Dopo
il grande successo di pubblico e critica riscosso nella passata
stagione, torna in scena dal 10 al 29 maggio al Teatro della
Cometa lo spettacolo vincitore del Golden Graal per la
regia 2010, LE MATTINE DIECI ALLE QUATTRO, scritto e
diretto da LUCA DE BEI,
protagonisti Federica Bern, Riccardo Bocci ed Alessandro
Casula.
A Roma
ogni mattina, alla stessa ora dell'alba, due ragazzi e una
ragazza aspettano l'autobus che dalla periferia li porterà ai
loro lavori in "nero", pericolosi e sottopagati. I due ragazzi,
uno italiano l'altro straniero, lavorano in un cantiere edile.
La ragazza, italiana, fa le pulizie. La loro realtà è fatta di
levatacce, di turni massacranti, di tentativi di fuga dal
quotidiano nello stordimento dell'alcool, della droga o della
musica di una discoteca. Ma è fatta anche di aspirazioni, di
sogni, della voglia di una vita migliore e, soprattutto, di un
disperato bisogno d'amore.
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Le “mattine dieci alle quattro”, oltre aver
vinto il Premio Golden Graal per la regia 2010, è
stato anche finalista al premio “Enrico Maria Salerno
per la drammaturgia” 2007. Inoltre nel 2009 è stato
finalista al Premio Riccione per il teatro. Nel
2010, la casa editrice Titivillus, ha pubblicato il
libro dal titolo omonimo. Lo
spettacolo, è patrocinato dall’ Assessorato alle
Politiche Culturali e Centro Storico
“Dopo il successo
dell’anno scorso alla Sala Uno torna a maggio a Roma “Le
mattine dieci alle quattro” nella stagione del Teatro
Della Cometa, e questo è per me motivo di particolare
soddisfazione. Lo spettacolo ha vinto qualche mese fa il
Premio Golden Graal per la regia 2010 a testimonianza
del fatto che il pubblico giovane ha particolarmente
apprezzato il nostro lavoro. Il premio infatti è
aggiudicato dalle scuole di teatro, cinema, e musica di
tutta Italia. Significa, io credo, che al di là del
coinvolgimento emotivo della storia d’amore raccontata,
il tema del precariato, del lavoro nero e delle morti
sul lavoro è sembrato ai giovani quanto mai attuale,
urgente, importante. Ed è con rinnovato senso di
responsabilità e di impegno che io, gli attori, e la
compagnia tutta ci apprestiamo a riportare in scena la
storia di William e Ciranda, due ragazzi sfruttati e
sottopagati e del loro amico Stefan, un immigrato rumeno
che con loro condivide le difficoltà di inserirsi in una
società ostile e maldisposta a riconoscere anche quelli
che sono i più elementari diritti dei lavoratori,
italiani e non”.
Luca De Bei |
COSI’ LA STAMPA:
"Con questo
testo Luca De Bei, un nostro autore attento ai nodi umani e
sociali della contemporaneità, ci porta con amore e con pazienza
nei luoghi oscuri della quotidianità"
Rodolfo
Di Giammarco – La Repubblica
"De Bei ancora una volta ha la sensibilità giusta per mettere in
scena una storia d'amore fatta di dubbi, emozioni, impacci, e
trasalimenti." Paolo Petroni –
Corriere della Sera
"Sogni e
realtà di tre giovani, coscienze irrisolte, figli di questi
tempi amari, sottolineati in scena dalla koinè linguistica di
italiano, romanesco, rumeno. Lo spettacolo si fa forza su un
iperrealismo sia nella bella impostazione scenica sia nella
recitazione resa con verità stanislavskiana dai giovani
interpreti" Anna Bandettini – La
Repubblica.it
"Buona novità
di De Bei, convince dell'autenticità di personaggi
e offre un'ottima occasione ai
giovani interpreti"
Masolino D’Amico – La Stampa
"In scena le
problematiche sociali che De Bei – premio Flaiano e già autore
di testi intensi e psicologicamente affilati come "la Spiaggia"
e "Un Cuore Semplice" –
