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MOSTRA:
NUDI D'AUTORE - Monforte d'Alba (CN)
Nudi
d’autore:
fotografie di Fontana e Minkkinen
Il nudo femminile e maschile
negli scatti di due fotografi che indagano sul rapporto tra l’uomo e il
suo spazio
Vernissage: sabato 19 marzo,
ore 18
Fondazione Bottari Lattes – Via Marconi 16, Monforte
d’Alba – Cn
Mostra da sabato 19 marzo a
sabato 30 aprile 2011
Orario: da lunedì a venerdì 14.30-17; sabato e
domenica 15.30-19.30
INGRESSO GRATUITO
Il corpo femminile e quello maschile
negli scatti di Franco Fontana e del finlandese Arno Rafael
Minkkinen. Con due fotografi di fama internazionale a confronto per
le loro riflessioni sul rapporto uomo-spazio, con particolare
riferimento all’acqua, prosegue la stagione artistica della
Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba (via Marconi,
16), nel cuore delle Langhe. |
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Curata da Valerio Tazzetti, titolare della
galleria torinese Photo & Contemporary, la mostra fotografica
Nudi d’autore: fotografie di Fontana e Minkkinen
inaugura sabato 19 marzo 2011 alle 18. A
ingresso gratuito, proseguirà fino a sabato 30 aprile
secondo il seguente orario: da lunedì a venerdì, ore
14,30-17; sabato e domenica, ore 15,30-19,30.
Franco Fontana è uno dei protagonisti assoluti della fotografia
italiana dal dopoguerra: fotografo per Vogue e Time,
ha esposto nelle gallerie più importanti di tutto il mondo.
Arno Rafael Minkkinen
è noto soprattutto per gli scatti in bianco e nero dove il suo
corpo, o parte di esso, interagisce con ambienti naturali, come
foreste, laghi, fiumi, montagne, deserti.
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Il percorso espositivo propone quindici scatti di
Fontana, realizzati dal’inizio degli anni Ottanta
fino a metà degli anni Novanta, e quindici scatti di
Minkkinen, eseguiti dagli anni Settanta ai
giorni nostri, tutti rigorosamente su pellicola, che
mettono a confronto il lavoro sul nudo di due
autori presenti da quarant’anni sulla scena
internazionale della fotografia creativa. Si tratta di
istantanee scelte per lo spunto che offrono
nell’esplorare il rapporto tra l’uomo e lo spazio che
lo circonda, dove l’acqua è l’elemento
dominante, vista come il simbolo di un ritorno alle
origini, ma anche di vita, rinascita e purezza.
Nei lavori dei due artisti predominano la
teatralità del corpo, frutto di una messa in scena
studiata nei dettagli, la semplicità visiva nel
creare la composizione, la ricerca formale
attenta al rapporto tra gli elementi, l’attenzione alla
luce e l’assenza di interventi in fase di
sviluppo del negativo.
Non sono però solamente i punti di
contatto a prevalere. Il confronto tra i due artisti
mette in luce soprattutto le diverse scelte stilistiche,
tecniche e di rappresentazione. Le differenze emergono
su diversi piani: dalla contrapposizione
colore/bianco e nero a quella donna/uomo
passando per il contrasto elemento
artificiale/elemento naturale. E così se in
Fontana il colore è il mezzo espressivo
privilegiato, Minkkinen si affida al bianco e nero
che rende più plastici i corpi in completa fusione con
gli elementi naturali. Là dove il fotografo italiano
mette in scena il corpo femminile, capace di
trasmettere gioia, vitalità ed erotismo senza mai cedere
il passo alla volgarità, l’artista finlandese punta
l’obiettivo sul nudo maschile, spesso il proprio,
che si trasforma per tornare alle origini e diventare
misura del mondo. E ancora: mentre lo spazio ritratto da
Fontana presenta sempre un elemento artificiale
(un drappo, una piscina, ecc.) che esalta il nudo,
l’ambiente proposto da Minkkinen è un paesaggio
naturale non contaminato dagli artefatti dell’uomo,
valorizzato dai chiaroscuri. |
Tra gli scatti di Fontana esposti si
ricordano Conero (1989), dove il drappo rosso evidenzia
il corpo femminile quasi irriconoscibile tra la distesa di
roccia bianca della riviera, e Swimming pool (1984), dove
le onde avvolgono con sensualità la silhouette trasformandola in
sirena misteriosa.
