Giungeranno a
Pisa i rappresentanti delle più importanti e significative
cattedrali europee: la Basilica della Sagrada Familia di
Barcellona, la Cattedrale di Santiago di Compostela, Notre Dame
di Parigi, la Cattedrale di Saint-Paul e l’Abbazia di
Westminster di Londra, Notre Dame di Strasburgo, la Cattedrale
di Bourges, la Cattedrale della Valletta, la Cattedrale di
Spira, il Duomo di Colonia, il Duomo di Aquisgrana, la
Cattedrale di Siviglia, l’Abbazia di Mont-Saint-Michel e la
Cattedrale di Braga. Dall’Italia parteciperanno la Basilica di
San Pietro, la Basilica di San Marco a Venezia, il Duomo di
Milano e quello di Firenze.
A dare il via
al confronto sarà appunto il restauro del monumento pisano. Un
intervento complesso che restituisce il Campanile al suo antico
splendore, partendo dal quale si confronteranno storie ed
esperienze di alcuni dei complessi monumentali più importanti e
visitati d’Europa.
|
Il
restauro della Torre di Pisa.
Sotto
la direzione dell’Arch. Gisella Capponi, dell’Istituto
Superiore Centrale per il Restauro, l’intervento si è
svolto sui quasi 25.000 conci e su un’area di circa
7.335 mq. Il restauro della torre ha preso il via dal
cantiere studio del 2000 con il “Progetto per la
conservazione delle superfici” istituito per
verificare le diverse tipologie di degrado, un
‘tassello’ su cui sono stati testati metodi e tecnologie
operative che sarebbero stati applicati all’intero
parato murario. Nel 2002 è iniziato il restauro della
cella campanaria. Concluso l’intervento sulla sommità
del campanile, da febbraio 2004 a dicembre 2010 si è
proceduto al restauro dei sette ordini architettonici.
Per tutto questo periodo hanno lavorato mediamente dieci
restauratori, un impegno quotidiano e costante sfidando
intemperie e problematiche legate alla particolarità
della struttura della Torre ma, soprattutto,
consentendo sempre la salita dei turisti.
La
pendenza della torre, la statica del tutto speciale che
ha fatto del campanile pisano un’icona, hanno costituito
dei vincoli imprescindibili per la definizione dei
ponteggi e di tutte le opere provvisionali necessarie a
consentire alla squadra di restauratori di operare in
assoluta sicurezza, garantendo al tempo stesso di
raggiungere tutti gli elementi architettonici e
decorativi, compresi quelli in aggetto, su cui spesso si
concentravano i fenomeni di degrado.
|
E anche sulle
opere provvisionali è stato necessario sperimentare: sono stati
ideati i due ponteggi circolari che hanno cinto, negli anni, i
diversi ordini della torre, l’uno per operare all’interno dei
loggiati e l’altro per raggiungere i capitelli decorati, gli
spessori delle arcate tra una colonna e l’altra, le cornici
marcapiano e, in definitiva di tutte quegli elementi posti ‘in
aggetto’ rispetto al ‘cilindro’ del campanile.
Ogni
‘spostamento’ da un anello all’altro è stata un’operazione,
spesso condotta a tempo di record, dalla rodata squadra di
operai specializzati in restauri edili in altezza, cha hanno
agito in quota e senza l’ausilio di piattaforme aeree. Con
cinture e funi di sicurezza hanno condotto a compimento ogni
operazione di smontaggio e ricollocazione dei moduli componibili
di un ponteggio ideato appositamente per un caso esemplare come
il campanile pisano.
Da agosto 2006
a dicembre 2007 è stato completato grazie ai fondi del Lotto il
restauro delle superfici lapidee degli ambienti interni (canna e
scale elicoidali).
Per una parte dei restauratori, impegnati nel
restauro delle scale, l’orario di lavoro ha coinciso con
l’orario di chiusura della Torre. Per non deludere le
aspettative dei numerosissimi turisti che hanno visitato la
Torre il restauro delle scale è stato eseguito di notte.
Tutte le fasi
d’intervento sono state accompagnate da una vasta campagna
fotografica eseguita da fotografi dell’Istituto Superiore
Centrale per il Restauro con scatti in digitale e fotocolor 6x6,
documentando il ‘prima’, ‘durante’ e ‘dopo’ l’intervento. Il
sistema informatico “Akira GIS server” ha permesso di
documentare lo stato di conservazione e gli interventi eseguiti
su rilievo fotogrammetrico. Inoltre il sistema ha consentito
anche l’inserimento di una banca dati riguardante analisi
storiche, vicende conservative, relazioni scientifiche
diventando uno strumento utile per programmare interventi
periodici di manutenzione.
Per
informazioni
Opera della
Primazionale di Pisa
tel 050835011
www.opapisa.it
d.debonis@opapisa.it