La finalità del MedFestival è
quella di celebrare, in questa comunità di minoranza linguistica
arbëreshe, la storia, l’ arte e la cultura del Mediterraneo: un’
occasione, questa, per raccontare la vita e la cultura della
nostra gente, coinvolgendo un pubblico eterogeneo attraverso
proposte multidisciplinari.
Quest’ anno il tema
principale dell’ evento sarà il “Il brigantaggio”. Il 150°
anniversario della nascita dello stato italiano obbliga ad una
riflessione sull’unità nazionale: la nostra analisi si
soffermerà soprattutto su uno dei fenomeni storici e sociali più
importanti dell’Italia postunitaria: il brigantaggio che nell’
Italia meridionale, nei primissimi anni dopo il 1861, non fu una
semplice sollevazione contadina contro il potere politico ed
economico sabaudo ma un fenomeno complesso che merita di essere
ridiscusso soprattutto alla luce di nuove rivelazioni storiche.
In effetti, unificare realmente il Sud al Nord costò di fatto la
prima guerra civile italiana (1862-64) che oppose l’esercito
regolare italiano a bande di contadini disillusi e affamati,
ribelli che erano presenti soprattutto nell’entroterra campano,
lucano e pugliese. Uno dei briganti più temuti e noti del nostro
territorio fu Cosimo Mazzeo detto “Pizzichicchio”, a cui San
Marzano diede i natali nel 1837.
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La compagnia
teatrale della Pro Loco Marciana “Inchiostro Simpatico”
con la regia di Roberta Fiordiponti e la collaborazione
dell’ “ass. Yicuvra” e “ Terre Nostre” di Mottola,
metteranno in scena spettacolo teatrale “La Leggenda di
Pizzichicchio nello splendido scenario del Palazzo
Marchesale Casalini, che per l’ occasione sarà aperto ai
tanti ospiti di questa serata. L’intento del Med-
Festival sarà proprio quello di ripercorrere attraverso
la musica, il teatro e l’arte gli aspetti più
affascinanti del brigantaggio meridionale: si tratterà
di una serata ricca d’ incontri, con rievocazioni
teatrali, concerti musicali, mostre fotografiche,
allestimenti artistici ed un gustoso percorso
enogastronomico che promuoverà le eccellenze
gastronomiche e vitivinicole del territorio
ionico-salentino.
Il programma
curato nei minimi dettagli prevede:
- ore 20:00
all’interno del palazzo Marchesale: appuntamento con
la cultura all’insegna del
Med letterario:
Il giornalista Mimmo
Mazza presenta “Fuoco del Sud” di Lino Patruno (
già direttore della Gazzetta del Mezzogiorno) con
letture a cura di Teresa De Punzio;
- ore 21:00:
Lo splendido giardino del Palazzo Marchesale sarà il
luogo dove si svolgerà la performance teatrale “La
Leggenda di Pizzichicchio” a cura del gruppo
teatrale della Pro Loco Marciana “Inchiostro Simpatico”
e dell’ Ass. culturale “Terrae Nostrae” e “Yicuvra” di
Mottola con la regia di Roberta Fiordiponti;
- L’originale
“Med Gallery” con installazioni artistiche sarà
allestita dalla giovane artista Maria Piccirillo.
- Lungo le
scalinate del centro storico sarà allestito il MedArt,
uno spazio espositivo di opere artistiche e mostre
fotografiche: |
“Dove finiscono i
confini” di JerKo Koceic e “Terra Matta” di Giovanni
Cito e l’expò curata dagli alunni del Liceo Artistico Calò di
Grottaglie (Anastasia Stefania, Candida Sara, Guarini Tatiana,
Bonfrate Denise, Ricchiuti Andrea, Sportelli Leandro). Nelle
diverse postazioni del centro storico si esibiranno diversi
gruppi musicali: “Pizzikatundi” formato da Eugenio
Schiavone (Fisarmonica/voce), Marcello Caforio (Chitarra/Voce),
Alessandro Pichierri (Chitarra), Carmen Screti
(Tamburello/Voce/Ballo), Salvatore Galeanda (Tamburello/Voce),
Enrico Rochira (Tamburello/Voce/Ballo), Giuseppe Giumentaro
(Tamburello), Antonio Chiloiro (Tamburello/Nacchere); “Loofa”
composto Danilo Camassa (Chitarra), Gianluca Capuzzelli
(Basso),Patrick Sportelli (Percussioni); “Katundi Ne Zembra”,
ovvero “la voce autentica dell’ Arberia Salentina”
costituito da Giuseppe L. De Padova (fiati e organetto), Tobia
Frusi (voce, armonica, tamburello e percussioni), Giovanni
Malagnino (voce, tamburello e percussioni), Mino Marinelli
(chitarra, voce e percussioni), Vincenzo De Palmis (lyra
calabrese, voce e percussioni), Nico Friolo (mandolino e
chitarra), Mattia Cavallo (tamburello e percussioni), Salvatore
Galeanda (Tamburello; “Camashi” composto da Stefania
Carone (voce e percussioni), Giuseppe De Padova (fiati e
organetto), Giulio Surai (basso), Domenico Desantis
(chitarra),Vincenzo Pescatore (batteria e tastiere), Domenico
Spina (Percussioni); Il gran finale della manifestazione avrà
luogo, a partire dalle ore 22:30, nella splendida piazza
Angelo Casalini dinnanzi al Palazzo Marchesale, con il concerto
finale delle “Pietrevive del Salento” con lo spettacolo
“Quando il sole ballava la notte” di Tonino Papadia:
frutto di anni di studi e ricerche sui canti popolari, sulle
credenze e i riti dell’antico mondo contadino che spesso
rimarcano una disperata condizione sociale che influenza l’amore
come il lavoro, la società come la famiglia, il vivere stesso di
un intero popolo. Lo spettacolo si snoda tra musica, danza e
narrazione ed è caratterizzato, in particolare, dai riti
propiziatori e di possessione, dai canti d’amore e di dolore e
dal ritmo ossessivo dei tamburelli nel rito liberatorio della
tarantata. Rivivono nei canti i temi del brigantaggio politico,
delle emigrazioni di massa e soprattutto delle condizioni di
vita delle genti del sud. Un graffiante percorso narrativo nella
memoria e nella storia con una rilettura musicale aggiornata che
accomuna musiche, canti e danze del mediterraneo. Partecipano
allo spettacolo: Tonino Papadia (Voce narrante), Antonella
Rubino, Paola Papadia Angelo Gaglione (Canto, tamburelli e
percussioni), Francesco Longo (Fisarmonica), Fabrizio Di Salvo
(Chitarra), Simone Papadia (basso), Carlo Gioia (Sax soprano e
baritono), Pietro Gioia (Tromba), Giuseppe Carrozzo (Batteria),
Claudia Degli Angeli, Ofelia Corrado (Danza). In Piazza Milite
Ignoto e lungo le vie del centro storico si diramerà un Percorso
enogastronomico con degustazioni di piatti tipici e di vino e
lezioni guidate di enodegustazione a cura dell’ Onav. Ci sono
tutti gli ingredienti per vivere una serata indimenticabile ed
irripetibile, pertanto è inevitabile l’appello: non mancare…
Cataldo Capuzzimati
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