"Intersezioni, insieme, al MARCA,
rappresenta un punto di riferimento imprescindibile. La
manifestazione ha dimostrato di rappresentare un modello di
strategia culturale fortemente innovativo con ampi consensi in
Italia e all'estero", spiega Wanda Ferro Presidente della
Provincia di Catanzaro con delega alla Cultura. "Dopo
Michelangelo Pistoletto, siamo particolarmente orgogliosi che
nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia la rassegna venga
dedicata a Mauro Staccioli, uno degli artisti italiani più
rappresentativi della scena internazionale."
Come afferma Alberto Fiz, "Intersezioni 2011 è un ulteriore
passo avanti nella realizzazione di un evento di anno in anno
sempre più ambizioso. Le grandi installazioni di dieci metri
d'altezza hanno richiesto una progettazione che coinvolge i
principi dell'ingegneria e dell'architettura nel contesto di una
mostra dove vengono sconvolti i parametri della visione. La
storia e la memoria del Parco non sono più esterne ma diventano
parte integrante delle opere concepite da Staccioli. Il luogo
dell'archeologia e quello della contemporaneità si pongono su un
piano di assoluta simultaneità. Non c'è più un prima e un dopo
ma qui e ora "
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Il visitatore viene
accolto da Anello Catanzaro '11, una scultura in acciaio
corten di otto metri dal peso di 12 tonnellate che, come
si comprende dal titolo, l'artista ha voluto dedicare a
questo evento. L'opera crea un dialogo tra lo spazio
della natura e quello della storia mettendo in relazione
l'uliveto con la Basilica di Santa Maria della Roccella.
Uno sguardo strabico che evoca l'unitarietà del luogo:
"Creare scultura", afferma Staccioli, "significa
esistere in un luogo" e questa immanenza all'interno del
parco di Scolacium passa attraverso una serie di opere
monumentali da cui emerge l'essenzialità delle
geometria.
Proprio la Basilica normanna, il monumento antico più
imponente del parco, diventa l'occasione per un'altra
installazione particolarmente impegnativa realizzata per
l'occasione. Si tratta di Diagonale rossa, un plinto di
oltre 25 metri di lunghezza in legno multistrato che
attraverso lo spazio della navata sino a sfondare
metaforicamente l'ogiva collocata sulla facciata
anteriore. Un segno ancestrale che indica la linea
dell'infinito senza per questo rinunciare alla presenza
fisica e materica.
Un'altra opera particolarmente rappresentativa di
Intersezioni 2011 è Cerchio Imperfetto, immenso quadrato
rosso dai lati curvi alto dieci metri che ridisegna i
confini del Foro, la piazza dell'antica Minervia
Scolacium in base ad un'azione che ha lo scopo di
sottoporre il luogo ad una verifica di carattere
critico. Cerchio imperfetto dà il titolo alla mostra e
ne rappresenta il simbolo in base ad una ricerca dove si
attua uno scarto tra l'ideale platonico della perfezione
e la sua messa in pratica. "E' solo attraverso
l'imperfezione che il linguaggio si sviluppa evitando di
finire congelato in una perfezione sterile e inutile",
afferma Staccioli.
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All'interno del Foro, invece, sono
collocati tre tondi di quattro metri in cemento che sviluppano
un campo d'azione di carattere sinergico determinando
imprevedibili varianti all'interno di uno spazio che recupera il
suo dinamismo secondo un'alternanza linguistica ricca di
conseguenze. Staccioli, citando le parole di Gillo Dorfles, crea
nel Parco una molteplicità segnica particolarmente
significativa.
Anche il Teatro romano attua il
proprio processo di trasformazione attraverso l'inserimento di
un grande arco di 15 metri che evoca il motivo semisferico
dell'antica costruzione.
"Staccioli non prevarica mai la storia ma la tratteggia e la
sottolinea con una serie di elementi che sembrano incorniciarla
in un tempo senza tempo", afferma Alberto Fiz.
Da sinistra a destra, questo è il titolo dell'opera, è una
scultura che s'impone come segno di interscambio, perentorio
superamento di un confine in una costante relazione con il
mondo. L'arco dialoga con i Prismoidi, 11 sculture, che, come
scrive Staccioli, "appaiono come dadi lanciati sul tavolo in
maniera casuale a definire una pluralità di orientamenti e di
punti di vista in uno sconcertante assetto precario".
