La quinta edizione del
Festival Internazionale della
Danza di Roma della
Filarmonica Romana e Teatro
Olimpico
in programma dal 10 marzo al
17 maggio.
Dal debutto di “Fiesta
Argentina” della eccezionale
Compagnia di Néstor Pastorive
ai leggendari Mummenschanz,
oltre due mesi di danza e
teatro visivo sul palco del Teatro Olimpico
con cinque compagnie di
diversa provenienza e formazione artistica
per offrire uno spaccato dei diversi volti
della danza di oggi:
le sperimentazioni
dell’olandese Gotra Ballet e la pianista
Gloria Campaner,
la Mvula Sungani Company che
dialoga con il rock dal vivo dei Marlene
Kuntz,
e le due coreografie “Don Q”
di Scigliano e “Rossini Cards” di Bigonzetti
affidate ad Aterballetto.
Roma, 3 marzo 2015
– Dal 10 marzo al 17 maggio in
programma al Teatro Olimpico di Roma la
quinta edizione del Festival
Internazionale della Danza di Roma dell’Accademia
Filarmonica Romana e Teatro Olimpico
che accoglie per questa nuova, e
particolarmente ricca edizione, cinque
eccezionali compagnie di diversa provenienza
e formazione artistica per offrire uno
spaccato dei tanti volti della danza e del
teatro visivo di oggi. Con una particolare
attenzione quest’anno alla musica dal vivo,
per cogliere ancora di più il forte legame
fra danza e musica: a partire dal rock dei
Marlene Kuntz nello spettacolo
Il vestito di Marlene, al giovane
talento della pianista Gloria Campaner
per il progetto HQ Program.
E musica dal vivo sarà
presente anche nello spettacolo che inaugura
il Festival, debutto a Roma di Fiesta
Argentina della Compagnia Néstor
Pastorive (10-22 marzo). Danzatore
argentino dall’impeccabile tecnica, maestro
indiscusso dello zapateo che
interpreta con grande finezza musicale e
stilistica, nonché coreografo tra i più
innovativi, Néstor “el Polaco” Pastorive
ci offre in questo nuovo spettacolo in
tournée per la prima volta in Italia, un
affascinante viaggio alla scoperta di
un’Argentina insolita, capace di evocare
paesaggi inaspettati attraverso la sua ricca
tradizione di danze popolari, ancora molto
praticate in tutto il paese, da quelle più
primitive a quelle più moderne. Non solo
tango, non solo Buenos Aires, dunque; ma
anche la chacarera della campagna, la
sensuale e morbida zamba con i suoi
fazzoletti, la milonga nata nelle
case da ballo della gente povera e
soprattutto il malambo, spettacolare
danza maschile che ricalca la doma dei
cavalli dei gauchos nelle pampas, con le “boleadoras”,
stupefacenti armi da caccia fatte roteare o
battere contro il suolo con maestria
circense, in una sorta di gara ritmica con
piedi e braccia. Il tutto al ritmo degli
strumenti antichi e moderni suonati da
quattro musicisti e con oggetti di forte
impatto visivo come i “bombos”, tradizionali
tamburi delle pampas, che i ballerini
ostentano e percuotono durante l’esibizione.
Dall’Argentina si passa a
tutt’altro genere con il debutto di
HQ PROGRAM
(martedì
31 marzo):
una prima assoluta, che prende vita
dall’incontro tra la giovane e talentuosa
pianista Gloria Campaner e il
ballerino e coreografo Joost Vrouenraets,
direttore artistico e fondatore del Gotra
Ballet di Heerlen. Uno spettacolo in cui
la pianista diventa parte integrante delle
coreografie danzate dai ballerini della
compagnia olandese, dove suoni e gesti si
intrecciano in una partitura finissima
scandita dalla musica di Schumann e di
alcuni fra i nomi più interessanti della
nuova musica.
Mercoledì 1 aprile (replica
il 2)
fanno il loro ingresso al
Festival internazionale della Danza di Roma
i Marlene Kuntz, band rock di culto
italiana, che si uniscono alla danza di
Mvula Sungani Company nell’originale
spettacolo che porta il titolo di Il
vestito di Marlene al suo debutto
nella capitale. Filo conduttore dello
spettacolo è la figura femminile in tutti i
molteplici aspetti che la
contraddistinguono; figura alla quale spesso
non si rende adeguata giustizia, ma che
altrettanto spesso si impone quale fonte di
ispirazione. I danzatori e la band, presenti
contemporaneamente in scena, si fondono
dunque dal vivo dando alla performance un
corpo, una forza e un’anima attraverso
l’aiuto della poetica dirompente della rock
band di culto dei Marlene Kuntz:
le loro melodie
ammalianti, tanto quanto le sonorità acide e
disturbate, entrano in una simbiosi perfetta
con la fisicità e la grazia delle
coreografie di Mvula Sungani pensate
per la sua eclettica compagnia di estrazione
contemporanea che, nel segno della
fantasia e di uno spettacolare “osare” nella
physical dance, fonde danza classica
a contemporanea, etnico-popolare ad
acrobalance.
Martedì 5 maggio (replica il
6)
torna al Festival Aterballetto, tra
le compagnie italiane di danza contemporanea
più apprezzate sulla scena internazionale,
che presenta in una unico spettacolo
Don Q. - Don
Quixote de la Mancha
(debutto a Roma), coreografia
di Eugenio Scigliano e
Rossini Cards
per la coreografia di
Mauro Bigonzetti su musica di Rossini.
Si tratta di due atti, due momenti distinti,
affidati a due coreografi italiani di
riferimento: la prima parte è dedicata al
mondo visionario di Cervantes, con una
libera interpretazione dell’immortale storia
di Don Chisciotte. A seguire, Rossini
Cards è una creazione astratta, libera
da qualsiasi gabbia drammaturgica: non una
storia ma quadri di vite parallele,
immagini, cartoline, icone drammatiche e
situazioni buffe, il tutto trasfigurato
dalla musica felice del grande pesarese.
Infine, altro gradito
ritorno, con nuovi sketch mai
rappresentati ancora a Roma, è quello dei
leggendari Mummenschanz in scena dall’8
al 17 maggio. Fra le compagnie di teatro
visivo più importanti al mondo, che la
stampa ha definito Les
musiciens du silence, i Mummenschanz
irrompono sul palcoscenico
indossando quello che la nostra società ha
depauperato di valore, i nostri scarti:
sacchetti dilatati, resti di tubo a
fisarmonica, teste di bidoni, fili di ferro
o serpentine luminescenti, stralci di
stoffa, pezzi di cartone, polistirene,
gommapiuma ed altro ancora. Tutti materiali,
questi, mossi o modellati in modo da
generare una fantasmagoria proteiforme
centrata sull’umano che ci trascina in un
insolito girotondo gioioso, sorprendendo,
divertendo e meravigliando da oltre
quarant’anni spettatori di ogni età.
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