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IL PECCATO: QUANDO LE
CASE ERANO CHIUSE - Napoli
30 Aprile 2011 - Lo
chiamano il mestiere più antico del mondo, condannato dalla morale,
demonizzato ma tollerato dai governi. La professione della prostituzione
ha attraversato la storia della civiltà: nell’antica Roma c’erano i
lupanari, nell’Italia del dopoguerra le case chiuse, abolite dalla Legge
Merlin del 1958. Ed è proprio al mondo delle case di tolleranza che
l’associazione culturale Insolitaguida ha deciso di dedicare un nuovo
percorso, all’insegna della curiosità, intitolato: “Il Peccato: quando
le case erano … “chiuse”.
Una passeggiata
narrata per riportare alla luce un mondo che appartiene al passato ed al
nostro costume sociale. Hanno tanto da raccontare, le case chiuse, che
hanno accolto tra le loro mura peccaminose uomini di ogni genere,
portatori ognuno di una propria storia personale.
L’itinerario proposto
farà ripercorrere i luoghi più significativi di Napoli, in cui le donne
della dolce vita si intrattenevano con i loro clienti, grazie ad una
ricostruzione meticolosa basata su testi storici e testimonianze del
popolo, curata dalla dott.ssa Luigia Salino. |
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Asse
principale del percorso sarà la centralissima via Chiaia, in
passato centro di eleganti e ricercate case di tolleranza,
vicine e del tutto contrapposte a quelle, scadenti ed
improvvisate, che pullulavano nella confinante zona dei
Quartieri Spagnoli. Sarà interessante il confronto tra due modi
diversi di “offrire il piacere”.
Prima tappa,
“Il Monferrante”, ovvero il locale per soli uomini più
frequentato a Napoli prima dell’avvento della legge Merlin.
Nelle vicinanze, tra l’altro, si trovava una casa d’appuntamenti
alquanto innovativa in fatto di pubblicità: la sua maitresse,
infatti, al fine di incrementare gli affari, era solita dare
informazioni telefoniche molto dettagliate e fantasiose sulle
attrazioni della casa: quasi un moderno telefono erotico.
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Il
momento più importante dell’itinerario si preannuncia
essere la visita ad alcuni ambienti dello storico Casino
di Salita Sant’Anna di Palazzo, detto anche “La
Suprema”, la più rinomata casa d’appuntamenti della
città, attualmente sede di un lussuosissimo hotel.
Le
stanze della casa prendevano il nome dalle
“professioniste” che le utilizzavano per i loro
incontri, segreti ed appassionati, con i clienti: Mimì
do' Vesuvio, Anastasia a' friulana, Nanninella a'
spagnola, Dorina da Sorrento, di cui si racconteranno
vicissitudini e aneddoti.
La
passeggiata sarà intervallata da simpatiche storie, come
quello sulla casa delle “tre vecchierelle”, e ricordi
malinconici; non mancheranno cenni alle regole che
vigevano all’interno delle case e curiosità sulle
lavoratrici e maitresse più esuberanti; il tutto per
rievocare una realtà tanto nascosta quanto legata alla
città di Napoli.
A
concludere la passeggiata una vera chicca per gli amanti
dei documenti: una breve lettera scritta da un famoso
personaggio legato a Napoli, il quale, per pagarsi gli
studi, lavorò in una casa chiusa. Mistero sul suo nome,
che sarà svelato solo a chi prenderà parte alla
passeggiata narrata.
Si
ricorda che per prendere parte al tour (contributo di 6
€ a persona, previsti sconti per cral e studenti ed over
65) occorre prenotarsi ed è possibile farlo
telefonicamente al 338 965 22 88 oppure on-line sul sito
www.insolitaguida.it, dove è possibile trovare
ulteriori informazioni e curiosità. Inoltre è sempre
possibile organizzare un appuntamento privato per gruppi
di almeno 4 persone. |
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