|
TRA ANTICO E MODERNO -
Bologna
Bologna Tra Antico e Moderno
Sabato 16 aprile 2011
Ritrovo: ore 7,45 davanti alla stazione Suburbana di Bazzano
Quota:
biglietto Suburbana a/r 5,60;
ingresso Palazzo Fava: gratuito;
ingresso MAMBO:
intero 6,00 - ridotto 4,00
Per chi non parte da Bazzano, ritroco alle ore 9,00 circa
davanti a Palazzo
Fava (via Manzoni 2) o al Mambo alle ore 11,50 (via don
Minzoni 14).
Visita a Palazzo Fava
il cinquecentesco edificio di via Manzoni,
accompagnati dalla prof.ssa Rita Burgio
che ci illustrer` il ciclo di affreschi dei Carracci,
dedicato a Giasone,
recentemente restaurato.
|
|
Visita al Mambo
la Galleria dArte Moderna e Contemporanea,
con il prof. Francesco Finotti
alla la mostra di Matthew Day Jackson, prima personale,
in un museo europeo,
di uno dei principali artisti statunitensi emergenti.
|
Scrigno di una delle
pietre miliari della civilt` pittorica bolognese,
Palazzo Fava entra in possesso dell'omonima famiglia nel
1546. I lavori di
restauro cominciano solo verso linizio degli anni 80
del XVI secolo, per
volont` di Filippo Fava, in cui pur conservando il
porticato gotico, si
volle reimpostare la decorazione della facciata in
laterizio, vivificata da
modanature ed elementi decorativi in arenaria, come gli
intrecci di volute e
baccelli di fava, simbolo araldico della famiglia.
Successivamente ci furono
altri rimaneggiamenti fino al 700, con la grave perdita
di numerosi
affreschi. Gli affreschi, recentemente restaurati furono
commissionati nel
1584 Filippo Fava ai tre fratelli Carracci, che scelsero
diverse storie
mitologiche tra cui il mito di Europa, la storia di
Giasone e alcune storie
tratte dallEneide. Ludovico, Agostino e Annibale
Carracci, nonostante si
trovassero a realizzare tra i primi cicli importanti
della loro carriera,
raggiunsero altissimi risultati per naturalismo
antiaccademico e maturit`
pittorica. Nel ciclo dedicato a Giasone sono di grande
impatto le scene
dedicate a Medea e la capacit` di rappresentare piy
azioni allinterno di un
solo riquadro. In questo modo i Carracci innovano il
concetto del ciclo di
affreschi che fino a quel momento prevedeva una
diluizione narrativa e una
presenza massiccia di ghirlande e decorazioni a scapito
della narrazione. |
Un elemento assolutamente fondamentale per la pittura
dei Carracci fu la grande
capacit` non solo di dipingere ma anche di trasporre le
immagini
direttamente dal testo poetico senza laiuto di un
letterato che suggerisse
come descrivere la storia. Un convincente esempio h la
parete dove in solo
quattro riquadri i tre Carracci riescono a sintetizzare
lintero viaggio
degli Argonauti alla conquista del vello doro,
inserendo sapientemente
alcuni personaggi chiave, come Ercole ed Orfeo, allinterno
della loro
personale impaginazione narrativa. Celeberrima rimane la
scena che descrive
Gli incanti di Medea, dove la maga in primo piano,
sulla destra che si
lava in uno stagno h stata giudicata da Andrea Emiliani
come il primo nudo
moderno della storia dellarte, con la giovane
raffigurata al naturale,
assorta e seducente, impegnata in un atto di banale
quotidianit`, come se
fosse spiata a sua insaputa. Se lEneide era molto
rappresentata in altri
palazzi bolognesi (a Palazzo Leoni e a Palazzo Poggi),
per quanto riguarda
il ciclo di Giasone il discorso si fa piy complesso. Due
sono le ipotesi:
una h da rivedersi nella figura di Giasone, che con
razionalit` e sforzo
riesce a perseguire il suo obiettivo, laltro sta nella
massiccia presenza
nel racconto dellelemento magico e dellinganno
personificato da Medea, che
richiama il rapporto tra scienza medica e magia,
discipline cui erano dediti
i componenti della famiglia Fava.
Il Carattere antropologico della mostra di Jackson, uno
dei maggiori
protagonisti della nuova scena artistica americana, ci
evidenzia il parlare
della societ` e degli esseri umani e realizza appieno
quellinclinazione
alla ricerca dellarte contemporanea, che di fatto va
dritto alle ragioni
per cui essa debba trovare senso in una societ` come la
nostra. La mostra
In search of ovvero Alla ricerca di h la narrazione
di unesplorazione
dei miti personali e collettivi che lartista compie, a
partire dalle
fondamentali domande dellesistenza umana. Ricco di
riferimenti
storico-artistici, il lavoro di Jackson si orienta ad
indagare luomo ed il
suo rapporto con luniverso che ambisce a conquistare,
ma del quale spesso
dimentica di essere solamente un riflesso. Luomo, un
essere bello e
terribile, capace di realizzare grandi opere, ma anche
in grado di mettere a
repentaglio lesistenza della propria specie, che di
fatto lo separano
dallordine naturale al quale egli appartiene. Jackson
ne presagisce la
possibile estinzione realizzando lavori di grande
suggestione.
Alla ricerca di. quelluomo dunque che si h perso dopo
aver oltrepassato i
propri limiti. Per questo motivo la mostra h disseminata
di oggetti
svincolati da un vero itinerario museale, che diventano
reperti di
unesistenza perduta. H quindi affidata al ruolo dellartista
la missione di
ricordare alluomo, le verit` immutabili che ha
dimenticato.
Info: 051 83 64 42 -
organizzazione@roccadeibentivoglio.it
|
|