SPETTACOLO: LE VENT
NOIR - Macerata
La
Compagnia Susanna Beltrami presenta:
“Le
Vent Noir” - 24 Giugno
L’
arte psicanalitica che vive nel movimento guidato da un’ intimità
violenta e incontrollabile.
L’
innovazione pura di uno spettacolo concepito per uno spazio alterativo.
“Si potrebbe dire che
il vento furioso sia il simbolo della collera pura, senza pretesto,
ingiustificata. I grandi scrittori della tempesta (…) hanno amato questo
aspetto: la tempesta senza un preludio, la tragedia fisica senza un
motivo. (…) Vivendo intimamente le immagini dell'uragano, impariamo che
cosa sia la volontà furiosa e cieca. Il vento, nel suo parossismo, è la
collera che è ovunque e da nessuna parte, che nasce e rinasce da se
stessa, che gira e si ripercuote. Il vento minaccia e urla, ma non
prende forma finché non incontra la polvere: una volta visibile diventa
una povera miseria...”
Gaston
Bachelard, “L'air et les songes”,
José Corti,
pp.256-257, 1943 |
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E' proprio il
vento, elemento tanto distruttivo quanto generatore, il
principio fondante del nuovo spettacolo di Susanna Beltrami.
Come un paesaggio desertico, mai uguale a se stesso, perché
costantemente costruito e prontamente cancellato da improvvise
tempeste; così in scena, tutto è creato per essere, allo stesso
tempo, distrutto.
Un movimento a
flusso continuo che trova senso nel sopraggiungere di un
istante, di un frammento d'interiorità che improvvisamente trova
spazio, dilatando il tempo dell'azione. La tempesta si placa
solo quando viene prevaricata dal potere delle rêveries:
immagini dell'intimità, legate ai ricordi, alle proiezioni
mentali, alle percezioni, al riaffiorare di una sensazione, di
un'emozione già vissuta, di un racconto. Un percorso che trova
il suo compimento finale nelle fonti del riposo, quei luoghi
dove l'essere umano può ritrovare il suo Io senza alcun
tipo di corruzione o limite: sono gli anfratti, gli angoli, le
tane dell'anima, che si esprimono tramite il
concetto della Casa.
La casa come
ventre, come caverna, come ritorno alla madre e dunque al senso
primo di protezione e di completo abbandono delle convenzioni
sociali; un mondo a sé stante avvolto nel nero, che non è
spaventoso, bensì rassicurante: nero come immagine non della
privazione, ma dell'infinita possibilità:
“ Il colore
nero, lungi dall’essere quello del vuoto e del nulla, è
piuttosto la tinta attiva che fa scaturire la sostanza profonda
e (…) oscura di tutte le cose. (…) Il nero nutre ogni colore
profondo, è l’intimo asilo dei colori (…).”
Gaston
Bachelard “La terre et les rêveries du repos : essai sur les
images de l'intimité”,
José Corti,
Paris, 1948.
Il vento nero
quindi, rappresenta la violenza dell'intimità incontrollabile,
che governa il movimento come un input al quale il corpo non può
opporsi, diventando “pura forma fluttuante”.
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L’atmosfera sotterranea e notturna, che agevola il
manifestarsi dei voli onirici ed immaginari dei
performers, è completata dall’inserimento di citazioni
cinematografiche, teatrali e televisive:
da Ultimo tango a Parigi alla Maria Brasca
di Testori, fino ad Una giornata particolare,
Alberto Sordi e Milly. Elementi scenici, musiche,
personaggi, atmosfere che, da un lato fungono da
rêveries temporali, testimoniando il forte e
costante collegamento fra passato e presente, e
dall’altro rivelano il potere del frammento, che in un
istante rappresenta un mondo fatto di immagini evocative
e sogni ad occhi aperti, costantemente in bilico fra il
reale e il surreale .
Il
progetto vede protagonista la Compagnia Susanna
Beltrami, e i suoi danzatori. Lo scopo è quello di
indagare attraverso il corpo, la gestualità e la
creatività, su importanti temi psicanalitici e
filosofici che trattati artisticamente possano
coinvolgere l'interesse di una platea più vasta, una
sorta di trattato concepito tra pensiero e azione, tra
parola e gesto, tra intuizione e realizzazione.
Come
per il progetto precedente Kore & Psiche, la finalità
dell'opera è quella di non prevedere solo spazi scenici
teatrali ma anche alternativi quali musei, sale
universitarie ed altri.
Infatti, “Le vent noir” è uno
spettacolo itinerante e plasmabile sulle location in cui
viene vissuto. La sua forza sta nel fatto che nasce in
realtà non su di un palcoscenico, ma all’interno delle
stanze di DanceHaus Susanna Beltrami, spazio concepito
e realizzato come una vera e propria “casa della danza”;
proprio grazie a questa scelta, il progetto, non è
fruibile passivamente da un’unica prospettiva frontale,
al contrario è uno spettacolo itinerante, che passa di
stanza in stanza, permettendo al pubblico di partecipare
attivamente a ciò che succede in scena, seguendo il
percorso suggerito dai danzatori ed avendo la grande
opportunità di scegliere personalmente da quale
prospettiva si voglia osservare l’azione. |
COREOGRAFIE e REGIA:
Susanna Beltrami
ELEMENTI SCENICI:
Giorgio Martino
IMMAGINI:
Mario Mattioli
MUSICHE:
Sandro Dandria
Maitre du Ballet:
Matteo Bittante
INTERPRETI:
Matteo Bittante e la Compagnia
Susanna Beltrami:
Lara Viscuso, Fabrizio Calanna,
Cristian Cucco, Floriana Battista, Francesco Pacelli, Alice
Carrino, Giulia Murgianu, Eleonora Cinti, Nihat Isayev
PRODUZIONE:
DanceHaus Susanna Beltrami
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