Il
teatro che cerco e che pratico non è mai una lettura o un
commento al pre-esistente. Cerco la completa presenza di un
corpo denso e sostanziale, cerco delle linee di forza a partire
da una fredda oggettività visiva che sottrae materia dalla
realtà e dal tempo.
La
figura del protagonista nella parabola di Hawthorne - il
Pastore che sceglie di celare il proprio volto con un velo nero
per tutta la vita – mi offre un’occasione per indagare l’antico
rapporto tra la rappresentazione e la negazione dell’apparire
che, dalla tragedia attica, sostiene ogni nostro rapporto con
l’immagine.
Il
racconto di Hawthorne si spinge fino al limite dell’abisso oltre
il quale non c’è più nulla da dire, da vedere: solo lo schianto
dodecafonico di un buco nero, in cui la materia si curva sotto
il proprio peso e nega se stessa.
Se si
potesse riassumere questo spettacolo in una frase si potrebbe
dire che qui viene mostrata non la storia di un uomo, bensì
quella di un pezzo di vetro oscuro, usato come specchio per
riflettere e filtrare l’immagine dell’immagine.
Ogni
rapporto illustrativo al testo di Hawthorne risulta vano, perchè
assorbito nel collasso del significato programmato e disposto
dallo scrittore stesso, che qui io voglio raccogliere come una
specie di eredità.
INFUNDIBULUM - Compagnia Feria
Musica
Teatro La Fenice Senigallia
Sabato 19 Novembre alle ore 21.00
e Domenica 20 Novembre alle ore
17.00
info e prenotazioni:
335 1776042 -
info@fenicesenigallia.it
www.fenicesenigallia.it
-
www.senigalliaturismo.it
Infundibulum – Cie Feria Musica
Basato su un'idea originale di Philippe de Coen e
Anne Ducamp
Diretto da Mauro Paccagnella
Infundibulum è uno spettacolo tra il sonno e la
veglia, tra la percezione e l'incoscienza, così come
l’"infundibulo" è in medicina quella parte del nostro cervello
che collega l'ipotalamo (la sede dei neuroni, responsabili delle
nostre emozioni) e la ghiandola pituitaria (la fonte dei nostri
ormoni essenziali).
Inghiottiti dall' "Infundibulum", realizzato da
Feria Musica come un gigante imbuto di legno, i
danzatori/acrobati e i musicisti entrano nelle profondità di un
subconscio eccentrico e sensuale.
Ciò che si presenta agli occhi dello spettatore è
quello che accadrebbe se un uomo buttasse all’aria tutto il suo
guardaroba, un guardaroba composto non solo di vestiti, ma anche
di souvenir e strani oggetti, popolato da una serie di
misteriosi personaggi: fantasmi o burattini, che si amano e si
odiano. Gli acrobati si legano, scompaiono, si uniscono, si
mettono in posa e creano immagini effimere, si uniscono nella
ricerca di qualcosa di indefinito.
Le loro acrobazie sono al servizio del complicato
macchinario di uno scienziato pazzo. La musica riecheggia senza
sosta, accompagna i loro salti e le sospensioni all'interno del
limbo tra sogno e realtà.
Ma la caduta è inevitabile, come se il circo
stesso – con i suoi strumenti, il palo, la
puleggia e le palle del giocoliere - avesse deciso di
intrappolare questi ostinati sognatori. Ogni tentativo di fuga o
di liberarsi è destinato al fallimento - fino a quando non
arriva il salto finale.
Diretto dal coreografo Mauro Paccagnella, questo
furioso e allo stesso tempo raffinato balletto vede in scena
otto danzatori/acrobati e tre musicisti nella cornice di una
scenografia monumentale.
Un unico linguaggio acrobatico e coreografico è
delineato lungo i pendii dell’Infundibolum.
Una serie di immagini si svela, frammenti della
nostra memoria collettiva e dell’inconscio soggettivo,
recuperati in qualche posto a metà strada fra il reale e
l'immaginario, la follia e la fragilità.
Infundibulum è stato nominato miglior spettacolo
2010 dalla redazione di Circus Magazine
“Per
la sua impressionante scenografia e la sua dimensione
mitologica. Ho visto un cielo in tempesta e i suoi angeli
caduti. Danza, circo, musica e colore! .” Ria Geenen
caporedattore
PROPAGANDA - Compagnia Acrobat
Circo contemporaneo
Teatro La Fenice Senigallia
Sabato 17 Dicembre alle ore 21.00
e Domenica 18 Dicembre alle ore
17.00
info e prenotazioni:
335 1776042 -
info@fenicesenigallia.it
www.fenicesenigallia.it
-
www.senigalliaturismo.it
Propaganda - Compagnia Acrobat (Australia)
Con:
Jo-Ann Lancaster / Simon Yates / Grover Lancaster-Cole & Fidel
Lancaster-Cole
Tecnici:
Ryan Taplin et Scott Grayland
Musiche:
Tim Barrass
Ammettiamolo, il capitalismo è un fallimento. Ma un altro
modello è possibile?
La
compagnia australiana Acrobat ha deciso di chiarirci la realtà,
invitandoci alla dimostrazione di metodi semplici ed efficaci
per liberarci dal torpore globale e dare il via a una pacifica
ma necessaria rivoluzione ambientalista in grado di salvarci.
Acrobazie, capriole, corda, trapezio e biciclette, sono gli
strumenti per diffondere i principi professati negli anni da
quella coppia di gloriosi e atletici rivoluzionari che sono
Simon Yates e Jo-Ann Lancaster, quegli stessi principi che
insegnano ai loro figli.
Con
incrollabile convinzione ed entusiasmo gli Acrobat ci
convinceranno che essere gentili, mangiare verdure, andare in
bicicletta e fare giardinaggio nudi, sono azioni che possono
fare la differenza e che possono prepararci meglio al domani..
Propaganda è uno
spettacolo familiare che vede Jo Lancaster e Simon Yates sul
palco con i loro bambini, i due artisti hanno messo in scena un
lavoro che spiega esplicitamente il fondamento etico della loro
vita, comunicandolo attraverso una serie di slogan di
propaganda, scritti o gridati: ANDATE IN BICICLETTA, FATE CIO'
CHE PROMETTETE DI FARE, FATE GIARDINAGGIO NUDI, SPEGNETE IL
TELEVISORE, SIATE VOI STESSI.
I
sentimenti sembrano ovvi, ma non è così.
Proprio
come le verità lapalissiane in genere hanno bisogno di una belle
cornice per avere tutta la nostra attenzione, così le abilità
circensi hanno lo scopo di rivelare ciò che è in bella vista ma
che spesso non siamo capaci di vedere.
. Saper
combinare il fascino (molto), il virtuosismo ( enorme) e
l’invenzione ( appassionata), il tutto con semplicità e
modestia, non è cosa da tutti. Dietro il titolo aggressivo, nato
dopo un soggiorno a Cuba, artigianato artistico e poesia della
vita quotidiana creano una meravigliosa alleanza in questa
piccola compagnia di grande talento
Le Monde
Qui il
circo non è sinonimo di lustrini.....Attraverso numeri
sorprendenti, ma anche simbolici e sarcastici, questi
australiani regolano i conti con la cupidigia umana,
l’inquinamento che uccide il mare e la fantasia, l’ abbrutimento
beota. Con i loro corpi scultorei alla Arno Breker, questi
liberi pensatori dalla creatività debordante…incitano il
pubblico ad uscire dal conformismo . Libération
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