Scene di
Aldo Zucco
Costumi di
Milly Basile Rognetta e Simona
Sicari
Musiche a cura
di Evelina Meghnagi
Luci:
Gennaro Dolce e Iris Balzano
Fonica:
Iris Balzano
Assistenti
alla regia: Rosy Chiaravalle e
Salvatore Vaccaro
Scenotecnico:
Gennaro Dolce
Organizzazione
generale: Francesco Spinelli
Nell’ambito dello storico festival Primavera
dei Teatri di Castrovillari, giunto alla sua
dodicesima edizione, la compagnia Mediterranea Teatro – Le
nozze, diretta da Renato Nicolini e nota al pubblico
per il suo laboratorio teatrale universitario, metterà in scena,
in anteprima assoluta, un nuovo testo del drammaturgo
Francesco Suriano.
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La brocca rotta a
Ferramonti
- questo il titolo dello spettacolo che debutterà il
5 giugno al Teatro Sybaris, - è un progetto
nato da una ricerca storica sul campo d’internamento di
Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza
(1940-1945), e più precisamente da una fotografia
contenuta in uno dei testi consultati, raffigurante un
gruppo di prigionieri che recita in costume la commedia
di Heinrich Von Kleist La brocca rotta. Il campo
d’internamento inizialmente, riservato solo agli ebrei
stranieri residenti in Italia, fu poi stipato di
deportati greci e jugoslavi, venditori ambulanti cinesi,
e ancora di persone di molte altre nazionalità: tra di
loro anche professionisti, uomini di cultura, artisti e
medici. Nonostante le condizioni disumane e umilianti si
era venuta a creare una comunità ebraica per certi versi
“autogestita”, capace persino di produrre una piccola
attività culturale con la rappresentazione di concerti e
spettacoli teatrali per le autorità e la popolazione
calabrese. |
Nel testo di Suriano, diviso in sette quadri, i
personaggi, internati del campo di concentramento, decidono di
mettere in scena La brocca rotta. Marta, (interpretata da
Marilù Prati), personaggio chiave della commedia di Von Kleist è
anche la regista della compagnia essendo stata un’attrice ebrea
a Vienna prima dell’internamento nel campo; allo stesso modo
anche Adamo, il giudice, (Giuseppe Murdaca) è stato un attore a
Vienna, mentre tutti gli altri personaggi - che provengono dalla
Polonia, dalla Germania, dalla Jugoslavia - non hanno quasi
avuto esperienze teatrali. Le prove dello spettacolo innescano i
meccanismi e i contrasti tipici delle vere compagnie teatrali,
passando dai momenti umoristici della commedia di Von Kleist e
l’ironia, che spesso campeggia durante le prove teatrali, alla
vita reale e dura dei prigionieri del campo. I personaggi
diventano così testimonianza e memoria dei drammi umani, dei
viaggi, della fuga dalla persecuzione: la storia de La brocca
rotta si intreccia con le vicende dei suoi attori, uniti
dalla stessa lotta tra la verità e la sopraffazione del potere.
L’orizzonte si allarga da Ferramonti alla tragedia dell’intera
Europa e le stesse prove diventano estensione delle atrocità
della persecuzione razziale.
Il mondo di menzogna e sopraffazione
rappresentato da Von Kleist coincide per Suriano col mondo
reale, ma senza catarsi. Il teatro diventa in questo contesto
metafora della disperata vitalità con cui si reagisce alla
violenza e l’azione si svolge su più piani che s’intrecciano: il
teatro nel teatro, i suoi riti e le sue tradizioni, il pianto e
il riso, la tradizione religiosa, la necessità della memoria per
dare senso al presente, l’inconsapevolezza del pericolo e del
destino come condizione dell’umanità e dei suoi progetti.
Il lavoro vuole essere dunque un omaggio a quanti
hanno vissuto questa pagina nera del nostro paese e essere
memoria per tutti. Memoria di come la popolazione calabrese ha
vissuto, per alcuni aspetti, in modo solidale con gli internati,
ma anche Memoria di come la cultura vissuta all’interno del
campo è riuscita ad alleviare e a sconfiggere la persecuzione
fascista.
Lo spettacolo
è una produzione Mediterranea Teatro Le Nozze
realizzato in collaborazione con il
Centro Arti
Musica e Spettacolo (CAMS) dell’Università della Calabria,
con il patrocinio della Fondazione “Museo Internazionale
della Memoria di Ferramonti di Tarsia” ed il sostegno dell’ANPI
di Reggio Calabria.
