MOSTRA IN CONFIDENZA
COL SACRO - Sondrio
"In confidenza col sacro"
racconta della tradizione, antichissima e ormai desueta o residuale,
di vestire le statue, soffermandosi in particolare nelle vallate al
centro dell'arco alpino tra l'Alta Lombardia e la Svizzera
meridionale, con uno sguardo aperto ai territori limitrofi, lombardi
e non solo.
La mostra, promossa dalla Fondazione - Centro Studi "Nicolò Rusca",
dal Gruppo Credito Valtellinese e dal MVSA - Museo Valtellinese di
Storia e Arte, e curata da Francesca Bormetti, è allestita a
Sondrio, in Valtellina, dal 10 dicembre 2011 al 26 febbraio 2012
nella doppia sede espositiva Galleria Credito Valtellinese e del
MVSA.
Le statue vestite, in stragrande maggioranza simulacri della
Madonna, avevano il corpo (in molti casi un semplice "torsolo") in
legno o in altri materiali "poveri", i volti modellati in modo
naturalistico e gli arti generalmente snodabili. Vestite con
biancheria intima, corpetti e preziosi abiti, gioielli e corone, si
trasformavano in un suntuoso simbolo sacro e costituivano un
patrimonio di fede, prima ancora che d'arte, amato in tutto il mondo
cattolico, dall'Europa all'America Latina. Portate in processione,
ospitate sugli altari, venerate dalle confraternite, testimoniavano
di un Sacro familiare e "indigeno": simile e prossimo ai suoi
fedeli.
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In seguito, questi simulacri,
ritenuti indecorosi e fatti oggetto di un culto a rischio di
superstizione, vennero esautorati e sostituiti da effigi
"moderne", qualche volta in legno ma anche in gesso o in
plastica. Prodotti seriali, coloratissimi e di grande effetto
scenico, simulacri però "freddi", da ammirare a distanza, non
più da vestire e da accudire.
I documenti ricordano, per esempio, come alcune delle antiche
Madonne godessero di corredi che nemmeno una principessa poteva
permettersi: in una chiesa veneziana la dotazione di una sola
Vergine era di 61 diversi abiti completi.
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Le
cerimonie di vestizione erano veri e propri rituali di
"sacralizzazione" affidati rigorosamente a mani
femminili cui toccava "far bella" la statua alla vigilia
dell'annuale esposizione in chiesa e della processione.
Per preparare al meglio la statua, le vestitrici
facevano ricorso ai capi migliori del corredo tessile, e
in alcune zone era contemplato anche l'uso di profumi e
del trucco per le labbra e il viso.
In occasione della festa o di particolari circostanze
bisognose di riti propiziatori o di riparazione, toccava
agli uomini, in genere, porsele sulle spalle e portarle
in processione, attorno alla chiesa o lungo le vie del
paese o anche percorrendo erte mulattiere di montagna.
Probabilmente erano tantissime le chiese in cui si
veneravano queste "statue vive", con cui si entrava in
"amorosa corrispondenza" donando anche solo semplici
gioiellini, vestiti, fazzoletti, corone, o ex voto per
grazie ricevute.
Di questo diffuso fenomeno, la mostra di Sondrio delinea
un segmento, territorialmente limitato, ma altamente
significativo. Un materiale di conoscenza e di confronto
prezioso in quanto frutto di una indagine capillare,
approfondita e precisa. |
Nella doppia sede della mostra nel cuore storico di Sondrio,
vengono presentate al pubblico una ventina di statue vestite,
proposte in un allestimento raffinato e "leggero". Accanto alle
effigi di Madonne avvolte nello splendore di ori e sete, ma
anche in "sottana" o "nude", vengono esposti corredi tessili,
gioielli, materiali relativi al contesto storico e geografico, e
filmati che documentano usanze e riti tutt'ora in uso.
Il volume di studi, che accompagna la mostra, documenta il
lavoro di studio e di ricerca multidisciplinare che il gruppo di
autorevoli studiosi, coordinato da Francesca Bormetti, ha
prodotto. Un risultato frutto di rigorose e estese indagini sul
campo, di pazienti e intelligenti affondi negli archivi storici
del territorio, oltre che di ben fondate metodologie di indagine
e di aggiornate e approfondite teorie interpretative nell'ambito
dei saperi specialistici espressi da discipline quali storia
della chiesa, antropologia, storia del tessuto e della moda,
storia dell'arte e storia della fotografia.
Risultati che hanno restituito testimonianze di un numero
significativo di simulacri, presenti sul territorio con una
diffusione insospettata, purtroppo in buona parte dispersi. Le
indagini, comunque, hanno consentito di mettere in giusta
evidenza ciò che rimane e, in alcuni casi, anche il recupero di
esemplari ormai nell'ombra e condannati all'oblio e alla
distruzione. Sono oggetti di storia sacra, del costume e
dell'arte che, attraverso la grande doppia esposizione
sondriese, vengono restituiti al territorio e alla più
complessiva conoscenza della civiltà contadina, con il
dichiarato auspicio che questa mostra possa promuovere un
rinnovato rispetto per questi manufatti e metta in luce la
necessità di una adeguata conservazione.
Il volume di studi, edito da Fondazione - Centro Studi "Nicolò
Rusca", Gruppo Credito Valtellinese e MVSA - Museo Valtellinese
di Storia e Arte, sarà in vendita, durante tutto il periodo
espositivo, presso le sedi della mostra al prezzo speciale di
euro 42,00, anziché di euro 50,00.
Coordinate mostra
Titolo
IN CONFIDENZA COL SACRO
Statue vestite al centro delle Alpi
Sedi
Galleria Credito Valtellinese
Piazza Quadrivio, 8 - Sondrio
MVSA - Museo Valtellinese di Storia e Arte
Via M. Quadrio, 27 - Sondrio
Durata
10 dicembre 2011 - 26 febbraio 2012
Orari e ingressi
Galleria Credito Valtellinese e MVSA
da martedì a venerdì h. 9.00 - 12.00 / 15.00 - 18.00
sabato e festivi h. 15.00 - 18.00
chiuso il lunedì - INGRESSO LIBERO
Chiusure Straordinarie
domenica 25 dicembre 2011
Domenica 1 gennaio 2012
Info e prenotazioni
visite guidate
+39 0342.526.269 / +39 0342.526.553
Informazioni al pubblico
Galleria Credito Valtellinese
Tel. +39 0342.522.738
www.creval.it
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