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CONCERTO SANTA MARIA DELLE GRAZIE AL NAVIGLIO - Milano

EVENTO MUSICALE E CULTURALE

NAVIGLI IN ARMONIA

Milano, 17 aprile 2011, ore 16.00

"Le Ultime sette parole di Cristo sulla Croce"

Di Franz Joseph Haydn

L’Iniziativa

 

Il Naviglio ha bisogno di "Armonia", sinonimo antico di equilibrio che l’uomo immette nella creazione artistica e che può esprimere la "Vitalità" dei suoi abitanti e degli spazi architettonici che li ospitano: proprio qui, tra chi popola la movida e chi gode dell'intimità di angoli pittoreschi, botteghe artigiane e antichi luoghi sacri, auspichiamo di dar vita ad una lunga e fiorente tradizione Musicale e Culturale che veicoli un messaggio di vivacità intellettuale e rinnovata spiritualità

In questo contesto e come già avvenuto per il "Primo Memorial Alda Merini" realizzato lo scorso anno il 31 ottobre (a un anno dalla scomparsa della celebre poetessa abitante dei Navigli) nasce l'idea di promuovere sempre più spesso eventi Musicali e Culturali sul Naviglio, e per il Naviglio, in cui convergano musica, sacralità, poesia e recitazione.

 

Oggi, in un’ottica di sviluppo sostenibile, i Navigli, con la loro acqua, con la loro "lentezza" e con la bellezza dei loro paesaggi devono tornare ad essere una fondamentale risorsa ambientale, culturale, turistica e ricreativa di Milano,creando intorno alle loro sponde un nuovo senso di Comunità.

La storia ed i valori tipicamente "meneghini" che il Naviglio Grande ha incarnato per secoli lo rendono il contesto ideale per la rivalutazione e la valorizzazione delle cultura, dell’arte e della spiritualità in contrasto con la disarmonia della movida notturna. 2

 

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio è situata sull’Alzaia del Naviglio Grande.

La Parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, insieme ad altre 11 parrocchie, fa parte del Decanato Navigli, che si estende per 10 km2 e comprende oltre 87.000 abitanti.

La Parrocchia, con l’oratorio, la scuola d’infanzia e l’omonima Chiesa, costituisce il nucleo geografico ed il Cuore Sacro del quartiere dei Navigli: zona un tempo povera e popolare, come tutte quelle portuali, oggi, i Navigli sono noti per la loro vita notturna e come residenza alla moda, per le botteghe d’arte, i negozi di antiquariato e di design, i numerosissimi locali e ristoranti.

In questa transizione dal passato al futuro, la Parrocchia ha sempre cercato di svolgere un ruolo di preservazione del bagaglio culturale e della propria identità, sostenendo la centralità della tradizione per un migliore ingresso nella modernità, ricordando all’uomo la sua essenza e cercando di formare al meglio, nell’amore di Cristo, le nuove generazioni.

 

Il Concept

L’evento – realizzato con la collaborazione dell’Associazione Amici dei Navigli, che da anni si occupa del recupero, la valorizzazione e la conservazione dei navigli lombardi – si svolgerà nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio proponendo il celebre concerto di Franz Joseph Haydn Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce eseguito dal Quartetto d’Archi "Ensemble TreQuarti" con intermezzi recitati a cura di Laura Bagarella.

La composizione di Franz Haydn è tra le pagine sonore più intense sulla Passione di Cristo che siano mai state scritte. Nel 1785 Franz Joseph Haydn ricevette un singolare incarico da parte di un canonico della cattedrale di Cadice, mentre stava lavorando alle cosiddette Sinfonie parigine e ai Quartetti op. 50: egli avrebbe dovuto comporre un brano strumentale sulle sette parole che Gesù pronunciò sulla croce, da proporre ai fedeli durante la settimana santa assieme alle meditazioni liturgiche.

L'opera è composta da una serie di brani musicali che venivano eseguiti il Venerdì Santo a commento e a conclusione delle orazioni con le quali il vescovo illustrava ognuna delle sette parole. «Mi fu chiesto - come racconta lo stesso Haydn - di comporre della musica strumentale sulle sette parole di Cristo in croce. Erano poco più delle tre del pomeriggio quando prima di morire ha pronunciato le sue ultime sette parole: dalla Croce solo sette parole e poi il silenzio, la morte, nell’attesa della Risurrezione».

Come spiegherà Haydn stesso, in quella chiesa era tradizione, durante la Quaresima, oscurare le finestre e le colonne con panni neri lasciando accesa una sola grande lampada; a mezzogiorno tutte le porte venivano chiuse e si dava inizio alla musica: dopo un preludio il vescovo saliva al pulpito, declamava la prima delle frasi delle sette parole pronunciate dal Cristo e la commentava. Quindi scendeva e si prostrava davanti all’altare, mentre riprendeva l’esecuzione. La celebrazione proseguiva così, alternando letture, meditazioni e accompagnamento musicale.

