domenica 5
aprile - h 10:30
patrimoni della campania:
la villa di poppea a oplonti
Appuntamento allo scavo di
Oplontis a Torre Annunziata per un
emozionante viaggio archeologico:
conosceremo la meravigliosa Villa di
Poppea, un dedalo di ambienti
caratterizzato da porticati, cucine, saloni
e giardini, dove potrete rivivere a pieno la
sensazione di camminare in
un’antica
domus romana.
La Villa, probabilmente appartenuta a
Poppea Sabina, seconda moglie di
Nerone, è
nota in particolar modo per la bellezza
degli affreschi che arricchiscono gli
ambienti, tenuti in un ottimo stato, uno dei
più noti raffigura Apollo circondato da
pavoni e maschere teatrali. Il nome di
Oplontis compare per la prima volta
nella Tabula Peutingeriana, copia
medievale di una mappa stradale itineraria
di tutto l’impero
romano, risalente forse all’età augustea.
L’antica
Oplontis
è stato un centro residenziale, che ha
conosciuto diverse fasi edilizie e
ampliamenti successivi e che comprende
ville con una stazione itineraria per il
cambio dei cavalli, terme, un albergo per i
viaggiatori e luoghi di ammasso e di smercio
dei prodotti agricoli.
10:30
Raduno presso l’ingresso Scavo archeologico
di Oplonti in via Sepolcri a Torre
Annunziata
E’ previsto un
contributo organizzativo.
N.B.
La PRENOTAZIONE È OBBLIGATORIA via
mail o telefono (entro sabato 4 aprile).
Tramite mail inviare nome, cognome, numero
di cellulare e numero di prenotanti. Si
prega di prenotare entro il giorno
precedente le visite così da consentirci il
raggiungimento del numero minimo
partecipanti.
Info e prenotazioni:
392
2863436 -
cultura@sirecoop.it -
www.sirecoop.it
-----------------------------
lunedì 6
aprile, h 9:30
rifugi
vesuviani di briganti e brigantesse
escursione
naturalistica al sentiero “lungo i cognoli”
da Oottaviano
accompagnata
da “cunti” e “fattarielli”, da spartaco a
pilone
Un avvincente itinerario
naturalistico presentato dalla guida
naturalistica Umberto Massimiliano Saetta
in collaborazione con la Cooperativa
sociale Sire che ci permetterà di
ripercorrere il cammino e i rifugi dei
briganti: dal trace gladiatore Spartaco
al boschese sergente Pilone, ai soldati in
fuga dai rastrellamenti tedeschi, tutti
vennero al monte Somma in cerca di un riparo
naturale a difesa della propria libertà.
Visiteremo luoghi, vedremo panorami che ci
racconteranno di come la voglia di libertà,
fosse tenuta stretta tra i valloni della
montagna infuocata e vinse, per un attimo
illimitato nel tempo, dopo la morte.
Il sentiero parte dal
ristorante Villa Giovanna, e dopo un breve
tratto l’asfalto cede il
passo alla terra battuta ed il sottobosco si
manifesta rigoglioso e variegato. Lo
scenario muta, ci ritroviamo come d’incanto
tra boschi di pinete e ginestroni aetnensis
strenuamente attaccate a terreni giovani da
poco depositati dal vulcano. All’improvviso
come per magia appare una sagoma maestosa: è
stato finalmente raggiunto il punto
panoramico, davanti si staglia imperioso il
cono del Vesuvio, autoritario nella sua
posizione geografica che volge a sud,
immediatamente ad est la costiera sorrentina
ad ovest Napoli e parte del suo golfo, a
nord la piana campana con La Terra di
Lavoro, i monti dell’avellinese parte della
dorsale appenninica campana, le isole e
,osando con la vista, i monti Picentini e la
parte finale del golfo di Gaeta con il
profilo del Circeo. Il cammino riprende
svettando i Cognoli di Ottaviano e sarà
possibile dall’alto ammirare la caldera e la
Valle dell’Inferno che ci riportano alla
mente i gironi danteschi. Dalla cima del del
Monte Somma si entra nella Valle
dell’Inferno, dove un endemismo rende il
panorama circostante unico: lo Stereocoulon
Vesuvianum, un lichene frutto
dell’associazione tra un’alga ed un fungo,
che disgrega la roccia consentendo alle
altre piante di reperire con maggior
facilità i minerali contenuti nel terreno.
