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FRUTTA DIMENTICATA -
Casola Valsenio (RA)
I frutti dimenticati
si ritrovano a Casola Valsenio
Sulle colline
ravennati due appuntamenti unici dedicati
alla valorizzazione di
alberi da frutto oramai abbandonati
A Casola Valsenio,
che si fregia del titolo di "Paese delle
Erbe e dei Frutti Dimenticati", le antiche
tradizioni contadine locali di coltivazione delle piante si esprimono
anche nella salvaguardia di alberi da frutto di varietà ormai
abbandonate o uscite di produzione, vive solo nei ricordi degli anziani.
A questi frutti dimenticati la città dedica un doppio originale
appuntamento autunnale: la Festa del Marrone, 8 e 9
ottobre, farà da gustoso antipasto alla Festa dei Frutti
Dimenticati, prevista per il 15 e 16 ottobre.
Piante spontanee o
coltivate negli orti e nei frutteti di casa per il consumo domestico fin
dal tardo Medioevo, i frutti dimenticati sono perlopiù
caratteristici della stagione autunnale e rappresentavano una preziosa
scorta di cibo da conservare con cura per l'inverno. Salvati
dall'estinzione e recuperati per la gioia di chi li ha conosciuti nel
passato e di chi li vede per la prima volta, sono frutti profumati, dai
colori caldi e dai nomi spesso originali: giuggiole, pere spadone,
corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere
volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane
e i marroni. |
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La ripresa
d’interesse verso i frutti di un tempo è rivolta anche al
recupero di antichi metodi di conservazione, lavorazione e
consumo alimentare. Per questo nel corso della Festa dei
frutti dimenticati si svolge un concorso di marmellate
e uno di liquori mentre i ristoranti della zona
propongono per tutto l’autunno la “Cucina ai frutti
dimenticati”. Si tratta di piatti che utilizzano i
prodotti tradizionali del territorio sia secondo la consuetudine
sia in modo moderno, proponendo una cucina gradevole, naturale e
dal forte potere evocativo.

Fra le tante
pietanze che si potranno degustare in questo periodo: le
insalate di sedano, ribes bianco e rosso in agrodolce o
di finocchio selvatico con tarassaco, cerfoglio e salsa di
melograno, completate dall'olio extravergine Brisighello, i
risotti di pere volpine, l'arrosto di arista con
castagne e lamponi o il rotolo di vitello al melograno,
la crostata di marmellata di sorbe, le prugnole
ripiene di noci e zabaione, il sorbetto alle corniole.
E ancora: la
salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di
cotogne, la torta di mele selvatiche e i dessert con
pere volpine, castagne, l'alkermes. Un gruppo di frutti
dimenticati serve per preparare un antico piatto tipico, il "migliaccio",
che richiede mele cotogne, pere volpine, mele gialle,
cioccolato, pane, raffermo grattugiato, canditi, riso e sangue
di maiale in aggiunta.
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Fra i frutti tipici del
territorio merita un accenno particolare il marrone al
quale Casola Valsenio dedica un appuntamento specifico
il fine settimana precedente la “Festa dei Frutti
dimenticati”. La “Festa del Marrone” (8 e
9 ottobre) propone bancarelle allestite dai produttori,
conferenze tematiche sulla certificazione I.G.P.,
animazioni a tema agreste e assaggi delle eccellenze
gastronomiche casolane preparate utilizzando questo
prodotto: cotto nell’acqua con l’alloro (balòc), oppure
arrostito sulla fiamma (brusé) o cotto nel forno della
stufa a legna (spasmé) dopo averli “castrati”, cioè
praticato un piccolo taglio. Con le castagne secche si
prepara una minestra, mentre la farina di castagne è la
base per la polenta da mangiare con formaggio fresco e
per il dolce castagnaccio. Tra i dolci si
ricordano anche i ravioli, detti topini, preparati con
la polpa di marrone arrostiti. Il marrone di Casola
Valsenio è particolarmente apprezzato per il consumo
fresco e per la preparazione dei marron-glace.
Per promuovere e conoscere
al meglio il marrone casolano esiste la “Strada dei
Castagneti”: un itinerario che vuole proporsi come
occasione per entrare in contatto – in ottobre come
negli altri periodi dell’anno – con il mondo dei
castagneti e con le aziende agricole (in totale sono
circa 80 con oltre 450 ettari coltivati a castagneto da
frutto tra le valli dei fiumi Senio, Lamone e Sintria)
che dedicano impegno, passione e fatica per mantenere
vivo l’interesse per questo tipico prodotto
dell’Appennino.
Info.
per il pubblico: Pro Loco Casola Valsenio tel. 0546
73033
www.terredifaenza.it
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