Inaugurazione della Sala dei Cavalli Alati
Sabato 4 luglio, ore 9, Museo Archeologico
Nazionale di Tarquinia. Presenzierà il
ministro dei beni culturali Franceschini
Sarà inaugurata sabato 4 luglio, alle ore 9,
al
Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia,
la Sala dei Cavalli Alati, nel suo nuovo
allestimento. Universalmente
riconosciuta come uno dei maggiori
capolavori della scultura etrusca in
terracotta, l’opera
sarà esposta nello stesso spazio che
l’accolse dopo il ritrovamento fatto nel
1938 dall‘archeologo Pietro Romanelli, sui
resti del grande tempio definito “Ara della
Regina”, sull’altura della Civita. Alla
cerimonia
parteciperanno il
ministro
dei
beni e
delle attività culturali e
del turismo Dario Franceschini, l’on.
Giuseppe Fioroni e il sindaco di Tarquinia e
presidente della Provincia di Viterbo Mauro
Mazzola. Interverranno
il soprintendente Alfonsina Russo Tagliente
e il presidente della Fondazione Etruria
Mater Silvia Grassi Pottino.
Voluto dalla soprintendente Russo e
dalla direttrice del Museo Archeologico
Nazionale di Tarquinia Maria Gabriella
Scapaticci, il nuovo allestimento, con i
lavori di riqualificazione della sala e il
complesso spostamento dell’opera, è stato
realizzato dalla Fondazione Etruria Mater,
con il contributo di Enel spa.
Simbolo della città di Tarquinia,
l’altorilievo dei Cavalli Alati
fu recuperato in circa 100 frammenti,
affidati al restauro di Augusto Falessi che
lo ricompose consentendone l’esposizione a
soli sei mesi dal ritrovamento (1938). Alla
fine degli anni ‘60, nel nuovo allestimento
del Museo, curato dall’architetto Franco
Minissi, all‘opera fu dedicata una sala che
ne metteva in luce l’unicità e il fascino.
Nel 2001, in occasione della mostra
temporanea intitolata "Tarquinia etrusca.
Una nuova storia", lo straordinario
altorilievo fu spostato nel Salone delle
Armi. Si trattava di una collocazione
temporanea che sarebbe dovuta terminare alla
fine dello stesso anno ma che poi, di
proroga in proroga, è durata fino ad oggi.
Nel frattempo si era proceduto a un nuovo e
accurato restauro da parte di Ingrid
Reindell, nel 2004, e a un‘esposizione
temporanea al Museo di Villa Giulia, a Roma,
per la Notte Bianca del 2006, che registrò
un enorme successo di pubblico. Nel 2014 si
è deciso di risistemare quest’opera nella
sala a essa originariamente destinata e
ridarle, anche sul piano espositivo, la sua
innegabile unicità.
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