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NOVARA RECUPERA IL SUO
BROLETTO - Novara
Novara
recupera il suo Broletto, l'edificio simbolo dell'identità cittadina.
Il restauro del complesso monumentale e il suo adeguamento a sede
museale ed espositiva sono stati individuati come momento qualificante
delle Celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
L'investimento finanziario è stato di poco inferiore ai 12 milioni di
euro dei quali la parte preponderante (8, 5 milioni) messa a
disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità Tecnica
di Missione per i 150 Anni dell'Unità d'Italia e la parte residua
(3.350.000 euro) dal Comune di Novara che ha usufruito di un contributo
di 2 milioni di euro da parte della Fondazione Cariplo.
L'intervento coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Unità Tecnica di Missione, nonché supportata dal Comune di Novara, ha
interessato nel corso dei lavori il Ministero per i Beni e le Attività
Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del
Piemonte e le Soprintendenze territoriali, che hanno fornito un
altissimo contributo tecnico-scientifico.
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Il complesso architettonico del Broletto, di
origine medievale, è ubicato nel centro storico della città di
Novara, è composto da quattro costruzioni perimetrali ad un
cortile e realizzate in epoche diverse: Palazzo dell'Arengo
Palazzo dei Paratici, Palazzo dei Referendari, Palazzo del
Podestà.
L'intero complesso, così strutturato, accoglie ora la
prestigiosa Collezione Giannoni, mentre l'attuale museo
archeologico è stato trasferito al Castello.
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L'operazione di recupero del Broletto ha
consentito alla città di dotarsi di un nuovo grande
spazio museale per la conservazione e l'esposizione al
pubblico del cospicuo patrimonio artistico risalente
all'Ottocento e al Novecento donato alla città di Novara
da Alfredo Giannoni in nome dei suoi genitori Collezione
Adele e Paolo Giannoni, patrimonio in gran parte mai
offerto all'ammirazione del pubblico. Un'operazione per
consentire, oltretutto, di dare vita ad un museo che si
pone a fulcro della vita culturale della città e del
territorio regionale ed interregionale, considerata la
valenza delle opere.
Il piano interrato del Broletto è stato destinato a
spazi di servizio e deposito. Al piano terra del Palazzo
dei Referendari è previsto lo spazio di accoglienza e le
prime sezioni museali. L'atrio d'ingresso ospita
biglietteria, guardaroba, book-shop e servizi di
orientamento ed informazione al pubblico. L'ampio spazio
ubicato al piano terra del Palazzo dei Paratici è invece
destinato ad esposizioni temporanee delle opere in
deposito e a mostre tematiche. Il primo piano del
Complesso è interamente destinato a funzioni espositive.
Le varie sezioni della Collezione sono articolate, senza
soluzione di continuità, attraverso le stanze di palazzo
dei Referendari, Palazzo del Podestà e Palazzo dei
Paratici.
Naturalmente tutti gli interventi sulle superfici
esterne si sono ispirati a criteri di conservazione e di
massimo rispetto della stratificazione storica, basati
sulla valutazione unitaria dello stato di conservazione,
dei dati storici e dei risultati delle indagini
stratigrafiche.
I principali interventi di recupero e risanamento
conservativo, consolidamento strutturale ed adeguamento
tecnologico del complesso architettonico, si sono
conformati ai principi di tutela e garanzia di
conservazione degli elementi filologici storici,
reversibilità delle scelte progettuali e conservative;
riconoscibilità degli interventi; funzionalità delle
scelte progettuali e dei percorsi al fine di garantire
la fruibilità, flessibilità ed accessibilità. |
Da sottolineare come l'intervento non si sia
limato al "solo" recupero funzionale e architettonico del grande
complesso monumentale ma abbia coinvolto anche la Collezione
conservata nella Galleria Giannoni. La imponente raccolta
riunisce 872 opere tra dipinti (celebre la "Cavalcata di soldati
nel bosco", capolavoro di Giovanni Fattori), placchette e
manufatti in avario, bronzi, marmi e gessi, molti delle quali
mai esposte al pubblico.
Nell'ambito del progetto si è proceduto al restauro di ben 265
opere della Collezione ma l'obiettivo non è stato solo
conservativo. La scelta è stata quella di dotare Novara di un
pinacoteca all'avanguardia per modalità di allestimento e per
tecnologia, completa di ciò che connota un museo di livello
internazionale, dalla didattica alla comunicazione interna, al
catalogo e agli altri strumenti scientifici indispensabili per
il pubblico e per gli studiosi, oltre che degli strumenti
promozionali e divulgativi.
Nel Broletto riaperto dopo i restauri, una importante
esposizione racconta la Battaglia di Novara, uno dei momenti
forse più determinanti dell'intero Risorgimento. Ma se la
celebre battaglia combattuta il 23 marzo del 1849 alla Bicocca,
sobborgo della città, rappresenta il fulcro dell'esposizione,
l'indagine si allarga anche al prima e al dopo l'evento, dalla
fine del Settecento all'Unità d'Italia.
L'Italia ricorda il 23 marzo 1849. Dalla battaglia all'Unità. Il
percorso del Risorgimento a Novara è più di una mostra.
Negli intenti dei proponenti (Presidenza del Consiglio dei
Ministri - Unità Tecnica di Missione e Comune di Novara - Musei
Civici, Associazione Amici del Parco della Battaglia onlus)
l'esposizione temporanea è destinata a diventare patrimonio dei
Civici Musei di Novara, che andrebbero così ad arricchirsi di
una Sezione Risorgimentale permanente.
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