Maggiori
informazioni:
www.primaveradeiteatri.it
-
www.unirc.it/lenozze -
www.facebook.com/labroccarottaaferramonti
“Mediterranea
Teatro Le Nozze”
è un’associazione culturale senza fini di lucro, presieduta
dall'attrice Marilù Prati, nata per progettare, organizzare,
produrre e gestire (tramite convenzione) attività culturali,
artistiche e formative per l’Università degli Studi
Mediterranea di Reggio Calabria (ex art. 8, comma 2, L. n.
341/1990). E' costituita da studenti, laureandi, dottorandi e
laureati dello stesso Ateneo, che compongono lo “zoccolo duro”
che dall’A.A. 2003/2004 collabora al Laboratorio Teatrale "le
Nozze", dall’omonimo testo di Elias Canetti, primo exploit
del gruppo.
«Fiore all’occhiello della Mediterranea» di Reggio (da
“Guida all’Università 2007” del Censis - La Repubblica), il
Laboratorio "le Nozze" ha la responsabilità scientifica del
prof. Renato Nicolini - padre dell'Estate romana - ed è un
progetto a carattere fortemente sperimentale - attivato in un
Ateneo dotato di sole Facoltà “tecniche” – e che ha alle spalle
un’esperienza di 7 anni, durante i quali sono stati coinvolti
più di un centinaio di studenti, realizzando 6 stagioni
artistiche al Politeama "Siracusa", con la produzione
complessiva di circa venti spettacoli, seminari, convegni e
laboratori a tema, riscuotendo apprezzamenti di pubblico e di
critica crescenti.
Fra il 2005 e il 2006 il fortunato dittico architettonico sui
miti della Città occidentale (“La fondazione della città”) ed
orientale (“Mille e una notte“), scritto da Renato Nicolini, è
ospite di diverse rassegne tematiche: l’Estate a “La Sapienza”
di Roma; il Seminario AISLO di Barletta; il XVI Seminario
Internazionale e Premio di Architettura e Cultura Urbana di
Camerino; il Festival Mediterraneo di Teatro Universitario di
Roma.
Riceve menzione come "Compagnia emergente" nel prestigioso
Patalago 2006 di Ubu Libri diretto da Franco Quadri con lo
spettacolo “Le visioni di Gesù con Afrodite” di Giuliano Scabia.
Nel 2007 il Laboratorio è partner del progetto di ricerca
inter-universitario regionale “ARTI•MERIDIANE•LAB” e nell’ambito
dell’“Officina delle estetiche sceniche e digitali. Progetto di
laboratorio multimediale sul Mito”, produce il cortometraggio
“Circe” diretto da Fabio Massimo Iaquone, poi presentato alla
rassegna CALABRIA PALCOSCENICO.
Nel 2008 il gruppo delle "Nozze" è ospite di diverse rassegne
teatrali di respiro internazionale, cimentandosi in una trilogia
di riflessione sui miti ritrovati: “Elyssa la regina
errante” di M. Prati da Fawzi Mellah; “Alcesti e il nemico della
morte” di Renato Nicolini da Euripide ed Elias Canetti, (ospite
di “UNIVERSO TEATRO – Festival Internazionale di Teatro
Universitario” di Benevento); “Le figlie del Sole” di Renato
Nicolini da Euripide, Apollonio Rodio e K. Kerenyi (ospite del
“MAGNA GRÆCIA TEATRO FESTIVAL”), analizzando il rapporto tra
effimero teatrale, identità dei luoghi e culture mediterranee,
tematica con la quale è presente anche a LA BIENNALE TEATRO DI
VENEZIA, all’interno del prestigioso “Mediterraneo 2008 -
Laboratorio Internazionale del Teatro”, con lo
studio/laboratorio “Elyssa/Didone: la regina errante”. Nel
dicembre dello stesso anno, per "CALABRIA PALCOSCENICO", ha
infine organizzato l’evento “Voci dal Mare: percorso spettacolo
di storie reggine”, nell’ambito del quale ha messo in scena “La
Reggio dei miti dopo Didone” da Adele Cambria.
La stagione 2009 è stata invece dedicata allo studio di due
grandi maestri del '900: Harold Pinter e Eduardo De Filippo. Due
laboratori distinti (arricchiti da seminari di studio, mostre,
proiezioni e video installazioni) culminati in due spettacoli al
Politeama "Siracusa" di Reggio: "Party time" - "Il linguaggio
della montagna", due atti unici di Pinter e "La giornata di
Eduardo", antologia eduardiana di Nicolini (che per CALABRIA
PALCOSCENICO è stata poi tradotta nei differenti dialetti degli
attori, ridenominandola "La babele di Eduardo").