Proseguendo, si giunge presso “il Taglio”,
una fenditura creatasi all’interno della
colata di lava del 1929 che per ultima scese
in direzione di Terzigno. La lava, detta “a
corda” è caratterizzata da una forma
particolare, quella delle grosse cime di
navi arrotolate e sovrapposte con un punto
in cui la forma ritorta della lava prende le
sembianze di un trono che domina le vallate
sottostanti. Da qui si imbocca il sentiero
che tra pinete, ginestre aetnensis e macchia
mediterranea ci conduce al punto di
partenza.
Difficoltà del percorso:
medio
Abbigliamento consigliato:
scarpe da trekking, bastoni, zaino,
indumenti comodi pullover k-way, acqua.
Durata:
ore 5-6
Partenza escursioni:
ore 9:30
Lunghezza complessiva:
9 km
Quota massima: +900
mslm (Punto più alto)
+500 mslm (inizio sentiero)
Dislivello:
400 mt
Appuntamento:
ristorante Villa Giovanna, Via Valle Delle
Delize - Fine Strada Provinciale - OTTAVIANO
(NA)
Come raggiungerci:
SS 268 uscita Ottaviano centro, seguire le
indicazioni turistiche (color marrone)
Parco Nazionale del Vesuvio, prendere la
strada in salita via Valle delle Delizie ed
arrivare fino allo spiazzo antistante il
ristorante Villa Giovanna, luogo
d’appuntamento.
La colazione è
a sacco ed è a cura dei partecipanti!
Previsto una degustazione di vino
Contributo organizzativo:
euro 10,00 -
Contributo organizzativo SOCI
Ass. Siti Reali:
euro 8,00
PRENOTAZIONE
OBBLIGATORIA (entro sabato 4 aprile)
SIRE COOP: 392 2863436
-
cultura@sirecoop.it
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lunedì 6
aprile, h 11:00
il cimitero
delle capuzzelle
visita
all’antico ossario napoletano delle
fontanelle
Il
percorso si svolgerà nell’antico
ossario
sito nel cuore del Rione Sanità, nella zona scelta per la necropoli pagana e più
tardi per i cimiteri cristiani. Il
sito conserva da almeno quattro secoli i
resti di chi non si poteva permettere una
degna sepoltura e delle vittime delle
grandi epidemie che hanno più
volte colpito la città.
In quest'area erano dislocate numerose
cave di tufo, utilizzate fino al 1600,
per reperire il materiale costruttivo. Lo
spazio delle cave di tufo fu usato a partire
dal 1656, anno della peste, flagello
che provocò
almeno trecentomila morti, fino all'epidemia
di colera del 1836. A tali resti si
aggiunsero anche le ossa provenienti dalle
cosiddette terresante (le
sepolture delle chiese bonificate dopo il
decennio francese).
Il canonico
Andrea De Jorio racconta che verso la
fine del Settecento tutti quelli che avevano
i mezzi lasciavano disposizioni per farsi
seppellire nelle chiese. Qui però
spesso non vi era più spazio sufficiente, accadeva, allora, che i becchini
ponevano i defunti in una delle tante cave
di tufo. Tuttavia, in seguito alla
improvvisa inondazione di una di queste
gallerie, i resti vennero trascinati
all'aperto, allora le ossa furono ricomposte
nelle grotte ed il luogo restò
destinato ad ossario della città.
Oggi si possono contare 40.000 resti,
ma si dice che sotto l'attuale piano di
calpestio vi siano compresse ossa per almeno
quattro metri di profondità,
ordinatamente disposte, all'epoca, da
becchini specializzati.
Ore 11:00
Appuntamento presso ingresso chiesa Santa
Maria della Sanità (o di San Vincenzo)
–
p.zza Sanità, Napoli
- 12:
E’ previsto un
contributo organizzativo.
N.B.
La PRENOTAZIONE È OBBLIGATORIA via
mail o telefono (entro sabato 4 aprile).
Tramite mail inviare nome, cognome, numero
di cellulare e numero di prenotanti. Si
prega di prenotare entro il giorno
precedente le visite così da consentirci il
raggiungimento del numero minimo
partecipanti.
Info e prenotazioni:
392 2863436 -
cultura@sirecoop.it-
www.sirecoop.it
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