Accanto alle installazioni presenti al Parco di Scolacium, il
MARCA ospita una mostra storica di Staccioli con una serie di
rare sculture in cemento, modelli e disegni che focalizzano
l'attenzione sugli anni Settanta, il periodo nel quale l'artista
si è imposto con esperienze plastiche fortemente provocatorie e
spesso aggressive destinate a fare dell'arte un elemento di
contestazione nei confronti del sistema sociale. Sono gli anni
che precedono l'installazione del celebre Muro alla Biennale di
Venezia del 1978 dove l'artista affronta il tema
dell'incomunicabilità creando una barriera d'accesso al luogo
dell'arte: "La mia formazione d'artista prende consistenza nel
modo di sentire la politica come fatto poetico, non come
politica della prassi", afferma. E ancora: "La ragione per cui
si fa una scultura è quella di trovare il senso dell'essere,
dello stato nello spazio e nel tempo, di dare una forma
significativa al mio, al nostro paesaggio", ha scritto con
un'affermazione che sembra sintetizzare alla perfezione il
progetto di Intersezioni 2011.
I due eventi al Parco di Scolacium e al MARCA permettono di
rileggere l'opera di un grande maestro che, come pochi altri, è
rimasto fedele a una concezione dell'arte come ultima grande
utopia.
Intersezioni, nelle precedenti edizioni, ha ospitato alcuni dei
maggiori esponenti della scultura italiana e internazionale
quali Mimmo Paladino, Jan Fabre, Tony Cragg, Antony Gormley,
Stephan Balkenhol, Wim Delvoye, Marc Quinn, Dennis Oppenheim e
Michelangelo Pistoletto.
La mostra è accompagnata da un catalogo, in italiano e inglese,
edito da Electa di oltre 250 pagine corredato dalle foto
storiche di Enrico Cattaneo. Vengono presentate, tra l'altro, le
installazioni al Parco di Scolacium e al MARCA. Accanto al
saggio del curatore Alberto Fiz, viene proposta un'ampia analisi
sul percorso artistico di Staccioli da parte del direttore del
museo di Saint-Etienne Lorand Hegyi a cui si accompagna la
riconsiderazione critica sugli anni Settanta di Marco Bazzini,
direttore del Museo Pecci di Prato. Accanto ad un intervento sui
progetti non realizzati scritto da Claudia Mennillo,
l'archeologa Maria Grazia Aisa analizza l'importante scoperta
dell'Anfiteatro nel Parco di Scolacium. Insieme a una selezione
di testi di Staccioli, il catalogo ripropone un'importante
intervista di Gillo Dorfles con l'artista e un saggio profetico
di Giuseppe Panza di Biumo sul rapporto tra lo scultore italiano
e il minimalismo americano.
Intersezioni 6
Mauro Staccioli
Cerchio imperfetto
Parco Archeologico di Scolacium
Museo MARCA, Catanzaro
Inaugurazione al Parco di Scolacium: sabato 23 luglio ore
19,30
Inaugurazione al MARCA: domenica 24 luglio ore 11
Curatore: Alberto Fiz
Organizzazione: Provincia di Catanzaro Assessorato alla Cultura,
con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Calabria
Patrocinio: Regione Calabria - Assessorato alla Cultura, Sensi
Contemporanei - Ministero dello Sviluppo Economico e Fondazione
Mimmo Rotella. L'iniziativa fa parte delle celebrazioni per il
150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Periodo: 23 luglio - 9 ottobre 2011
Sedi: Parco Archeologico di Scolacium Roccelletta di Borgia
(Catanzaro)
tutti i giorni 10-21,30; ingresso libero
MARCA via Alessandro Turco 63, Catanzaro
La mostra si svolge in concomitanza con BerlinOttanta. Pittura
irruente aperta sino al 9 ottobre.
Orario: da martedì a domenica 9,30-13; 16,30-20,30; chiuso
lunedì Ingresso:3 euro; tel. 0961.746797.
info@museomarca.com
www.museomarca.com
www.intersezioni.org
Catalogo Electa con testi in italiano e inglese di Maria Grazia
Aisa, Marco Bazzini, Gillo Dorfles, Alberto Fiz, Lorand Hegyi,
Claudia Mennillo, Giuseppe Panza di Biumo, Mauro Staccioli
Info: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo
tel. 049.663499
referente Stefania Bertelli
gestione1@studioesseci.net
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