fa scontrare
con la violenza del contesto" Paola
Polidoro – Il Messaggero
“C'è una
solitudine che è tutta linguistica, semantica: un linguaggio
povero, marginale, che tradisce e svela la periferia non solo
urbana, ma dell'anima, uno stare fuori dai giri, in microcosmi
che sono abitati da monadi scontrose e bisognose. Racconta anche
questo il bel testo di Luca De Bei”
Andrea
Porcheddu – Delteatro.it
“De Bei ha la
straordinaria capacità di raccontare una storia privata dalla
quale fa emergere la realtà dell’Italia contemporanea
antropologicamente mutata dalla tivù “
Alessandro Paesano – Teatro.Org
“Splendido
lavoro di De Bei (…) personaggi pieni di intensità e vigore
quanto mai
inseriti nella realtà attuale” Lucio
De Angelis – Notizie Radicali
“Sarebbe
piaciuto a Pasolini per la verità e la delicatezza della storia
che racconta. (…)
De Bei non si
accontenta di stereotipi e tratteggia il profilo di persone, non
categorie sociologiche. (…) Il pubblico gradisce: risponde,
applaude, dialoga a spettacolo concluso”
Silvia
Guidi – L’Osservatore Romano
“Tutto da
vedere e gustare” Maurizio Bonanni –
L’Opinione
“Accade
raramente di assistere a spettacoli così ricchi di accenti,
contenuti,
e spunti di
riflessione” Andrea Cova –
Saltinaria.it
“De Bei ha
saputo affrontare temi come il precariato, l’immigrazione
clandestina, e le morti bianche
con una
apparente leggerezza che nasconde una grande capacità e
profondità di analisi”
Miriam
Comito – Tuttoteatro.blogspot.com
“Uno
spettacolo sobrio, perfetto dal punto di vista tecnico, efficace
da quello drammaturgico.
Attori
formidabili, un ottimo lavoro.”
Flavia Faloppa – Mercuzionline
“Da
vedere” Luca Maria Brogli – L’occhio
“Da non
perdere” M.Grazia Papa – L’altro
quotidiano
IL REGISTA E L’AUTORE
Luca De
Bei:
Nasce a Padova da padre veneto e madre italoamericana. Cresce a
Napoli. Si diploma alla scuola di recitazione del Teatro Stabile
di Genova. Come autore e regista debutta nel 1990 a New York con
Buio interno a Off Broadway. Tra i suoi testi: Un
cielo senza nuvole, I cani davanti alla lepre (tradotto in
tedesco dal Burgtheatre di Vienna e in inglese dal National
Theatre di Londra), La spiaggia (con Maria Paiato),
Cacciatori nella neve, Un cuore semplice (dal racconto di
Flaubert e ancora con Maria Paiato), Un luogo dove non sono
mai stato (dai racconti di David Leavitt), Un forte
ronzio di mosche. Nel 2001 vince il Premio Flaiano e nel
2002 il Premio Europeo per la Drammaturgia del Festival di
Heidelberg. Con Le mattine dieci alle quattro è finalista
nel 2007 al Premio Enrico Maria Salerno e nel 2009 al Premio
Riccione per il Teatro. I suoi testi sono pubblicati in Germania
dalla Drei Masken Verlag di Monaco. È anche sceneggiatore
cinematografico e televisivo.
GLI ATTORI
Federica Bern:
nasce a Rovigo. Si diploma nel 1995 presso l’Accademia
Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma.
Prosegue gli studi a Londra presso la LAMDA London Academy of
Musica and Dramatic Art. Collabora con numerosi registi in
teatro tra i quali si ricordano: Luca De Bei, Riccardo Cavallo (sogno
di una notte di mezza estate; la dodicesima notte; il giardino
dei ciliegi), Marco Maltauro (rivista, il gabbiano, la
vera storia dei Beatles, Pensaci Giacomino), Piero
Maccarinelli (la partitella), Marco Carniti (pene
d’amor perdute, sleeping around), Marco Simeoli (il
viaggio di Felicia), Daniele Salvo (re lear). Per la
televisione è diretta da F. Miccichè in “Medicina Generale”,
G. Calderone per “don zeno l’uomo di Nomadelfia”; G.M.
Taverelli la dirige ne “il caso moro”, G. Campiotti ne “l’amore
e la guerra”.
