"Paolo Coltro fotografo è invece una felice
scoperta" partecipa con entusiasmo l'Assessore alla Cultura
Andrea Colasio: "Coltro ci propone una città che egli ama
appassionatamente, tanto da ritrarla nei suoi aspetti più
misteriosi e inediti. Ritratti che non appartengono soltanto al
mondo giornalistico e letterario, perché Paolo Coltro è anche un
geniale fotografo e ce lo dimostra in quest'occasione,
svelandoci i tratti "informali" di una città in continua
evoluzione".
Le sue fotografie raccontano di spazi della città di Padova che
ci sono ben noti, da Via Venezia ai palazzi e agli edifici più
celebri, dal Portello alle piazze. Ma nonostante alcuni indizi
ci facciano capire che "ci troviamo qui", esse ci traducono in
uno spazio altro, decontestualizzato, stravolto e illuminato
dalla magia di un click.
Da un lato Coltro ricerca, stringe, seziona, ingrandisce, estrae
arbitrariamente porzioni di luoghi o di luce che coagula in
agglomerati materici, approdando a un'espressione pittorica
astratta. Dall'altro, invece, è attratto dalla presenza del
vuoto. Acciaio, cemento, lamiera: i protagonisti del suo mondo
riscoperto non tradiscono traccia di presenza umana. In un
universo rigorosamente distorto, sono "non-luoghi" le cui linee
disegnano geometrie insospettate che si stagliano in campiture
di colori primari.
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Muovendo dall'esplorazione di spazi,
luoghi e architetture della città - stravolti da un
obiettivo che ne ingrandisce, isolandoli, gli elementi
materici e che allo stesso tempo li parcellizza in mondi
a sé stanti - la ricerca di Paolo Coltro approda a
un'espressione più pittorica e astratta, vicinissima
alla temperatura dell'informale.
Difficile, osservando il risultato finale, riconoscere
che di fronte si ha una fotografia e non un quadro; più
arduo ancora indovinare da dove sia stato mai preso quel
particolare, quale ne sia il punto di partenza.
In tutto questo non vi è alcuna ricerca di artificio,
anche sul versante tecnico: Coltro non usa il ritocco
digitale e non interviene pittoricamente sulle foto;
semmai una tensione continua, incessante verso uno stato
estremo - puro - della realtà.
Negando qualsiasi "forma" a priori - sia figurativa, sia
astratta - la fotografia di Coltro si apre a una nuova
conoscenza delle forme stesse, ripercorrendo con
l'obiettivo il sentiero tracciato dall'arte informale.
Note sull'autore:
Paolo Coltro nasce a Vicenza nel 1953.Ha sempre voluto
fare il giornalista, tanto che è tra gli editori
dell'Arca di Noè, mitico periodico studentesco del Liceo
Classico Pigafetta (inizio anni '70): alcune sue idee
fanno raggiungere il pareggio di bilancio alla
pubblicazione. Appena più tardi collabora a Sport 70,
Veneto Sette, Confronto Vicentino e ad alcuni quotidiani
nazionali. Dopo gli studi universitari viene assunto al
"mattino di Padova", che nasce il 28 marzo 1978: quindi
è tra i fondatori. |
Fino al 1991 il suo cursus honorum si svolge all'interno del
quotidiano padovano: cronista di giudiziaria, vicecaposervizio
interni, capocronista (per quattro anni: momento di massima
diffusione del giornale), caposervizio cultura. Nel 1991 accetta
la vicedirezione del neonato quotidiano Nuova Vicenza, cui
collaborava quando era settimanale. Ne diventa direttore dopo
pochi mesi. L'esperienza a Nuova Vicenza dura un anno e mezzo.
Si dimette per diversità di vedute sulla linea editoriale.
Collabora dal Veneto per un anno con il Corriere della Sera e il
supplemento Sette,(prodotti circa 150 articoli) ma il Corriere
non stabilizza la sua posizione. Accetta quindi di rientrare ai
quotidiani Finegil del Gruppo Espresso, che lo inviano a Treviso
come caporedattore responsabile della redazione della "tribuna
di Treviso". Qui resta per cinque anni, fino al 1999: in un
periodo di flessione generalizzata delle copie della stampa
quotidiana, riesce a mantenere i livelli di vendita e
diffusione. Rientra a Padova, al "mattino" nel 1999: è
caporedattore responsabile della sezione cultura e spettacoli
per i tre quotidiani del Gruppo (mattino di Padova, tribuna di
Treviso, nuova Venezia). Responsabilità e qualifica che mantiene
tuttora.
Ha pubblicato alcuni libri. "Da Antenore al Nuovo Millennio" con
foto di Uliano Lucas, editore Bruno Vespa; un secondo libro
sempre con le foto di Uliano Lucas sul Veneto locomotiva del
Nordest; i testi di alcuni libri fotografici del trevigiano
Antonio Zuccon (Burano, Cibiana, altri) ; un testo monografico
sulle sculture di Elio Armano; di prossima pubblicazione un
volume dell'Università di Padova che raccoglie i suoi articoli
sul Veneto, la cultura, le trasformazioni, pregi e difetti del
Nordest.
La fotografia non è mai stata un hobby, piuttosto un amore
nascosto.
INFO:
PADOVA INFORMALE. Mostra fotografica di Paolo Coltro. A cura di
Barbara Codogno
CENTRO CULTURALE ALTINATE/ SAN GAETANO, 21 OTTOBRE - 20 NOVEMBRE
Orario: 10.00 - 19.00, lunedì chiuso
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