RECUPERO DOMUS
MAZZINIANA - Pisa
Il
20 ottobre verrà inaugurato il recupero ed il riadeguamento funzionale
della Domus Mazziniana di Pisa (via Mazzini, 71) alla presenza del capo
dello Stato Giorgio Napolitano.
L'Iniziativa rientra nel progetto "I Luoghi della Memoria" finanziato
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell'ambito delle
Celebrazioni del 150 anniversario dell'Unità d'Italia. I lavori sono
stati coordinati dall'Unità Tecnica di Missione per i 150 Anni
dell'Unità d'Italia.
Giovedì 20 ottobre, a Pisa, sarà inaugurata, a conclusione degli
interventi di restauro, la Domus Mazziniana, ora reintitolata Memoriale
Mazzini, la casa dove Giuseppe Mazzini spirò il 10 marzo 1872.
L'edificio venne donato allo Stato dalla famiglia Nathan Rosselli.
Gravemente danneggiata durante il bombardamento del 31 agosto 1943, la
Domus venne ricostruita nel dopoguerra. Ad inaugurarla nel 1952 fu
l'allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Questo necessario
intervento la ripropone, oltre che come centro di studi mazziniani,
anche come un suggestivo Memoriale per chiunque voglia meglio conoscere
Mazzini e il Risorgimento.
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L'intervento, coordinato dall'Unità Tecnica di
Missione per le celebrazioni del 150 dell'Unità d'Italia, ha
coinvolto l'intera Domus Mazziniana dandole un nuovo volto. A
partire dalla facciata esterna, sulla quale sarà inciso il testo
del Giuramento della Giovine Italia, che sarà visibile anche
dall'esterno.
Superato l'ingresso posto sull'altro fronte il visitatore viene
accolto dal nuovo memoriale su Giuseppe Mazzini che al primo
livello dell'edificio ospita l'attività di Mazzini fino al 1837,
i personaggi principali della vita di Mazzini, l'attività della
Giovine Italia, la mappa dell'azione mazziniana. Questi
contenuti sono illustrati anche attraverso installazioni
multimediali, documentari, film d'autore. Spostandosi al secondo
livello si entra nella vita intellettuale di Mazzini a Londra, e
nelle cinque fasi principali della sua attività dal 1837 al
1870: 1848 La Rivoluzione Nazionale, 1850 La Riorganizzazione
Mazziniana, 1860 Mazzini e i Mille, 1861 I Doveri dell'uomo,
1870 Roma Capitale. Anche questi contenuti sono ampliamente
illustrati da filmati e postazioni interattive. A conclusione
del percorso il manoscritto originale del Giuramento della
Giovine Italia nel luogo sacrale della stanza dove morì Mazzini.
A congiungere i due livelli è la Scala Ellittica con una voce
narrante che recita brani delle note autobiografiche di Mazzini.
"Il Museo ha come obiettivo quello di narrare la figura di
Mazzini nella sua complessità di uomo politico e artistico, con
intento didattico e divulgativo", afferma Paolo Peluffo,
Consulente del Presidente del Consiglio dei Ministri per il 150
Dell'Unità d'Italia e "anima" di questo progetto.
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"Questa doppia natura, artistica,
letteraria e politico-cospiratoria, che scaturisce da
una visione autenticamente romantica dell'arte, credere
davvero a quanto si immagina, è il tema centrale di ogni
tentativo di spiegazione della figura di Mazzini.
E allora il filo rosso di un Memoriale Mazziniano non
può essere che una cronologia molto dettagliata (il
generico nella storia equivale all'insuccesso) che
agglutini anche tutte le grandi questioni tematiche,
monografiche. Una visione questa, che rende essenziale
la dimensione multidisciplinare (letteratura, musica,
poesia, pittura insieme alla politica e all'avventura e
alle cospirazioni). E, del resto, non potrebbe essere
che così se si considera che è proprio in questi anni,
proprio nel corso dell' '800, che nasce la libera
stampa: cominciano a girare riviste illustrate,
litografie popolari etc. Ma, soprattutto, nascono la
fotografia, il telegrafo,l'elettricità, le macchine a
vapore: sono rivoluzioni tecnologiche che spezzano in
due il periodo. Mazzini - e ogni personale
risorgimentale - ne viene investito direttamente. Nel
Memoriale mazziniano si presentano i fatti, gli eventi.
