sua tragedia narra una delle
storie di Dioniso, nella quale il re di Tebe, Pènteo, si
oppone al culto del nuovo dio che trascina con sé le
donne e le allontana dai loro doveri. Per questo viene
punito perché le Baccanti, fra le quali è Agave, la sua
stessa madre, nel furore ispirato dal dio, l’uccidono,
squartandolo come farebbero con la selvaggina.
Sembrerebbe, dunque solo una storia in cui l’empietà
viene punita. Ma Dioniso è un dio dal carattere
enigmatico, misterioso, contradditorio. È il
dio-maschera, dai cui riti nasce la tragedia teatrale.
Basta la presenza di una maschera perché la sua assenza
si muti in presenza. È il dio dai molti nomi, Bacco “il
virgulto, il tralcio di vite”, Zagreo “il grande
cacciatore”, Dioniso “il nato due volte”, Eno “il vino”.
Nel mito si sdoppia, nasce da Demetra o da Persefone,
viene ucciso e nuovamente squartato come selvaggina dai
Titani e dal suo corpo si sviluppa la vite. Ma rinasce
da una mortale, Semele, “la sotterranea”, che è uccisa
dal fulmine, allora Zeus chiude il bambino nella sua
coscia e lo fa rinascere.
E’ tutto
ambiguo e inafferrabile in queste molteplici storie. La
sorte di Pènteo è quella dello stesso dio che rinasce,
quindi nel mondo di Dioniso ogni morte non è vera e ogni
personalità si sdoppia, come quella dell’attore che
porta la maschera e diventa un altro, quando recita.
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Se Dioniso è il più
giovane dio, è anche il più antico perché i suoi riti sono
quelli preistorici della Grande Madre, la Madre Terra che genera
e uccide i suoi figli, nel mondo vegetale delle eterne
rinascite. E la violenza che ci appare terribile delle Baccanti,
delle Menadi prese dalla mania, diventa il comportamento tenero
e terribile della stessa Natura. Ma si possono solo accennare
alcuni degli infiniti aspetti di questa storia, i cui
significati si moltiplicano, appena cerchiamo di afferrarla.
Nella ricerca d’immagini per raccontare ancora una volta questa
storia eterna, i due artisti di questa mostra trovano un ordine,
una sistemazione non solo formale che aiuta, chi osserva, ad
avvertire un senso unitario per le molteplici storie narrate da
Dioniso.
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