Il 2010 si è aperto con la seconda fase del lungo laboratorio su
Pinter, per la nuova messinscena dei due atti unici del premio
Nobel britannico al Teatro "Quirino - Vittorio Gassman" di Roma
per la I edizione di "QUIRINO AUTOGESTITO – Rassegna di Teatro
Indipendente, Giovane, Curioso, Civile".
Attualmente il gruppo lavora (in co-produzione con il C.A.M.S.
dell'Università della Calabria, con il sostegno del circuito dei
“Teatri Calabresi Associati”) al testo "La brocca rotta a
Ferramonti" di Francesco Suriano (che curerà la regia assieme a
Renato Nicolini) da Heinrich von Kleist, in cui si racconta la
messinscena della celebre commedia di Kleist da parte di un
gruppo di deportati nel campo di concentramento nazi-fascista di
Ferramonti di Tarsia, presso Cosenza.
C R E D I T
S
Renato
Nicolini,
uomo di spettacolo e di teatro, scrittore e drammaturgo ma anche
architetto (ordinario di Composizione architettonica e urbana
alla Mediterranea), certamente noto come amministratore e
politico (nel 2007 si sono celebrati i trent’anni della prima
Estate romana, quell’idea che lo rese noto alla cultura
nazionale ed internazionale e grazie alla quale fu nominato dal
ministro della cultura francese Jack Lang, nel 1985,
Officer de l'Ordre des Arts et des Lettres de la Republique
Francais). Già Deputato al Parlamento Italiano per tre
legislature. E’ stato Direttore artistico di Volterra Teatro
e del Teatro Stabile de L’Aquila, vicepresidente del “Festival
dei Due Mondi” di Spoleto e Presidente del Palazzo delle
Esposizioni di Roma. Il 25 ottobre 2008 ha ricevuto da Ugo
Gregoretti il “Premio UniversoTeatro 2008” di Benevento, alla
carriera. E’ membro del comitato scientifico dell’Osservatorio
sulla Cultura della Regione Calabria e direttore artistico del
Laboratorio Teatrale “le Nozze” dell’Università Mediterranea.
https://www.renatonicolini.it
Francesco
Suriano,
autore e regista di teatro e cinema, ha scritto sette commedie,
tra cui la trilogia di Rocco: “Roccu u stortu” (2001) segnalato
al Premio Riccione (regia con Fulvio Cauteruccio); “A cascia
‘nfernali” (2002) di cui ha curato la regia con Rocco Barbaro e
Peppino Mazzotta e “L’Arrobbafumu” (2004), anche regista con
Peppino Mazzotta e Mirko Onofrio (testo edito da Guida editore);
“Petronilla Graie” nel 2005 con Sara Bertelà e Evelina Meghnagi;
“Salvatore Cacaticchiu Gambilonghe e Ferdinando” (2008), anche
regista con Alessandro Lombardi e Francesco Aiello. Nel 2003 ha
fondato l’Associazione culturale “Teatri del Sud”. Come
sceneggiatore ha scritto “Oreste a tor bella Monaca” (1994),
vincitore del Gabbiano d’oro a Bellaria e “Sud side stori”
(2000) con Franco Maresco e Roberta Torre. Come regista ha
realizzato il documentario “Partenze” (1996) e il lungometraggio
“Il pugile e la ballerina” (2006).
https://www.teatridelsud.it/francescosuriano.html.
Marilù Prati
è attrice di teatro con Cecchi, Eduardo (con il quale è stata
anche protagonista della versione televisiva di “Na’
Santarella”, in luglio ripubblicata dal gruppo editoriale
L’Espresso), Ronconi, Marini, Missiroli, Pugliese, Puecher,
Guicciardini e di cinema con Monicelli, Fellini, Cavani, ma
anche autrice e adattatrice di testi teatrali. Nel 2002 fonda
con Renato Nicolini un Laboratorio Teatrale Universitario alla
Mediterranea di Reggio Calabria, mettendo in scena
“Nozze” di Elias Canetti. Nell’ottobre 2008 ha ricevuto una
menzione onoraria come Pioniera del teatro di sperimentazione
dalla giuria del “XX Cairo International Festival of
Experimental Theater”. Dal 2009 è presidente di
“Mediterranea Teatro Le Nozze”.
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