Ma anche l'immaginario diventa oggetto della
ricostruzione storica."
La Domus ospita, insieme al percorso museografico del
Memoriale, una Biblioteca specializzata ricca di
oltre 40.000 volumi di storia politica ed istituzionale
d'Italia e d'Europa, unica per la amplissima
documentazione di pubblicistica politica, culturale e
documentaria di area repubblicana e democratica:
articoli di giornali e riviste, opuscoli di varia
origine, manifesti, numeri unici, materiale non sempre
facilmente reperibile nelle grandi biblioteche.
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I fondi più significativi, frutti di donazioni, distinti nella
catalogazione e in qualche caso costituenti ancora una unità
anche nella collocazione, sono quelli dell'Università popolare
di Pisa, di Vittorio Parmentola, di Renato Carmignani , di
Amedeo Piraino, dell'Istituto per la Storia del Movimento
Repubblicano. Di particolare rilievo sono la Fototeca, con circa
3000 pezzi, e la raccolta delle riviste, per larga parte
consistente nella ricca collezione Piraino, incentrata sui
periodici dell'Estrema Sinistra ottocentesca.
Non meno importante l'Archivio che ospita fondi documentari di
alcuni dei più importanti esponenti della tradizione mazziniana
e repubblicana italiana, per un totale di diverse migliaia di
pezzi. Tra i fondi più significativi, oltre alla documentazione
riguardante Giuseppe Mazzini e la famiglia Nathan-Rosselli,
quelli inerenti Giuseppe Dolfi, Arcangelo Ghisleri e Oliviero
Zuccarini. Presso l'Istituto è depositato inoltre una risorsa
unica per la storia delle istituzioni educative: l'archivio
storico 1836-1970) dell'asilo infantile "Fassi-Calandrini" di
Pisa. Di particolare interesse sono poi la Cartoteca, che
conserva le mappe appartenute a Mazzini, ed i fondi Manifesti e
Proclami e Cartoline e Stampe.
Per dare respiro all'idea di Memoriale il progetto
architettonico della Domus attua la trasformazione spaziale
interna introducendo il tema delle doppie altezze nella
biblioteca e nel museo, della luce attraverso i coni di luce a
soffitto e la grande vetrata aperta sulla corte della palma.
Il recupero dei luoghi simbolo dell'Unità nazionale prosegue a
Pisa con il restauro di due monumenti particolarmente importanti
per la città: il monumento a Giuseppe Garibaldi collocato
nell'omonima piazza e il monumento celebrativo agli Studenti
caduti a Curtatone e Montanara sito nel cortile del
Palazzo della Sapienza a Pisa: restauri che verranno inaugurati
anch'essi giovedì 20 ottobre.
Pisa rese onore a Giuseppe Garibaldi dedicandogli un solenne
monumento pubblico realizzato da Ettore Ferrari (1845-1929),
scultore che con la sua attività fu sempre proteso alla
celebrazione artistica del nuovo stato laico nato con l'unità
d'Italia.
La scultura, di oltre 3 metri di altezza, fu realizzata in
bronzo: la scelta del materiale è stata altamente simbolica
alludendo al bronzo dei cannoni tolti agli oppressori.
Il monumento denominato Curtatone e Montanara fu eretto nel 1925
ed è opera di Luigi Supino (figlio di Igino, già direttore del
Museo Civico di Pisa): raffigura due figure bronzee, lo studente
in atto di partire che imbraccia lo scudo e l'Università,
rappresentata da Minerva, che porge la fiaccola ai combattenti.
Gli interventi di restauro hanno permesso di arginare lo stato
di degrado dovuto principalmente all'inquinamento atmosferico;
sono state eseguite accurate operazioni di pulitura, stuccatura
delle fessurazioni e consolidamento degli elementi lapidei.
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