Maggio dei Monumenti 2015 con
l’Associazione Culturale NarteA: sabato 2
maggio in scena “Meretrices
– Tra le pieghe dell’ipocrisia”
Testi e regia:
Febo Quercia
Interpreti:
Marianita Carfora, Annalisa
Direttore, Peppe Romano, Katia Tannoia
Musica:
Biagio Terracciano
Nell’ambito del Maggio dei
Monumenti 2015 “'O core 'e Napule | Cori,
cuori e colori di Napoli”, incentrato sulla
musica, sul tema dell'amore come filo
conduttore della produzione artistica
napoletana e sui colori che caratterizzano
l'ambiente naturale e il patrimonio
artistico cittadino, l’Associazione
Culturale NarteA presenta “Meretrices – Tra
le pieghe dell’ipocrisia”, un nuovo format
teatralizzato in scena sabato 2 maggio 2015
(repliche a partire dalle ore 19:00) al Club
55 sito in via Toledo n°55, che seguendo le
impronte del tempo, indaga la storia del
mestiere più antico del mondo per svelare
pagine di storie occultate. In scena gli
attori professionisti Marianita Carfora,
Annalisa Direttore, Peppe Romano, Katia
Tannoia, con musica del Maestro Biagio
Terracciano. Testi e regia di Febo Quercia,
art director dell’Associazione Culturale
NarteA.
All’inizio del Maggio 1949,
in un articolo del settimanale il Mondo
dal titolo “La grande industria del vizio”
si valutava in termini positivi la
prospettata chiusura dei postriboli,
richiamando alla prudenza, invocando “un
certo gradualismo” e consigliando di
procedere prima con “esperimenti
parziali, limitati ad alcune regioni”. Si
dovrà però arrivare al 4 marzo 1958 per
leggere sulla Gazzetta Ufficiale la
cosiddetta legge Merlin: “l’abolizione
immediata della regolamentazione della
prostituzione, norme più severe contro lo
sfruttamento della prostituzione stessa,
nonché la chiusura su tutto il territorio
dei postriboli entro sei mesi”. Dal 1949
ad oggi, le case chiuse restano una tematica
su cui l’opinione comune si divide, ma
com'era la vita di queste veneri vaganti
dell’epoca? Negli anni ‘50 Napoli contava
circa 900 case di piacere: tra le umili
lupanare dei Quartieri Spagnoli ai bordelli
lussuosi di via Toledo non si trovavano solo
donne di postriboli o meretrici tesserate,
ma le storie di Napoli…perché la storia
di un popolo passa anche attraverso le
lenzuola stropicciate di alcuni letti.
Prima della Merlin, nel 1860, il
governo Cavour pubblicò un regolamento sulla
prostituzione che fu esteso a tutte le
province annesse al Regno. Emanato per
prevenire la riacutizzazione della sifilide
nell'esercito piemontese in guerra, questa
norma non fu applicata solo a scopi
sanitari. Tale regolamento rappresentava
infatti uno strumento di controllo sulle
donne da parte della società. In
particolare, si autorizzava l’apertura di
postriboli di Stato divisi in categorie,
tassando il meretricio con imposte da
versare nelle casse statali. Mille ruffiani
aprirono, in pratica, i cancelli dell’
"Apocalisse", nascondendosi tra le pieghe
dell’ipocrisia.
Oltre la casa del famosissimo
Domenico Mondragone, esistono altri
antichi luoghi napoletani dove l’arte della
seduzione nasconde in seno la storia
partenopea: NarteA condurrà il pubblico alla
scoperta di un luogo che conserva ancora
pagine di storia poco raccontate e celate
dalla stessa città.
Per partecipare all'evento, è
obbligatoria la prenotazione ai
numeri 339.7020849 - 334.6227785. La quota
di partecipazione è di €12,00 a
persona.
Ufficio
stampa NarteA| Annacarla Tredici |
+39
3339513421
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annacarlatredici@gmail.com
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