MOSTRA MINO CERETTI -
Milano
23
marzo – 23 aprile 2011
MINO CERETTI,
L'ESPERIENZA DELLA PITTURA
opere 1968-2010
Personale antologica a cura e con presentazione
di Piero Del Giudice
Inaugurazione mercoledì 23 marzo ore 18.30
Quaranta opere tra
grandi tele e carte pastellate, a coprire un arco temporale di lavoro
che va dal 1968 (Figure bersaglio) al 2010 (Figura probabile) – Mino
Ceretti – 80 anni, un protagonista della scena artistica milanese –
rendiconta una vita spesa nella ricerca pittorica, una attività inquieta
che si propone in testi inediti, in opere di bilancio e di apertura.
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Lo fa negli
spazi della galleria Ostrakon di Milano, in via Pastrengo
15, con un’ampia scelta di opere, che ne tracciano il percorso
autonomo e originale. Allievo a Brera di Aldo Carpi, insieme a
Guerreschi, Vaglieri e Romagnoni, con loro fonda e caratterizza
il movimento critico del “realismo esistenziale” che scuote e
innova la proposta di una pittura di realtà antiretorica nel
Nord-Italia.
Fu certo un
coup de theatre la mostra del 1956 al Centro San Fedele di
Milano in cui Giorgio Kaiserlian, il critico d’area cattolica,
presenta la nuova ricerca, le nuove predicazioni di impegno, di
un gruppo di pittori (Guerreschi, Ceretti, Romagnoni) che fa
sulla tela “realtà oltre la cronaca”.
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Dopo
una breve e appassionata stagione unitaria del movimento
- mostre in comune, dibattito comune, documenti
comunemente redatti - Ceretti, insieme ad altri
protagonisti del gruppo, aderisce al nuovo linguaggio
internazionale, all’informale. E qui realizza d’impeto
una serie di tele di materie sontuose scosse da una
irruenza tra gestuale e sentimentale che afferma la
“rifondazione” del suo rapporto con la realtà ormai
definitivamente critico. Negli anni Cinquanta del
“realismo esistenziale” si voleva rappresentare una
realtà liberata dalla ideologia e dalla opzione
politica, contro gli officianti del “neorealismo” e le
altezze ireniche dell’astrattismo. La via informale
porta alla rappresentazione di una “realtà fenomenica”,
via via ad una pluralità di soggetti, ad una moltitudine
di presenze sulla tela che il pittore di continuo cerca
di ordinare. E’ il processo creativo che Emilio Tadini
definisce “esplosivo-implosivo”, la catastrofe di senso,
l’universo delle merci e delle epifanie che il pittore
di continuo contrasta e ordina sulla tela. Sino agli
ultimi cicli di lavoro - Ritratto probabile, Figura
probabile, Pietra - in cui la messa in discussione è
totale, l’interrogazione sulla pittura e sul suo senso –
qui, ora – è radicale, sino a ipotizzare come spazio
della ricerca artistica, come ambito della
rappresentazione pittorica la mera profezia. La ricerca
di Mino Ceretti, esistenziale e fenomenica, sontuosa di
esiti pittorici e di suggestioni di idee, si colloca
nello spazio europeo del pensiero critico postmarxiano -
da Jean Paul Sartre a Enzo Paci - a fianco di ricerche
letterarie da Albert Camus a Luigi Meneghello, da
Marguerite Duras alla Yourcenar a La Storia di Elsa
Morante, insieme ad artisti come Romagnoni e Vaglieri,
al gruppo francese della “Ruche”, alle correnti europee
della “figurazione critica”.
GALLERIA OSTRAKON
Via
Pastrengo 15, Milano
tel.
3312565640,
dorino.iemmi@fastwebnet.it
Orari:
da Martedì a Sabato ore 15.30 - 19.30 |
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