FESTA DELLA ZUCCA -
Bari
31
ottobre
Festa della Zucca
@ Joy’s
Pub, c.so Sonnino, 118/d - Bari
Un proverbio sulla zucca recita: “Cucinala
come vuoi, ma sempre zucca rimarrà”. Una
sorta di accostamento tra le persone ostinate e un cibo di poco sapore.
Halloween, tempo di zucche e di dolci. La tradizione statunitense, ormai
approdata a pieno titolo anche in Italia, vuole infatti che nella lunga
notte delle streghe e dei fantasmi si faccia incetta di dolci e di
zucche. Sono tante le feste organizzate da noi, in maniera pubblica e
privata e da un po’ di anni anche i bambini italiani hanno preso la
simpatica abitudine di andare di casa in casa per fare “dolcetto o
scherzetto”, anche se non si tratta ancora di un fenomeno massivo. |
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Il Joy’s Shop Irish Pub, storico pub al quartiere
Madonnella, ha deciso di dare lustro il giorno 31 ottobre nella
notte di Halloween a questa pietanza proponendo una serata
dedicata alla degustazione della Zucca in tutte le sue forme,
convinti dell’esatto contrario e difendendo la sua bontà,
fiancheggiati dalle testimonianze che ci giungono da secoli
lontani e spinti dall’idea che le cose semplici hanno gran
valore e vengono più apprezzate da tanti. Gradita la
prenotazione. Ingresso libero
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In Italia, da quando fu
importata dall’America, si guadagnò l’appellativo di
“maiale dei poveri”, perché meno costosa della carne ma
indubbiamente ricca di nutrimento: vitamine A e C,
betacarotene, fosforo, potassio, calcio; la zucca è un
mix nutritivo per adulti e bambini.
Della zucca non si butta
via niente: fiori, polpa e semi sono le parti da
mangiare, mentre la buccia può essere utilizzata per
addobbi e ornamenti. Nientemeno per i Romani la zucca
svuotata ed essiccata diventava un prezioso contenitore
leggero per trasportare sale e cereali, vino e latte.
La zucca in cucina è un
vero jolly, la utilizziamo per preparare diverse portate
e cucinare saporite pietanze: dai primi piatti ai
risotti, dai dolci ai ravioli, fino ai contorni. La
zucca dona colore in ogni piatto e si sposa con gusti
diversi per creare sapidità uniche. L’origine della zucca è
controversa e un po’ incerta. Pensate che quest’ortaggio
era conosciuto e coltivato, in varietà diverse, dai
popoli più antichi, tra cui gli Egizi, i Romani, gli
Arabi e i Greci; questi popoli la importarono con molta
probabilità dall’Asia Meridionale, più precisamente
dall’India. La sua coltivazione non era solo scopo
alimentare, pensate che gli antichi Romani una volta
svuotata la polpa e fatta essiccare la zucca la
utilizzavano come contenitore per il sale, latte o
cereali o addirittura né ricavavano piatti, ciotole,
cucchiai e i più fantasiosi né ricavarono persino uno
strumento musicale, le maracas sudamericane. |
La zucca fu
conosciuta dagli europei solo dopo la conquista delle Americhe
quando Cristoforo Colombo portò in Italia diverse varietà di
zucca; né arrivano varietà più disparate e di tutti i tipi:
bislunga o rotonda, grande o piccola, verde, gialla, striata,
rossa. Tuttavia non godette affatto di ottimo prestigio e venne
comunemente ritenuto un cibo della bassa plebe.
La zucca inizialmente fu usata
per sfamare il popolo contadino che col passare del tempo né
ricavò sapientemente ricette prelibate. Le lunghe carestie
fecero cadere i pregiudizi sulle zucche e iniziarono a essere
apprezzate anche dalle classi sociali più abbienti. Anche se
inizialmente di quest’ortaggio colpì la sua stranezza,
finalmente aveva attirato l’attenzione del palato. Ci si
accorse, infatti, che la sua polpa, diventava ottima se
preparata con condimenti e aromi giusti. Tant’è che oggi si
cucina in svariati modi, si può utilizzare per realizzare un
primo o un secondo piatto e perché no anche per un dolce.
L’ origine
del suo nome potrebbe derivare dal latino cocutia che significa
testa; nel tempo il suo significato prima di arrivare al nome
attuale zucca è stato trasformato da cocuzza a cozucca (termine
ancora utilizzato nelle lingue dialettali di alcune regioni
meridionali).
Cenni storici su Halloween
Halloween o,
più arcaico, Hallowe'en indica
la vigilia della festa di Ognissanti,
cioè il 31
ottobre.
Il nome deriva dalla contrazione del nome medievale “All Hallows'
Eve”, dove Hallow è l’antico termine per Santo e Eve significa
vigilia. La contrazione può derivare anche da “All Hallows' Even”
in cui Even significa sera, visto che nella tradizione cristiana
il giorno di festa comincia con il vespero (tramonto) della
vigilia. Il nome divenne in seguito Hallows’Even e poi Hallow-e’en
e quindi Halloween.
I Celti non temevano i propri morti e lasciavano
per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per
quanti facessero visita ai vivi, un'usanza, peraltro,
sopravvissuta anche in alcune regioni dell'Italia settentrionale
ed in parte della Puglia e Basilicata. Da qui pare l'usanza del trick-or-treat (in
italiano "dolcetto o scherzetto?"). Oltre a non temere gli
spiriti dei defunti, i Celti non credevano nei demoni quanto
piuttosto nelle fate e
negli elfi,
entrambe creature considerate però pericolose: le prime per un
supposto risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le
estreme differenze che intercorrevano appunto rispetto all'uomo.
Secondo la leggenda, nella notte di Samhain questi esseri erano
soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini e questo ha
portato alla nascita e al perpetuarsi di molte altre storie
terrificanti.
Si ricollega forse a questo la tradizione odierna
e più recente per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie,
fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono
minaccioso: "Dolcetto o scherzetto?".
La celebrazione della festa di Ognissanti,
istituita da Papa
Bonifacio IV nel
610 veniva celebrata il
13 maggio,
come la festa di tutti i Martiri. La celebrazione al 1° novembre
risale all’VIII secolo, quando Papa Gregorio
III spostò
la data. Questa scelta si inserisce nell’azione pastorale di
questo pontefice e del suo predecessore, tesa alla conversione
della Germania.
Infatti in quelle regioni erano radicate le tradizioni del mondo
celtico, che alla medesima data celebravano la festa di Samhain o
Samain, una sorta di capodanno che separava il periodo estivo da
quello invernale, con riferimenti anche al culto dei morti.
L'intento era così quello di sovrapporre la nuova festività alla
precedente per una rielaborazione dei miti celtici alla luce
della nuova simbologia cristiana.
Secondo altre fonti, fu invece Sant'Odilone
di Cluny che
nel 1048 decise di spostare la celebrazione cattolica all'inizio
di novembre al fine di spodestare il culto di Samhain,
ancora molto popolare. Quell'anno l'Ognissanti fu spostata dal
13 maggio al 1 novembre per dare ai cristiani l'opportunità di
ricordare tutti i santi e, il giorno dopo, tutti i cristiani
defunti (Commemorazione dei Defunti).
Dal 1630 al 1640 si ebbe una recrudescenza di
proibizionismo, quando la Chiesa Inglese, in quel periodo di
stampo Puritano, fece in modo di far sopprimere ogni tradizione
di tipo pagano rimasta
legata a Ognissanti e alla sua vigilia.
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