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SANTUARI INDIGENI -
Sicilia
Venerdì 8 aprile
Monastero dei Benedetti (Catania), sabato 9 e domenica 10 (Marianopoli)
STORIA E ARCHEOLOGIA: ALLA RISCOPERTA DELL’ENTROTERRA SICILIANO
Da tutt’Italia per la tre-giorni culturale sui “Santuari indigeni di
Sicilia e Magna Grecia”
Sarà una “full immersion” nel passato, un viaggio
nella storia antica della Sicilia e della Magna Grecia, cominciando
dallo studio dei santuari indigeni. Un appuntamento unico nel suo
genere, che passerà in rassegna le scoperte più interessanti e
suggestive che gli studi archeologici hanno riportato alla luce
negli anni: saranno idealmente visitati i luoghi di culto della
nostra terra, tenendo conto di aspetti come quello topografico,
architettonico, epigrafico, tipologico, e mettendo a confronto
sistemi di organizzazione e offerte delle varie popolazioni.
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Un passato che verrà illustrato da studiosi,
docenti e archeologi, chiamati a raccolta da Rosalba Panvini,
responsabile del Servizio Interdisciplinare Regionale di
Caltanissetta/assessorato regionale dei Beni Culturali e
dell’Identità siciliana, Massimo Cultraro del Cnr-Ibam
Catania, Dario Palermo, docente di Scienze della
Formazione, Edoardo Tortorici della Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università di Catania e Massimo Frasca,
direttore della Scuola di Specializzazione in Beni
Archeologici, col sostegno dei Dipartimenti
Processi formativi e di Scienze Umanistiche dell’Ateneo
catanese e del comune di Marianopoli, guidato da
Calogero Vaccaro.
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Un’iniziativa nata in sinergia per
promuovere il convegno di storia antica e archeologia “Santuari
indigeni di Sicilia e Magna Grecia. Modelli,
organizzazione e regime delle offerte a confronto”.
Una tre giorni di studi “itinerante” che farà tappa
prima a Catania, per una giornata di
approfondimenti che si svolgerà venerdì 8 aprile alle
ore 15.00 nel Coro di notte dell’ex Monastero dei
Benedettini, per proseguire a Marianopoli (in
provincia di Caltanissetta), nel centro culturale
Sikania, dove si svolgeranno le altre due sessioni del
convegno, sabato 9 e domenica 10 aprile.
L’evento, che vedrà presenti oltre 30
esperti e moltissimi studenti provenienti da
tutt’Italia, è una vera e propria operazione di
marketing territoriale: «L’obiettivo – spiega la
dott.ssa Panvini – è quello di far conoscere
l’entroterra siciliano, dove ci sono realtà
archeologiche che possono interessare non unicamente gli
addetti ai lavori, ma un ambito molto più vasto di
possibili fruitori. Luoghi e reperti di Marianopoli ci
parlano di un mondo che solo da pochi decenni è venuto
alla ribalta ed è stato esplorato approfonditamente: mi
riferisco alle civiltà indigene, all’ampio mosaico di
popolazioni e culture della Sicilia interna e in
particolare dell’area centro-meridionale, al paesaggio
rimasto inalterato e simile a quello in cui vivevano gli
antichi sicani». Inventiva, estro, gusto, maestria nel
realizzare elementi artistici della propria cultura,
esprimono la ricchezza e l’orgoglio di appartenenza
delle popolazioni indigene della profonda Sicilia: i
reperti dei santuari rappresentano la testimonianza di
un mondo da valorizzare ed il merito del comune di
Marianopoli, così come quello di tanti altri comuni
dell’entroterra, è quello di aver saputo conservare le
memorie di un passato così significativo.
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La prima sessione di lavori vedrà il via venerdì
8 aprile alle 15.00, dopo i saluti del preside della facoltà di
lettere e filosofia Enrico Iachello, del preside della
facoltà di Scienze della Formazione Febronia Elia, del
direttore dell’Istituto Ibam-Cnr Antonella Pellettieri e
del direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche
dell’Ateneo catanese Carmelo Crimi. L’apertura sarà
affidati ai curatori del convegno, cui seguiranno gli interventi
programmati.
L’iniziativa verrà realizzata grazie al supporto
di sostenitori e sponsor – tra cui Miniamiwind e SiciliAntica –
e delle istituzioni locali.
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