MOSTRA COMPIANTO SUL
CRISTO MORTO DI CASPANO - Como
Compianto
sul Cristo Morto
martedì 19 aprile, ore 17.00
Como, Chiesa di San Giacomo, Piazza Grimoldi
Fratelli De Donati
Compianto sul Cristo morto
1500-1510 circa
Legno intagliato, dorato e dipinto
Stante a sinistra (Giuseppe d'Arimatea) cm 182
Stante a destra (Nicodemo) cm 178, Cristo morto cm 181, San Giovanni cm
182, Maddalena cm 105,
Madonna cm 117, Maria a sinistra (di Cleofa) cm 104, Maria a destra (di
Salomè) cm 107
Caspano di Civo (Sondrio), Chiesa di San Bartolomeo
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Al termine di
un lungo e impegnativo restauro viene qui presentato il gruppo
del Compianto sul Cristo morto proveniente dalla chiesa di san
Bartolomeo di Caspano di Civo (So).
Il complesso, composto da otto figure in legno dipinto e dorato
scolpite a tutto tondo, è solitamente collocato all'interno
della cappella della Pietà, la terza di destra nella
parrocchiale di Caspano. Il piccolo borgo, della Costiera dei
Cèch, la sponda orografica destra della Valtellina tra Colico e
Talamona, ha conosciuto nei tempi passati momenti di notevole
splendore grazie alla nobile casata dei Paravicino, che lo
elesse quale sua dimora esemplare, arricchendolo di architetture
e splendidi arredi.
Fu probabilmente Don Giovanni Maria Paravicino, curato dal 1497
al 1549, a dotare la chiesa dei tre complessi lignei attribuiti
alla bottega dei De Donati: l'ancona della Resurrezione di
Lazzaro (firmata e datata "HOP. ALVISII / DE DONATIS /MEDIOLANEN.
/ 1508 / AUGUSTI ") nella seconda cappella di sinistra,
l'imponente fabbrica a più scomparti dell'altare principale con
Storie di san Bartolomeo e il Compianto.
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Mancano finora riferimenti documentari
per quest'opera attribuita, su basi stilistiche, fino
agli anni Ottanta a un artefice locale del XVII-XVIII
secolo. Solo i più recenti studi la riconducono più
correttamente al primo Cinquecento, in specifico alla
mano di Alvise (o Luigi) De Donati e alla sua bottega,
grazie alle analogie o addirittura identità fisionomiche
tra alcune figure del Compianto e quelle della
Resurrezione di Lazzaro della stessa chiesa.
I volumi e i tratti squadrati delle figure e i panneggi,
che alternano pieghe più morbide a spiegazzature
cartacee, sono caratteri distintivi dei fratelli di
Luigi, Giovan Pietro e Giovanni Ambrogio, così come
altri stilemi caratteristici e ricorrenti, come la
sporgenza dei bulbi oculari e la resa schematizzata dei
capelli, che cadono in grosse ciocche cordonate.
Bisogna rilevare, però, che mentre le altre opere in san
Bartolomeo, pur nella varietà e complessità delle figure
e dell'ambientazione architettonica, sono momenti
esemplari della produzione di macchine d'altare per le
quali l'abilità degli artisti si esprime attraverso la
resa della tridimensionalità delle scene "compresse"
entro lo spessore di poche decine di centimetri della
cassa lignea, il Compianto si pone come un'esperienza
altra, dove lo spazio non è più semplicemente
riprodotto, ma è fisicamente generato grazie
all'inserimento di statue a tutto tondo e a grandezza
naturale entro una cappella. |
Non più messo in discussione dalla critica successiva, il
riferimento agli scultori milanesi può quindi essere precisato
in termini cronologici, mentre allo stato attuale delle ricerche
risulta difficile tentare distinzioni di mano all'interno della
bottega.
Rispetto al gruppo della Pietra dell'Unzione di Varallo Sesia,
ormai concordemente ritenuto un'opera precoce dei De Donati
databile agli anni Ottanta del Quattrocento, questo Compianto di
Caspano rivela una teatralità più mossa e partecipe. Se le
statue di Varallo appaiono ancora chiuse in un dolore rituale
che cristallizza i loro gesti e le loro espressioni, quelle del
gruppo valtellinese infatti sono il frutto di ricerche in chiave
naturalistica che sembrano partecipare della ricerca degli
"affetti" promossa a Milano negli anni di Leonardo e Bramante.
Basti osservare la patetica espressione del dolore della
Maddalena, o il mancamento quasi scomposto della Madonna alla
vista del corpo del figlio.
Un simile avanzamento nelle ricerche della bottega richiede un
tempo di elaborazione di dieci se non di venti anni rispetto
alla Pietra dell'Unzione, collocandosi in prossimità della data
del 1508 apposta sull'altare della Resurrezione di Lazzaro.
L'infelice intervento di scomposizione, tramite tagli decisi di
numerose porzioni delle figure, ricollocate in uno spazio reso
esiguo dall'inserimento di finte rocce in muratura, di
rimodellamento a gesso e di ridipintura, lontana dalle cromie
originali, operato, su probabile richiesta del parroco, intorno
al 1929 dal pittore e plasticatore Eliseo Fumagalli (Delebio-So
1887-1943), autore anche della decorazione pittorica dello
sfondo della cappella (una veduta di Gerusalemme), aveva in
parte alterato la percezione delle relazioni profonde tra le
figure del complesso ligneo.
L'intervento di restauro, finanziato dal Ministero per i Beni e
le Attività Culturali ed eseguito in due lotti dalla ditta Luca
Quartana di Milano, dal 2007 al 2010, ne ha restituito a pieno i
valori formali e cromatici, il delicato equilibrio dei gesti e
degli sguardi.
Prima operazione è stata la demolizione progressiva delle
modifiche e ricostruzioni plastiche in gesso operate sulle
singole sculture; questo ha permesso il recupero di tutti i
frammenti originali che sono stati lentamente ricomposti. E'
stato possibile ritrovare ampie stesure della policromia
originale, conservatasi sotto la ridipintura, e procedere al
risanamento della materia lignea.
Si è scelto di reintegrare porzioni di modellato significative,
andate perse nell'intervento di modifica, giungendo in fase
finale a un ritocco pittorico con coloranti in miscela cerosa
stesi a velatura.
Coordinate mostra
Titolo
COMPIANTO SUL CRISTO MORTO DI CASPANO
Sede
Chiesa di San Giacomo
Piazza Grimoldi - Como
Durata
19 aprile - 17 luglio 2011
Inaugurazione
martedì 19 aprile 2011 ore 17.00
Chiesa di San Giacomo
Piazza Grimoldi - Como
Orari e ingressi
da martedì a domenica h. 11.00 - 19.00
chiuso il lunedì - INGRESSO LIBERO
Informazioni al pubblico
Fondazione Gruppo Credito Valtellinese
Tel. +39 0342.522.645
galleriearte@creval.it
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www.creval.it
Sponsor tecnico:
Global Assicurazioni S.p.A.
Mostra prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito
Valtellinese
in collaborazione con la Diocesi di Como e
con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali
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