Lunedì 6 aprile - Lunedì
dell’Angelo o Pasquetta in Italia, “Beata” a
Signa
Il lunedì dell'Angelo per i
signesi non è Pasquetta ma il giorno
della Beata e le strade di Signa si
riempiono di gente, come mai succede per
tutto il resto dell'anno.
Il culto della Beata
Giovanna non riguarda solo la cittadina
di Signa (FI) ma si estende anche ai
comuni confinanti e non dell'area fiorentina
ed ha origini che si perdono indietro nei
secoli.
La prima notizia documentata
dei festeggiamenti in suo onore risale al
1385, quando venne istituita la "Festa
della Beata Giovanna" con una processione in
occasione della seconda traslazione del
corpo della Beata.
Le sue spoglie sono esposte
all'interno della Pieve di S. Giovanni
Battista a Signa, dove restano visibili
dalla serata di Pasqua fino alla serata del
martedì dopo Pasqua (chiamato dai signesi "Beatino"),
quando avviene la chiusura dell’urna.
Alla pastorella, divenuta
Beata, vengono attribuiti ufficialmente 27
miracoli, 6 mentre era ancora in vita e 21
dopo la sua morte.
IL CORTEO
Ogni anno a Signa, il lunedì dell'Angelo, si
svolge la processione in costumi d'epoca.
Il Corteo Storico, che è
parte integrante della processione
religiosa, si apre con il Gonfalone,
scortato dagli Alabardieri, seguiti dal
Corpo dei Musici, con i suoi Tamburini ed i
suoi Chiarinisti; seguono poi le quattordici
bandiere delle Arti Minori e le sette
bandiere delle Arti Maggiori (le antiche
Corporazioni del Lavoro).
Dopo i quattro Popoli viene
il Palio, seguito dall'Araldo accompagnato
da due Paggetti. È poi il turno dell'Antico
Comune di Signa, simboleggiato dal Gonfalone
con le insegne del Comune scortato da due
Pennonieri, dal Capitano del Popolo scortato
dagli Armati, seguito dal Podestà con il
Notaio ed il Camarlengo Generale. Infine i
Nove del Consiglio Generale del Comune,
scortati dagli Armati.
Chiudono il Corteo e la
processione il Pievano di Signa, la
Venerabile Compagnia del Santissimo
Sacramento e dello Spirito Santo, detta dei
Bianchi, ed il ciuchino che porta
sul dorso un bambino vestito da angioletto.
Fino a qualche decennio fa, l’angioletto
teneva in mano un passerotto che poi veniva
liberato all’interno della Pieve, assolvendo
così ad una funzione di predizione per
l'annata.
La presenza degli angiolini e
dei passerotti è legata a due miracoli
attribuiti alla Beata: la resurrezione di un
bimbo e la guarigione di un passerotto.
IL PERCORSO
La partenza avviene alle ore 10 dalla
Chiesa di San Lorenzo e, seguendo un
percorso che attraversa il paese, passando
dentro la villa di San Lorenzo e dal
Castello, arriva in Piazza Cavour,
nel pieno centro di Signa, davanti alla
chiesa di S. Giovanni Battista, dove si
svolge la parte iniziale della cerimonia: il
Corteo Storico si dispone davanti alla
Pieve, mentre le Ancelle con i fiori, la
lampada votiva e gli orci con l'olio, si
recano a rendere omaggio e a deporre i loro
doni all'urna della Beata, accompagnate
dagli Alfieri, dal Podestà, dal Notaio e dal
Camarlengo.
Intorno alle 12 si svolge la
cerimonia finale: l'Araldo legge il Proclama
del Popolo, poi, la solenne benedizione in
nome della Beata Giovanna impartita dal
Pievano di Signa a tutti i Popoli ed a tutti
i presenti.
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