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MOSTRA ARCHITETTARE
L'UNITA' - Roma
28 Aprile / 25 Maggio
2011 - Mostra
promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità Tecnica di
Missione per le celebrazioni del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia
e dall'Ordine degli Architetti di Roma e Provincia.
A cura di Fabio Mangone e Maria Grazia Tampieri.
La costruzione dello spazio pubblico dal 1861 al 1911 attraverso 18 casi
di edifici esemplari su tutto il territorio nazionale, da Torino a
Firenze, Napoli, Bari, Perugia, Sassari, Bologna, Campobasso, Padova,
Cuneo, Calatafimi, Vergato, Santa Maria Capua Vetere, Milano e Roma.
Bozzetti originali, disegni decorativi, immagini d'epoca, plastici,
modelli per raccontare un modo "istituzionale" di fare architettura.
La mostra si propone di presentare ad un pubblico ampio 18 esempi
emblematici delle architetture costruite nella prima fase dell'Unità,
ponendo al centro dell'attenzione alcuni specifici temi che riguardano
da un lato la costruzione dell'immagine del nuovo Stato nazionale e
dall'altro la costruzione e la salvaguardia delle identità tradizionali.
Calibrando attentamente la scelta, i curatori Fabio Mangone e Maria
Grazia Tampieri hanno individuato diciotto opere emblematiche, varie
nella tipologia e variamente dislocate, note e meno note, in modo da
coprire un ben più ampio ambito tematico, geografico e cronologico.
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Per un verso, la mostra riflette sul ruolo
dell'architettura "istituzionale" nei suoi variegati aspetti, in
termini tanto funzionali quanto simbolici in rapporto alle
politiche e alle strategie del nuovo Stato. Per l'altro intende
contribuire a valorizzare un importante e negletto patrimonio
architettonico nazionale, quello dell'Ottocento post-unitario,
che pure non poco contribuisce all'immagine delle città
italiane, e che pure comprende episodi di primario interesse.
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Intorno a ciascun edificio, la mostra
propone una finestra tematica nella quale il monumento
scelto ad emblema tipologico diventa stimolo per
approfondire ciò che di analogo avviene nell'Italia post
unitaria. Così i lavori di ampliamento di Palazzo
Carignano (Torino, 1861-67) consentono di sviluppare il
tema di Torino Capitale; intorno alla nuova facciata del
Duomo di Firenze (1861-1887) si evidenzia il tema del
restauro dei monumenti e l'identità nazionale. La nuova
Accademia di Belle Arti, Napoli (1865-84) è utile
pretesto per approfondire le "esposizioni artistiche
nazionali" mentre il Palazzo dell'Ateneo, Bari (1868-81)
apre una finestra sullo "Stile nazionale e il
neorinascimento". Il Palazzo del Governo a Perugia
(1869-73) è preludio per un approfondimento su "I cicli
pittorici della pittura decorativa dei palazzi pubblici"
mentre il tema di Firenze Capitale ruota intorno al
nuovo Mercato di San Lorenzo a Firenze(1869-74).
All'edificio del Ministero delle Finanze (Roma, 1871-76)
si collega l'approfondimento sui Ministeri di Roma
Capitale e ancora "I palazzi pubblici e lo spazio
urbano" si collegano in mostra al Palazzo del Governo a
Sassari (1872-78), mentre l'ampio tema dell'architettura
ferroviaria trova il fulcro nella Stazione Centrale di
Bologna(1873-76). I decenni post unitari vedono anche la
nascita dei Convitti Nazionali qui rappresentati dal
Convitto Nazionale di Campobasso (1874-91) e, ancora sul
tema dell'istruzione, intorno alle Scuole elementari
alla Reggia Carrarese a Padova (1877-80) si evidenziano
gli effetti della Legge Coppino. |
Al Palazzo del Governo a Cuneo (1877-81) si
innesta l'analisi delle sedi periferiche del Governo. Un
monumento - simbolo, il Vittoriano, qui documentato dal concorso
e sino alla costruzione (1881-1911), propone il tema dei
concorsi di architettura nella nuova Italia. Architettura e
scultura nell'epos celebrativo e la "monumentomania" nell'Italia
unitaria si collegano rispettivamente al Monumento ai Caduti di
Santa Maria Capua Vetere (1884-1905) e al Monumento a Calatafimi
(1885-92). Intorno al Palazzo Comunale di Vergato (Bo) del 1886,
si approfondisce il rapporto tra il nascente stile nazionale e
le identità regionali, mentre gli edifici museali trovano un
esempio importate nel il Museo di Scienze Naturali, Milano
(1888-96; 1906-07). infine l'Ampliamento di Montecitorio
(1904-11) offre il destro per illustrare le sedi del Parlamento
Ne emerge un quadro davvero vitale dell'architettura in Italia
tra Unità e fine secolo, architettura della quale è esempio non
minore la sede stessa della mostra, la Casa
dell'Architettura/Acquario Romano in piazza Fanti.
La mostra si avvale di strumenti di diverso tipo: documenti
iconografici d'epoca reperiti in vari contesti italiani quali
antiche fotografie e soprattutto disegni originali concessi da
una ventina di collezioni pubbliche e private italiane, oltre a
rilievi fotografici attuali eseguiti per la mostra ed ai
plastici di una ventina di edifici particolarmente
significativi.
Apertura: dal lunedì alla domenica: 10.00-18.00.
1 maggio: chiuso
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