CONVERSAZIONI SUL
GUSTO DI VIVERE AL TEMPO DI NAPOLEONE ED ELISA - Lucca
Il 22, 23 e
24 agosto tre incontri per svelare particolari inediti della vita di
Napoleone ed Elisa
DOPO IL
GRANDE SUCCESSO DELLE PRIME QUATTRO EDIZIONI
TORNANO
LE CONVERSAZIONI SUI SEGNI DI NAPOLEONE E ELISA A LUCCA
Chiostro di
San Micheletto, ingresso libero, con piccoli assaggi rinfrescanti per
gli ospiti
Napoleone
ed Elisa: non finiscono di stupire gli intrecci ed i particolari della
vita dei due sovrani, l’Imperatore e la Principessa, che tanto hanno
inciso sulla vita del nostro territorio e sui nostri, moderni, modi di
vivere.
Ad agosto,
al fresco del chiostro di San Micheletto ad ingresso gratuito
a partire dalle 21,30, nelle sere di lunedì 22, martedì 23 e
mercoledì 24, si terrà la quinta edizione delle conversazioni sui
segni della presenza di Napoleone ed Elisa a Lucca, per raccontare
in modo semplice e diretto le ultime scoperte emerse dagli studi
condotti dalla dottoressa Roberta Martinelli in ambito napoleonico,
grazie anche al gruppo internazionale di studio da lei coordinato. |
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L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza
stampa svoltasi nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio
di Lucca, alla quale sono intervenuti il professor Romano Silva,
consigliere d’amministrazione della Fondazione, la dottoressa
Roberta Martinelli, e dalle relatrici degli incontri, Velia Gini
Bartoli e Monica Guarraccino.
“A cavallo dell’Impero”
è il titolo del primo incontro, condotto da Velia Gini
Bartoli e Simonetta Giurlani Pardini. Nel
secondo appuntamento, “Napoleone nello specchio della
caricatura”, Peter Hicks (della Fondation
Napoléon di Parigi), parlerà della satira inglese
antinapoleonica e della figura dell’Imperatore, che ancora oggi
accende tanti animi, destando odi od ammirate passioni;
Monica Guarraccino presenterà la terza conversazione su
“Giochi d’estate alla corte di Elisa”, con la partecipazione
dell’attore Stefano Filippi.

Il
progetto “Da Parigi alla Toscana: il gusto del vivere al
tempo di Napoleone e Elisa”, all’interno del quale si
inseriscono le conversazioni, è promosso dalla Direzione
Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana
nella persona del Direttore, Dottoressa Maddalena Ragni, con il
contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della
Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, è iniziato nel 2007 e
prevede momenti di approfondimento sulle vite dei sovrani con
incontri pensati per catturare l’attenzione del pubblico, anche
attraverso spigolature, curiosità e tanti piccoli racconti
inediti.
Durante le tre serate saranno offerti agli ospiti piccoli
assaggi.
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Gli appuntamenti in dettaglio
Lunedì 22 agosto: “A cavallo dell’Impero”
(Velia Gini Bartoli e Simonetta Giurlani
Pardini,). Scopriremo un Napoleone
cavaliere, poco provetto ma grande esperto di cavalli e
inventore di nuove strategie militari basate sulla
selezione e l’allevamento di nuove razze. Non solo
battaglie: tutto è investito dal turbine “napoleonico”
del cambiamento. I cavalli, oltre ad essere utilizzati
nei combattimenti, devono trainare mezzi diversi: dalle
carrozze postali a quelle da diporto, dalle piccole
carrozze da bambini che furoreggiavano alle Tuileries
ai primi omnibus per il trasporto pubblico. È a partire
da questo momento che si allevano nuove razze, si
sviluppano nuove tecniche di addestramento, e la moda si
adegua inventando abiti, guanti, cappelli ed accessori
per due attività molto à la page: la caccia ed il
viaggio. Protagoniste le signore, che non possono non
possedere i nuovi necessaires, le borse e le
piccole comodità del quotidiano dalle quali non sarà più
possibile separarsi, grazie all’abilità con la quale i
migliori artigiani le hanno rese trasportabili. Per non
essere da meno dell’Imperatore, che per le campagne
militari in giro per l’Europa si era fatto fare letti,
librerie, tavoli, sedie, e persino una cucina
trasportabili.
Martedì 23 agosto:
“Napoleone nello specchio della caricatura” (Peter
Hicks). Il modo in cui, ancora oggi, guardiamo alla
figura di Napoleone, trova origine anche nelle
caricature inglesi che ebbero una grandissima influenza
e diffusione tra Settecento ed Ottocento. |
Nelle isole britanniche, sino dall’inizio del Settecento, la
caricatura aveva un ruolo importante nel mondo politico: si
potevano influenzare i risultati di elezioni, spodestare
ministri, imbarazzare membri della famiglia reale e galvanizzare
l’opinione pubblica. Ed i politici britannici lo sapevano fin
troppo bene. Non meraviglia quindi il fatto che nelle mani
dell’illustratore e genio della satira James Gillray (1756–1815)
l’immagine satirica politica sia diventata un’arma letale, anche
al di fuori dei confini della Gran Bretagna. Napoleone stesso si
rendeva ben conto della sua efficacia, tanto da mettere al bando
le vignette inglesi durante il Consolato e l’Impero. Esse però
prendevano altre strade, attraverso i fronti europei avversi,
monarchici e repubblicani, andando così a costituire un fronte
di opposizione all’onnipotente imperatore francese. Questa
conversazione propone un caleidoscopio di caricature
napoleoniche, dalla lettura talvolta complessa, e rivela la loro
importanza nella costruzione di uno dei personaggi storici più
rilevanti al mondo.
Mercoledì 24 agosto:
“Giochi d’estate alla corte di Elisa” (Monica
Guarraccino, con la partecipazione dell’attore Stefano
Filippi). Per capire l’enorme diffusione del gioco nelle
corti all’inizio dell’Ottocento basta tener presenti i numerosi
esemplari di tavoli da gioco che si trovavano nelle residenze
lucchesi di Elisa. Giochi di società e di abilità, dama,
scacchi, carte e dadi rallegravano le serate. Ma il domino
occupava un posto speciale: era infatti il preferito dalla
figlia della Principessa, Napoleone-Elisa, per le partite con il
padre, che trascorreva molte delle sue serate a casa con la
figlia.
Tutte le attività ricreative che in inverno si svolgevano a
Lucca, nel Palazzo dei Principi, nei circoli o in residenze
signorili, si trasferivano in estate al “Casinò dei Bagni”, a
Bagni di Lucca, dove avevano molto successo anche giochi
all’aperto come la corsa sui somari, una gara con le portantine
e con le sedie dove bisognava percorrere un itinerario
prefissato portando una persona, la corsa delle donne che
dovevano procedere con un vaso di rame pieno d’acqua sulla testa
e il gioco delle galline, una sorta di albero della cuccagna
alla cui sommità stavano appunto alcune galline che costituivano
anche il premio in palio. Al termine di tutti i giochi era
prevista la distribuzione di premi (scarpe, cappelli, stoffe,
fazzoletti, fibbie d’argento, orecchini) e come premio di
consolazione polenta per tutti, all’interno della quale era
state messe a sorpresa dodici monete, detti barboni. Ebbe una
notevole diffusione anche il gioco a premi: nel gioco del “Lotto”
si estraevano 90 numeri, corrispondenti ad altrettanti santi,
tra cui spiccavano al numero 1 San Napoleone, al numero 45 Santa
Elisa ed ultimo, al 90, San Felice.
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