Quanti mattini piovosi o aromi di feste
o speranze o abiti di spose
o colori di spezie o preghiere
abbracciano questi suoni.
video
LEVANTE >
https://www.youtube.com/watch?v=y7cp0NeC0s4&feature=related
Video foggia > SAHARA
DREAM :
https://www.youtube.com/watch?v=o8Gjqi3BRVo&feature=related
LIBANO >
https://www.youtube.com/watch?v=giCYIg8Z7IU&feature=related
intro >
https://www.youtube.com/watch?v=B0TvenaPdOg&feature=related
DIO E’ ZINGARO >
https://www.youtube.com/watch?v=fO3BGO3mtC4&feature=related
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Il progetto reduce dal successo nel
Novembre 2010 al Berlin Jazz Fest dove ha chiuso sul
main stage la manifestazione, ritorna in puglia al
teatro Tatà di Taranto
nell'ambito del Circuito delle Musiche
Puglia Sounds. Lo spettacolo nato nel 2006 in occasione
dell’Ancona Klezmer Festival con la presidenza di Moni
Ovadia,
si era già esibito in Puglia al teatro
del Fuoco di Foggia nel 2009, ed ancora al Ravenna Jazz
ed al Tavagnasco Rock nel 2010.
Formazione rinnovata per la Kocani
Orkestar nella quale si aggiungono una nuova voce ed un
terzo trombettista mentre
per l’occasione la Municipale Balcanica
realtà pugliese nata nel febbraio 2003 re-incontrerà
Livio Minafra membro del gruppo dal luglio 2003 alla
fine del 2006,
nell’occasione musicista e
co-arrangiatore del progetto insieme a Piccolomini,
Demirov e Marziale.
Biglietti: Posto unico
numerato euro 15,00 + diritto di prevendita.
Riduzione under 25 e convenzioni: posto unico numerato
euro 10,00 + diritto di prevendita. |
Biografia
La
Municipale Balcanica è stata fondata nel 2003 da cinque
musicisti, tra cui Nico Marziale, Paolo Scagliola e
Raffaele Piccolomini che dal 2004 nell’associazione
omonima sono rispettivamente presidente, vice presidente
e membro del direttivo artistico. Dopo esserersi
costituita in associazione culturale musicale MB nel
2004 realizza il demo “Con-tradizione” che in brevissimo
tempo diventa sold out. Dopo una consistente attività
live(circa 200 concerti)pubblica il suo primo disco nel
2005 con l'etichetta italiana Ethnoworld. L'album di
debutto è "Fòua", nel quale la MB avvia una vivace e
profonda sintesi tra sonorità world music e quelle più
radicali e calde della sua terra d'origine, la Puglia,
nel Sud Italia. Il disco diventa subito conosciutissimo
non solo in Italia ma anche e soprattutto all'estero
dove le reinterpretazioni di alcuni celebri pezzi della
tradizione yiddish hanno reso la Municipale una nuova
realtà della scena internazionale della world music. La
stessa prestigiosa rivista internazionale Folk World,
valuterà l' "Hava Nagila" della MB come "una delle
migliori interpretazioni ascoltate tra le migliaia degli
ultimi trent'anni". L'approccio alle antiche melodie è
originale e distintivo, perché ciascun componente
possiede una formazione e una cultura musicale molto
personale e tutt'altro che omogenea rispetto agli altri.
L'intera sezione dei fiati della M.B., ad esempio, ha
iniziato la sua esperienza musicale nella tradizionale
banda del paese d'origine, ecco perché la sua
espressività è così potente e vivida nelle canzoni
tradizionali dell'Est, ed esplode in maniera passionale
negli A-solo inclusi nei nuovi arrangiamenti. Allo
stesso modo la sezione ritmica ha dato nuova solidità ai
brani, supportando questo modo trascinante e incisivo di
suonare antiche melodie. Il risultato è sorprendente e
compatto, e dà nuova espressione e nuovi significati
alle canzoni. Così le influenze del rock, del jazz più
libero e della sperimentazione sono coinvolte in melodie
ora suadenti ed esotiche, ora frenetiche e folli. Nel
2006 la MB si assesta nella sua formazione definitiva
che comprende 8 musicisti(Marziale, Scagliola,
Piccolomini, Rutigliano, Sgaramella, De lucia, Giusti,
Tedeschi), e continua ad accrescere la sua credibilità
soprattutto grazie alle sue travolgenti prove dal vivo,
entusiasmando sia i sofisticati festival Jazz che gli
scatenati raduni Folk o Rock, tra Italia, Germania,
Francia, Olanda, Portogallo, Austria, Turchia, Bulgaria,
Slovenia, Polonia con i patrocini degli Istituti
italiani di Cultura e dell’Unione europea. Nel 2008 dopo
circa 400 concerti, evolvendo il suo suono senza
snaturarsi, la Municipale Balcanica pubblica ROAD TO
DAMASCUS per l'etichetta FELMAY(Egea distr.) con la
collaborazione di Antonio Porcelli(Live prod.
Caparezza), un prodotto fatto di pochi, irrinunciabili,
brani tradizionali e tanti altri pezzi originali, alcuni
più radicati e dal sapore classico, altri che hanno la
forma più coraggiosa della sperimentazione. Il disco
apprezzato dalla critica ha suscitato in italia
soprattutto nella storica rivista il Mucchio un forte
interesse comprovato da un articolo cartaceo, una
intervista su fuori da Mucchio ed un articolo su
un'altra rivista del gruppo editoriale dai quali
citiamo: “C'e un potenziale di successo enorme qui
dentro e sarebbe un vero peccato non crederci”(Eddy
Cilìa Audio Review Febbraio 2009);“mettendo oltretutto
in luce una brillantezza, un'ispirazione ed una classe
non a caso apprezzate anche fuori dai confini”(Il
Mucchio Febbraio 2009). Nel 2009 la Municipale
collaborando con l’ambasciatore italiano in Turchia e
con l’istituto italiano di Ankara, ha tenuto tre
concerti nella capitale turca.
KOCANI ORKESTAR
è una delle più famose e spettacolari
fanfare balcaniche, un’orchestra magica, fatta di
musicisti straordinari, artisti vagabondi, generosi ed
eccessivi, ensemble aperto, sempre in continua
mutazione, disponibile per vocazione antica agli
incontri di viaggio. Una fanfara al galoppo.
La Kocani Orkestar, ha pubblicato il
nuovo album "The Ravished Bride". Dopo l'uscita nel 2002
del loro precedente "Alone at My Wedding", il gruppo ha
alternato lunghe tournè a prestigiose collaborazioni
(Beirut/Zach Gordon, Paolo Fresu, Antonello Salis,
Cibelle, Balkan Beat Box) , e ha visto crescere la sua
popolarità presso un pubblico sempre più vasto.
Possente, romantico e inventivo "The Ravished Bride"
abbatte tutte le barriere musicali precostituite: epiche
canzoni d'amore, accompagnano il gruppo verso un nuovo
pop est-mediterraneo, o in ardite rivisitazioni di
classici tradizionali messicani (La Llorrona), mentre i
brani strumentali flirtano con la surf music e tendono
verso una sorta di rock balcanico e mutante, anche
grazie all'aggiunta di un batterista, e delle chitarre
elettriche di special guest come Uri Kinrot (Balkan Beat
Box) e Vincent Kenis (il produttore di Konono N°1) che
ha mixato l'album.