La prima esecuzione ebbe luogo a Cadice il Venerdì Santo del 1787 a mezzogiorno: le vetrate della cattedrale di Cadice venivano oscurate, buio, eclissi, come spiega il vangelo di Marco "Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio" (Marco 15,33). Il vescovo saliva all'ambone e proclamava una delle ultime frasi pronunciate da Gesu' prima di morire, poi si prostrava davanti al crocifisso e i fedeli meditavano con lui, qualcuno suonava uno strumento. E cosi' sette volte. Col tempo la Chiesa ha perso quest'usanza e altre liturgie vengono oggi celebrate il Venerdi' Santo.

Nello stesso anno Haydn adattò per quartetto d’archi l’originaria partitura d’orchestra. 3

 

Programma

Saluti: don Giuseppe Vegezzi, Parroco, Decano Navigli e Prefetto Milano Sud.

Introduzione a cura di don Pierluigi Lia, Docente di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

1. Introduzione. Maestoso ed Adagio

2. Sonata I - Largo Pater, dimitte illis, quia nesciunt, quid faciunt (Luca 23,34). Letture.

3. Sonata II - Grave e Cantabile Hodie mecum eris in Paradiso (Luca 23,43). Letture.

4. Sonata III - Grave Mulier, ecce filius tuus (Giovanni 19,26). Letture.

5. Sonata IV - Largo Deus meus, Deus meus, utquid dereliquisti me? (Marco 15,34;Matteo 27,46). Letture.

6. Sonata V - Adagio Sitio (Giovanni 19,28). Letture.

7. Sonata VI - Lento Consummatum est (Giovanni 19,30). Letture.

8. Sonata VII - Largo In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum (Luca 23,46). Letture.

9. Il terremoto

 

Letture a cura di Laura Bagarella

I) Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.

"Non so come faccio a guardare questa foto sul giornale: allora è lei, è stata questa donna a gettare la bomba nel ristorante… Così giovane, con il mitra in mano davanti alla sua bandiera, sorridente… anche lei è morta. Noi eravamo tutti là, per festeggiare il compleanno del mio ragazzo, il mio figlio splendido e sorridente. All’improvviso quel lampo, tanta polvere, il peso delle macerie addosso, le persone che si agitavano attorno a me, e io che non sentivo… Poi ho visto quella striscia di sangue, l’ho seguita con gli occhi e alla fine c’era mio figlio… Il giornale dice che anche questa donna ha un bambino. Doveva proprio essere disperata… Disperata come me? 4

Adesso sento troppo dolore per cercare di capire: non so nemmeno cosa provo adesso. Chissà? Forse dovrei odiare… Ma l’odio può aiutarmi a vivere?"

2) Oggi con me sarai nel paradiso.

"Ho freddo! Lui ride e dice che quando fa freddo si vedono meglio le stelle; ma lui se ne sta al caldo nell’auto, e io sto sulla strada. Pensa un po’: aver fatto tanta strada per arrivare fin qui, e ora sulla strada tutti corrono e io sto ferma ad aspettare, tutta la notte. E al freddo! Però è vero che si vedono meglio le stelle: sembra che mi guardino sbattendo le ciglia… Ehi, c’è qualcuno lassù fra le stelle? Se vuoi ti dico che ho sbagliato a dar retta a chi mi chiedeva di venire a fare questa vita. Ma ho visto io il volto di mia madre e quello delle mie sorelle! E poi cosa avevo da perdere in quel buco di villaggio? Allora: c’è qualcuno lassù che può darmi una mano? Non voglio tante cose: mi basterebbe un po’ di caldo e non sentirmi guardata come una bestia da mercato. Magari potrebbe essere questo il paradiso…"

3) Donna ecco tuo figlio!...Ecco tua madre!

"Eccolo: da questa finestra lo vedo meglio. Adesso scende dall’auto. Dio mio, come è magro! Ha la faccia grigia… Sembra un vecchio che non si regge in piedi. Se quell’altro non lo tenesse su… E i suoi capelli ? Dove sono finiti i suoi bei capelli castani ? Com’è possibile che quella orrenda malattia se lo sia succhiato tutto, il mio ragazzo?! Io avevo un figlio, uno splendido ragazzone, grande e grosso, pieno di vita: le risate che faceva ! Riusciva a smontarmi sempre con le sue battute... E adesso mi arriva in casa uno che stento a riconoscere. No, io così non lo riconosco ; non è questo il figlio che avevo e che aspettavo… Ecco: ha attraversato la strada. Ora suonerà al citofono… Due colpi, un colpo. Alzo la cornetta : « Sì ?… Ah, finalmente ! Ti apro. Sali, figlio mio… »."

4) Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?

"Eppure deve esserci stato un momento della mia vita nel quale sono stata felice! Prima… Prima che incontrassi questa bottiglia. Vorrei tanto ricordarmene, per avere almeno un’idea di che cosa si prova ad essere felici… Ma non ci riesco! Sì, mi ricordo quando in ufficio ero "la Signorina", quella che risolveva tutti i problemi; e tutti dicevano "Ne parli con la Signorina". Poi mi hanno detto che la ditta non reggeva più, che arrivava una grande impresa straniera, che adesso occorreva conoscere le lingue e via dicendo… E nessun altro ha più avuto bisogno della "Signorina". Tiro a sera sperando di sentir suonare il campanello, di vedere qualcuno alla porta; ma poi ho paura che entri qualcuno e mi trovi con la bottiglia i mano… Io vorrei non pensarci, non pensare; ma come si fa a veder scorrere via una vita dove le uniche cose che conosci sono la solitudine e l’abbandono?"

5) Ho sete.

"Dormi, dormi, piccolo agnellino, dormi. Non sento più la tua vocina: "Mamma, ho sete". Lo sai: ho camminato tanto per cercare questa pozza d’acqua. Qui i nostri anziani portavano le mandrie a bere, perché dicevano che qui l’acqua c’era sempre e i grandi alberi erano sempre verdi. Ma ora vedi, agnellino: non c’è più nemmeno il fango. Ho cercato di grattare la terra, con le unghie, ma guarda: si vede solo polvere. Il deserto cammina, sai, e noi non sappiamo più dove fuggire davanti a lui! Nemmeno i nostri anziani sanno perché: parlano di piantagioni e di macchine strane venute da fuori, su verso la stella della notte, ma non sanno… Dormi, agnellino: le tue braccine senza più carne sono abbandonate sul mio grembo, e io non riesco a cullarti perché anche le mie braccia non si alzano più da terra. Ma non avere paura: vengo presto anch’io a dormire con te, agnellino." 5

6) Tutto è compiuto!

"La mia testa! Mi fa tanto male… Lo so, sono stati quei due a spararmi, li ho visti. E’ da tanto tempo che vivo qui, con questa gente, in questo ospedale che abbiamo tirato su insieme. Quanti anni sono? Trenta? Ora è tutto così confuso e la testa mi fa tanto male. Ricordo che volevo andare in India e invece poi mi sono ritrovata qui, in terra africana… I miei genitori mi dicevano: "Ma perché vuoi andare laggiù? Puoi fare tanto bene anche qui. Ci sono anche qui tanti disgraziati… Sei testarda!". E’ vero: sono stata testarda, e adesso non mi interessa nemmeno capire perché mi hanno sparato. In fondo non è colpa loro se non sono riusciti ad amarmi: io non sono una di loro. E poi non sono venuta qui per farmi amare. E’ che quando si ama bisogna andare fino in fondo, perché Qualcuno l’ha fatto per me, prima di me… E’ adesso che sono arrivata in fondo, Signore?"

7) Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito!

"Ma guardali: vengono qui, controllano quelle macchine piene di lucine in movimento, tastano i tubicini che entrano ed escono dal mio corpo, e nessuno pensa più di parlare con me. Chissà perché mi viene da sorridere?!… Forse perché tutto quello che desidero in questo momento è farmi cullare, come una bambina… E’ proprio vero che da vecchi si diventa bambini! Ma mi piacerebbe tanto che qualcuno mi cullasse cantando una canzone. Potrebbe essere la canzone della mia vita, adesso che la sento scorrere via. Ci sarebbe dentro tanta gioia e tanta sofferenza. Vediamo: una prima strofa potrebbe riguardare il mio Giovanni… Una seconda strofa parlerebbe dei ragazzi... Mah! Chissà se starebbero ad ascoltare le tante cose che avrei ancora da dirgli! Adesso però sono proprio stanca.

Se solo mi lasciassero andare, senza più tubicini, lucine che vanno e vengono… Io lo so dove sto andando. Ho un po’ di paura, ma mi viene da sorridere. Là sono attesa."

 

Gli Artisti

Laura Bagarella

Attrice, ha studiato pedagogia con indirizzo di "Storia del Teatro e dello Spettacolo" presso l'Università di Verona.

