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IL PECCATO... - Napoli
20 Marzo 2011 -
Lo chiamano il mestiere più antico del mondo, condannato dalla morale,
demonizzato ma tollerato dai governi. La professione della prostituzione
ha attraversato la storia della civiltà: nell’antica Roma c’erano i
lupanari, nell’Italia del dopoguerra le case chiuse, abolite dalla Legge
Merlin del 1958. Ed è proprio al mondo delle case di tolleranza che
l’associazione culturale Insolitaguida ha deciso di dedicare un nuovo
percorso, all’insegna della curiosità, intitolato: “Il Peccato: quando
le case erano … “chiuse”.
Una passeggiata
narrata per riportare alla luce un mondo che appartiene al passato ed al
nostro costume sociale. Hanno tanto da raccontare, le case chiuse, che
hanno accolto tra le loro mura peccaminose uomini di ogni genere,
portatori ognuno di una propria storia personale.
L’itinerario proposto farà ripercorrere i
luoghi più significativi di Napoli, in cui le donne della dolce vita si
intrattenevano con i loro clienti, grazie ad una ricostruzione
meticolosa basata su testi storici e testimonianze del popolo, curata
dalla dott.ssa Luigia Salino.
Asse principale del percorso sarà la
centralissima via Chiaia, in passato centro di eleganti e ricercate case
di tolleranza, vicine e del tutto contrapposte a quelle, scadenti ed
improvvisate, che pullulavano nella confinante zona dei Quartieri
Spagnoli. Sarà interessante il confronto tra due modi diversi di
“offrire il piacere”. |
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Prima tappa, “Il Monferrante”,
ovvero il locale per soli uomini più frequentato a Napoli prima
dell’avvento della legge Merlin. Nelle vicinanze, tra l’altro,
si trovava una
casa d’appuntamenti alquanto innovativa in fatto di pubblicità:
la sua maitresse, infatti, al fine di incrementare gli affari,
era solita dare informazioni telefoniche molto dettagliate e
fantasiose sulle attrazioni della casa: quasi un moderno
telefono erotico.
Il momento più importante
dell’itinerario si preannuncia essere la visita ad alcuni
ambienti dello storico Casino di Salita Sant’Anna di Palazzo,
detto anche
“La
Suprema”,
la più rinomata casa d’appuntamenti della città, attualmente
sede di un lussuosissimo hotel.
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Le stanze della casa prendevano il nome
dalle “professioniste” che le utilizzavano per i loro
incontri, segreti ed appassionati, con i
clienti:
Mimì do' Vesuvio,
Anastasia a' friulana, Nanninella a'
spagnola,
Dorina da Sorrento, di cui
si racconteranno vicissitudini e aneddoti.
La passeggiata sarà
intervallata da simpatiche storie, come quello sulla
casa delle “tre vecchierelle”, e ricordi malinconici;
non mancheranno cenni alle regole che vigevano
all’interno delle case e curiosità sulle lavoratrici e
maitresse più esuberanti; il tutto per rievocare una
realtà tanto nascosta quanto legata alla città di
Napoli.
A concludere la
passeggiata una vera chicca per gli amanti dei
documenti: una breve lettera scritta da un famoso
personaggio legato a Napoli, il quale, per pagarsi gli
studi, lavorò in una casa chiusa. Mistero sul suo nome,
che sarà svelato solo a chi prenderà parte alla
passeggiata narrata dalla durata di circa 1 h e 30. Agli
appuntamenti previsti se ne aggiungeranno altri in base
alle richieste di gruppi di almeno 6 persone.
Si ricorda che per
prendere parte all’evento (contributo di partecipazione
€ 6, previste agevolazioni per studenti, over 65 e CRAL
convenzionati) è necessario prenotare chiamando il
numero 338 965 22 88 oppure visitando il sito internet
www.insolitaguida.it, ove è possibile reperire
ulteriori informazioni e curiosità su una Napoli
“insolita”.
Per
maggiori info e foto
https://www.insolitaguida.it/details/1-il-peccato-quando-le-case-erano-qchiuseq.html |
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