«Il corpo femminile si scopre nella sua intima
natura. Non più quindi speculazione per ammiccanti erotismi o
suggeriti paradisi dei sensi, piuttosto quale metafora vivente
del mistero dell’essere. […] La figura, armonica silhouette, si
impone in un ambiente al quale non appartiene e lo trasforma in
un luogo metafisico. […] Così il corpo ripreso in spazi ben noti
e riconoscibili si integra con gli elementi oggettuali, ed
un’altra volta secondo modalità opposte, li trasforma, o meglio,
ne rivela le qualità strutturali ed emozionali che ci erano
sfuggite. Al nudo classico Fontana imprime il segno
inconfondibile della propria identità d’artista con l’abile
introduzione di tracce visuali che denotano il suo lavoro. […]
Le analogie ricercate e realizzate di forme, colori e sensazioni
ci introducono nel regno misterioso e inquietante, tutto da
indagare ancora, della Creazione. La donna è sempre una Eva
primordiale, madre della vita e, nel contempo, frutto
risplendente dell’Albero del Segreto». (Giuliana Scimè)
Tra le fotografie di Minkkinen in
esposizione citiamo Bird of Paltaniemi (2009), dove la
sagoma nuda dell’uomo ricorda un falco pronto a spiccare il volo
dal molo del lago finlandese, e Koli (2008) dove un
braccio nudo diventa un’isola dell’arcipelago lacustre.
«Quel che lascia stupiti della magistrale
tecnica fotografica di Minkkinen è che non esistono
manipolazioni digitali o trucchi di camera oscura: nulla che non
sia l’istante dell’autoscatto e la posizione del corpo.
Semplicemente immagini fotografiche in b/n, che attraverso una
tecnica sofisticata trasmettono allo sguardo un messaggio molto
diretto: tra il Corpo della Natura e il Corpo Umano esiste una
corrispondenza silenziosa. Il corpo umano rivela la potenza di
tale comunione, quando le forme che può assumere sono inserite
nelle forme espressive create dalla Natura stessa, in una sorta
di scambio reciproco e continuo, producendo un paesaggio senza
tempo, dove mani, piedi, schiena, gambe diventano elementi che
interagiscono e si fondono con acqua, terra, neve, sabbia,
legno…. Arno Rafael Minkkinen espande la sua visione interiore
fino a trasformarla in scrittura del corpo sull’ambiente
circostante; in segni,geroglifici impressi in luoghi onirici
dove le gambe diventano radici di alberi, le schiene inarcate
ponti su un paesaggio lacustre, le mani emergono dall’acqua
impugnando una penna, quasi fosse la spada di Excalibur…».
(presentazione da Photo & Contemporary).
Il catalogo della mostra (5 euro) è edito
dalla Fondazione Bottari Lattes ed è reperibile alla sede della
Fondazione (via Marconi, 16). Presenta un saggio del curatore
Valerio Tazzetti che mette in luce i punti di contatto e le
diversità stilistiche nei lavori dei due fotografi.
L’esposizione è realizzata in occasione della
stagione primaverile del festival di musica da camera Cambi
di Stagione, che si avvale della direzione artistica di
Nicola Campogrande.
Gli autori
Franco Fontana
Nato a
Modena nel 1933, Franco Fontana è tra i fotografi italiani più
conosciuti e stimati a livello internazionale. Artista
eclettico, mai fossilizzato su un genere in particolare, è
considerato un maestro del colore, per la sua capacità di
reinterpretarlo e trasformarlo in soggetto. Nel corso della sua
carriera si è cimentato con il paesaggio, il nudo, il reportage,
la fotografia
fine art
e le polaroid, senza disdegnare la pubblicità, la moda o altri
lavori commerciali.
Inizia ad
avvicinarsi alla fotografia a livello amatoriale nel 1961,
spaziando tra temi diversi e impegnandosi sin da subito sul
fronte della ricerca estetica.
La sua
prima mostra è del 1963, quando espone alla Terza Biennale
Internazionale del Colore a Vienna. L’anno successivo la rivista
Popular Photography pubblica, per la prima volta, un suo
portfolio. Le prime esposizioni personali arrivano nel 1965 a
Torino (alla Società Fotografica Subalpina) e nel 1968 a Modena
(alla Galleria della Sala di Cultura), città che segna una
svolta nella ricerca di Fontana. Nel corso degli anni Settanta
l’interesse nazionale e internazionale per il suo lavoro è in
continua crescita, tanto che aumenta l’attività espositiva di
Fontana, definito un espressionista astratto, che trova
constante ispirazione soprattutto nella natura e sviluppa una
fotografia dove la ricerca della composizione delle linee, il
colore e la geometria sono dominanti.