Dopo aver sostenuto corsi e stages di specializzazione, (N. Brogi, Odin Theatre, D. Maraini, L. Biondi,

U. Artioli) e lavorato con CRT di Milano, BEAT’ 72 di Roma.in produzioni teatrali; ha partecipato a spettacoli e trasmissioni radiofoniche anche come conduttrice di programmi per alcune reti private cui nel 1999 – 2000 ad esempio la redazione di RTL Venezia. Per la televisione ha collaborato a trasmissioni della RAI, Canale 5 (lettura dei Testi Biblici nelle trasmissioni "Le Frontiere dello Spirito" condotta da Mons. Ravasi, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Ciak, Speciali TG4 e TG5), Con l’Associazione" Mozart e Milano" ha partecipato a molte iniziative multimediali Ha inciso un cofanetto CD che contiene alcuni importanti documenti religiosi (fra cui di SS. Giovanni Paolo II e di Mons. Gianfranco Ravasi), in collaborazione con Teatro alla Scala (con la partecipazione dell'Ensemble Strumentale Scaligero e del Coro di Voci Bianche del Teatro alla Scala),

Nel 2004 a Bassano del Grappa, con il quartetto d’archi dei WIENER KAMMERENSEMBLE ha dato voce ai testi di Mons. Renato Tomasi nel concerto LE ULTIME SETTE PAROLE di Cristo sulla Croce di Franz Joseph Haydn. 6

Con la pianista Francesca Khalifa propone da tempo un repertorio di melologhi come l’Enoch Arden di Tennyson con musiche di Strauss, Babar con musica di Poulenc, Lenore con musica di Liszt.

Da molti anni si dedica come interprete, alla realizzazione di spettacoli interdisciplinari per voci recitanti, canto e strumenti collaborando con vari gruppi. Ha inciso tre CD e vinto la targa Mazars dell’università Bocconi con un brano dedicato a Trieste. Sempre con vari musicisti realizza spettacoli di musica e poesia.

Nel 2009 insieme alla cantante Sabrina Sparti propone sia come autrice dei testi che come interprete lo spettacolo "MANI".

È’ autrice di testi poetici e racconti brevi.

 

Ensemble TreQuarti

Marco Corsini violino

Anna Cima violino

Matteo Del Soldà viola

Andrea Anzalone violoncello

L'Ensemble TreQuarti nasce dall’unione artistica di quattro musicisti da tempo attivi ed operanti artisticamente nell’ambito della musica da camera.

Provenienti ognuno da diverse e prestigiose compagini orchestrali ( Teatro alla Scala, Filarmonica della Scala, Orchestra d’archi Italiani, Orchestra da camera di Mantova, Archi della Scala, Orchestra "Toscanini") dove si sono esibiti anche come prime parti si uniscono in forma di trio e quartetto d'archi per affrontare e valorizzare questo enorme e prezioso repertorio cameristico.

Gli elementi dell'Ensemble TreQuarti hanno studiato e collaborato in concerto con musicisti della fama di Norbert Brainin (quartetto Amadeus), Giovane Quartetto Italiano,Quartetto Borciani, Piero Farulli (quartetto Italiano), Karl Leister (primo clarinetto dei Berliner Philarmoniker).

Il Quartetto ha al suo attivo numerosi concerti per importanti associazioni concertistiche.

In collaborazione con Associazione Amici dei Navigli

L'Istituto per i Navigli | Associazione Amici dei Navigli è un’associazione culturale, senza fini di lucro, che si occupa del recupero e della valorizzazione delle vie d'acqua interne, con particolare riferimento al sistema dei Navigli, considerato patrimonio collettivo di inestimabile valore. Tali obiettivi vengono perseguiti attraverso studi e progetti sui possibili usi delle vie d’acqua interne, quali la navigazione, il recupero energetico, l'itticoltura, l'irrigazione, la valorizzazione ambientale e monumentale, lo sviluppo turistico, didattico e culturale. In particolare, l'Associazione Amici dei Navigli ha un obiettivo molto ambizioso: la riapertura della via d’acqua che collega la Svizzera al mare Adriatico, per ripristinare la navigazione a scopo turistico lungo l'idrovia Locarno-Milano-Venezia.

 

L'Associazione organizza periodicamente eventi, quali: discese dimostrative in barca, feste danzanti, presentazioni di pubblicazioni o filmati sui Navigli, convegni e gite sui Navigli.

Istituto per i Navigli Associazione Amici dei Navigli

via Rasori, 12 | 20145 Milano T 02 48 01 82 30 | F 02 99 98 84 98 info@amicideinavigli.it

***

Contatti:

Mons. Giuseppe Vegezzi, Parroco

Santa Maria delle Grazie al Naviglio

Alzaia Naviglio Grande, 34 – Milano

Cell. 338 68 88 437

e-mail: santamarianaviglio@fastwebnet.it

 

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