MOSTRA GIOVANNI FRANGI
- Codroipo (UD)
30 Settembre - 6 Novembre. La citazione proposta dal
titolo è pasoliniana. E perfettamente si presta alla mostra che, a cura
di Giovanni Agosti, Giovanni Frangi ha ideato per le undici stanze
dell'esedra orientale di Villa Manin a Passariano (dal 30 settembre al 6
novembre 2011).
Qui si da conto delle predilezioni espressive più recenti di Frangi, uno
dei più significativi artisti dell'Italia di oggi.
Si ha così modo di ripercorrere - in un ordine che carica di nuovo senso
anche le (poche) opere già viste in pubblico - il passaggio da
raffigurazioni della realtà tramite la pittura ad altre che hanno come
punto di partenza l'immagine fotografica. Senza che questo ingeneri
banali contrapposizioni.
E allora. Si osservano gli esperimenti di restituzione tridimensionale
di approssimazioni della natura: e qui è il Fondo del mare. Ci si
solleva l'anima con sculture in gesso e in gommapiuma, distese su un
prato finto. Si allarga il cuore osservando i cieli dipinti, in gara con
quelli veri che bucano le finestre, quasi a porgere omaggio a quelli
felici di Paolo Veronese e a quelli strappati di Giovan Battista
Tiepolo. Si ammirano, come in un museo vero, i Giardini pubblici, che
erano l'altra estate al MART di Rovereto. |
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Si rende visita
agli orti botanici con una serie di incisioni al carborundum,
messe in carta da Corrado Albicocco: è un'occasione per chi ha
perduto la prima presentazione di questi fogli alla Galleria
d'Arte Moderna di Udine nel 2008. Si osservano nel cantiere
interrotto dell'esedra i brandelli d'argento che si arrampicano
su soffitti, pavimenti, scale e controscale. Ci si appaga
davanti alle grandi tele viola, intitolate
Vallemosso,
con l'acqua tremolante delle risaie della Valpadana. Si scoprono
nuovi esperimenti, accessibili, umani, come capita quasi sempre
con le opere di Giovanni Frangi: stavolta è il turno delle Tele
Nere, supporti insoliti per immagini consuete. E si approda, in
un passaggio che fa epoca nella storia dell'artista, a vedere di
nuovo - nei suoi quadri dell'ultima stanza - figure umane: su
una spiaggia, tra le rocce. Verrà da dire, lo si può
scommettere, non solo ai visitatori appassionati: "Ah,
straziante, meravigliosa bellezza del creato". Proprio come
facevano Totò e Ninetto alla fine di Che cosa sono le nuvole? di
Pier Paolo Pasolini.
Info:
www.villamanin-eventi.it
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