Riccardo Bocci:
nasce a Roma. Si diploma nel 2003 presso la scuola d’arte
drammatica “Teatro Azione” diretta da Isabella Del Bianco
e Cristiano Censi. In seguito frequenta la scuola di alta
formazione teatrale “Santacristina Centro Teatrale”
diretta da Luca Ronconi. Debutta Con Giorgio Albertazzi nella
Compagnia dei Giovani del Teatro Argentina poi collabora con
registi quali Pierpaolo Sepe (salomè) Shahroo Keradmand (i
demoni) Ennio Coltorti (la partitella) Giancarlo Sepe
(shakespearelow) Luca De Bei (un forte ronzio di
mosche) Luca Ronconi (Itaca), Sergio Pierattini (sotto
l’uragano), Luciano Melchionna (dignità autonome di
prostituzione). Per la televisione è diretto da Umberto
Marino ne “L’amaro caso della baronessa di Carini” ed è
inoltre protagonista del cortometraggio “Una storia semplice”
scritto da Giuseppe Tornatore per la regia di Ambrogio Lo
Giudice.
Alessandro Casula:
nasce a Roma. Si diploma nel 2005 presso l’Accademia Nazionale
d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma. In teatro
collabora con Lorenzo Salveti (Fedra, oh papà,povero papà..!);
Roberto Guicciardini (Enrico IV, Bariona o il figlio del
tuono); Massimo Di Michele (il funerale del padrone,
affettati all’italiana) Luca De Bei (un forte ronzio di
mosche); Corrado Veneziano (Il maestro e margherita).
Per il cinema e la televisione si ricordano: “Accipicchia …
ci hanno rubato la lingua” regia di Corrado Veneziano;
“L’Esorcista – La Genesi” regia di Renny Harlin , fotografia di
Vittorio Storaro.
I COSTUMI
Sandra Cardini: tra i suoi lavori più recenti
ricordiamo per il cinema “Gomorra “regia di Matteo
Garrone, per il quale è stata candidata
al David di
Donatello. ; "Il
sole nero" Di Krzysztof Zanussi ;
“Texas” regia di Fausto Paravidino. Per il teatro “Un
cuore semplice” regia di Luca De Bei, “Romeo e Giulietta,
”“l’intervista”, “Noccioline”, “Un giorno d’estate” per la regia
di Valerio Binasco; “Sogno di una notte di mezza estate”, “Il
tartufo” per la regia di Carlo Cecchi.
LE SCENE
Francesco Ghisu:
tra i suoi lavori più recenti si ricordano per la regia di
Pierpaolo Sepe: “il feudatario”, Il custode” , “4:48 psychosis”,
“Venditori di anime”. Con Luca De Bei collabora in “Un cuore
semplice”, “Un cielo senza nuvole”, con Pietro Bontempo in “Top
dogs”; con Paolo Sassanelli in “I cani davanti alla lepre”.
“Moi
Aussi Je Suis Catherine Deneuve”
regia
di Reza Keradmand.
“La serva”
e “Giulio Cesare” per la regia di Maurizio Panici. “Erodiade”
con Maria Paiato per la regia di
Giancarlo Sepe.
TEATRO DELLA COMETA,
Via del Teatro Marcello, 4 - 00186 Roma - Telefono: 06.6784380
Orario degli spettacoli:
dal martedì al venerdì ore 21.00. Il sabato doppio spettacolo
ore 17.00 e ore 21.00. La domenica ore 17.00. Costo biglietti:
22 e 18 euro.
Spettacolo Convenzionato ATAC: chi si presenta al botteghino con
l’abbonamento ATAC
o con un
biglietto timbrato in giornata, avrà diritto al biglietto
ridotto.
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