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MOSTRA:
BRUNIVO BUTTARELLI - Milano
BRUNIVO BUTTARELLI,
CIO’ CHE RIMANE DEL TEMPO
(SCULTURE 1992-2011)
antologica a cura di Piero Del Giudice
Galleria Ostrakon, Teatro Verdi, Parco di Villa Hanau
10 maggio – 10 giugno 2011
inaugurazione martedì 10 maggio 2011
Ore
18.00: incontro alla galleria Ostrakon, via Pastrengo 15,
trasferimenti con navetta al parco di Villa Hanau in via Guerzoni
(interventi e rinfresco)
Ore
19.00 : concerto del “Quartetto
Indaco” Wolfgang Amadeus Mozart Streichquintett K516, Eleonora Matsuno
(primo violino), Jamiang Santi (secondo violino), Andrei Arabagiu
(viola), Naomi Berrill (violoncello), Abner Colombo (seconda viola) |
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Brunivo Buttarelli (Casalmaggiore di Cremona, 1946) è al tempo
stesso un outsider e una presenza forte nel non esaltante panorama della
scultura italiana. Docente prima di tecniche pittoriche applicate,
scultore scenografo del Teatro Regio di Parma, dal 1991 si dedica con
crescente esclusiva passione alla scultura. La sua preistoria
artigianale fa capo agli anni dell’adolescenza passati nella bottega del
padre falegname. Il suo retroterra culturale è la grande stagione
informale e materica degli anni Cinquanta. Maestri di riferimento
Leoncillo e Burri, l’opera fondata sulle materie prime e spurie
(plastiche, jute, ferri, legni), Fontana e Tàpies, Scanavino e Tavernari.
Infine Joseph Beuys, suo modello. Come Beuys, Buttarelli fonda le sue
installazioni sul legno, ceppi e tronchi d’albero.
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Il pioppo è il legno-base delle sue sculture. Lo raccoglie lungo i
fossati: tronchi di alberi caduti o quelli di bosco ceduo. Pioppo,
ferro, marmo, materie dell’alba dell’umanità. Le indagini e le
interrogazioni sulla materia prendono un forte profilo originale - con
esiti artistici imponenti, avventurosi e straordinari - quando
Buttarelli incrocia la propria ricerca con l’archeologia e la
paleontologia. Fuga nel tempo e rappresentazione di un Tempo che regge e
governa i passaggi della Storia, riduce in prossimità del nulla l’azione
dell’uomo - il tempo storico. L’opera allora evoca specie scomparse e il
loro habitat, scopre con l’affioramento dei resti paleontologici la
dimensione di un tempo di Natura che divora le atrocità del tempo
storico. Tuttavia - in queste sculture - la pietra, il marmo, il legno,
il ferro sono sia materie in natura che materiali del lavoro e
dell’habitat nelle prime organizzazioni sociali. E’ il mondo come mondo
contadino, teatro di una organizzazione sociale primordiale, epoca dello
scambio lavoro-Natura. Così attuale nel tempo della crisi - quando
risorse e tecnologia marcano limiti - e l’umanità appare nella sua nuda
organizzazione, nelle sue epocali trasformazioni e trasferimenti: tela
jeans e pane senza lievito, fuoco di accampamento e zainetto del
migrante. Infine quest’opera è passione di una natura aggredita e
ferita dall’uomo, opera ansiosa per il degrado e le violenze subite,
monumento civile in difesa dell’ambiente, allarme per una catastrofe
possibile futura. |
Il
lavoro di Brunivo Buttarelli, ha una grande forza espressiva e
muove da un immaginario apocalittico, le sue sculture -
ungulati, carcasse di “balene bianche”, leviatani giganteschi -
sono fortemente evocative di una vita dei primordi, resti
geologici, in qualche misura i calchi delle specie scomparse che
abitavano una Terra incontaminata, un Tempo del Sacro ormai
scomparso.
GALLERIA OSTRAKON
Via
Pastrengo 15, Milano
tel.
3312565640,
dorino.iemmi@fastwebnet.it
Orari:
da Martedì a Sabato ore 15.30 - 19.30
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