Nel 1979 visita gli Stati Uniti, viaggio che costituisce
l’occasione per l’avvio di una ricerca sul paesaggio urbano.
Fontanta
ha pubblicato più di quaranta libri fotografici in Italia e
all’estero e ha esposto in tutto il mondo. Le sue opere sono
conservate nelle collezioni di più di cinquanta musei
internazionali, tra cui Museum of Modern Art di New York, Musée
d’Art Moderne di Parigi, Australian National Gallery di
Melbourne, Victoria and Albert Museum di Londra, Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Museum of Fine Arts di
San Francisco, Ludwig Museum di Colonia, Kunsthaus Museum di
Zurigo, Puskin State Museum of Fine Arts di Mosca, Museu de Arte
di San Paolo, The Israeli Museum di Gerusalemme, Metropolitan
Museum di Tokyo, National Gallery di Pechino.
Ha
collaborato e collabora con le maggiori testate mondiali (da
Vogue
a Time
a
Frankfurter Allgemeine, al New York Times) e
italiane: Il Venerdì di Repubblica, Sette
del Corriere della Sera, Panorama, Class.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti e premi in Italia e
all’estero. Ha tenuto workshop e conferenze in tutto il mondo ed
è direttore artistico di diversi festival fotografici nazionali,
tra cui il Toscana FotoFestival.
Tra le
tante campagne pubblicitarie da lui firmate, si ricordano quelle
per Fiat, Volkswagen, Ferrovie dello Stato, Sony, Volvo,
Versace, Canon, Kodak e Robe di Kappa.
Arno Rafael Minkkinen
Nato a Helsinki nel 1945, Arno Rafael Minkkinen è
fotografo, insegnante, curatore e scrittore, noto per gli scatti
in bianco e nero dove il suo corpo, o parte di esso, si fonde
con la natura, diventando tutt’uno con il paesaggio.
Agli inizi degli anni Cinquanta si trasferisce
con la famiglia negli Stati Uniti, dove si laurea al Wagner
College (1967) e alla Rhode Island School of Design.
Nel 1971 incomincia fotografare il suo corpo, e a
questo insolito motivo rimarrà fedele nel corso di tutta la sua
carriera: il suo fisico nudo interagisce con ambienti naturali
(foreste, laghi, fiumi, montagne, deserti, canyons, oceani,
distese di ghiaccio) che alludono a un tempo primordiale, quando
l’uomo, capace di forza e di resistenza fisica, e la natura
sapevano sfidarsi, confrontarsi e convivere. L’immersione nella
natura nordica, nella luce scandinava, riflessa nelle grandi
superfici lacustri e soprattutto il rapporto fisico con il
paesaggio rimangono nel nucleo tematico storico della sua
ispirazione, che scopre nuove ambientazioni negli spazi
desertici e urbani americani ed in luoghi mediterranei,
trasformandosi gradualmente.
Dopo aver insegnato per diversi anni al Mit (Massachusetts Institute of Technology), è docente
di Arte alla University of Massachusetts a Lowell,
alla University of Art
& Design a Helsinki e al Maine Media College a Rockport
(Maine).
Ha partecipato a oltre duecento mostre
internazionali, sia personali sia collettive. I suoi
autoritratti sono stati pubblicati in cinque monografie:
Frostbite (1978), Waterline (1994), Body Land
(1997), Saga (2005) e Homework (2008).
Le opere di Minkkinen sono presenti in
più
di cinquanta
musei e collezioni di tutto il mondo, tra cui: Museum of Modern
Art di New York, Museum of Fine Arts di Boston, Center for
Creative Photography di Tucson, Musée d’Élysée di Losanna,
Georges Pompidou Center di Parigi, Musée d’art moderne de la
ville di Parigi; Contemporary Art Museum Kiasma di Helsinki,
Tokyo Metropolitan Museum of Photography.
Nel 1992 il Governo Finlandese lo nomina
cavaliere dell’Ordine della medaglia del Leone. Nel 2006, è
premiato con il Finnish State Art Prize in Photography.
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