L’Associazione Culturale NarteA
presenta
Meretrices – Tra le pieghe dell’ipocrisia
Testi e
regia: Febo Quercia
Interpreti:
Marianita Carfora, Annalisa Direttore, Peppe
Romano, Katia Tannoia
Musica:
Andrea Avagliano
Non esistono
doveri morali se non come vuoti termini
coniati dalla società. Era il 4 marzo 1958
quando sulla Gazzetta Ufficiale fu
pubblicata la legge Merlin per: “l’abolizione
immediata della regolamentazione della
prostituzione, norme più severe contro lo
sfruttamento della prostituzione stessa,
nonché la chiusura su tutto il territorio
dei postriboli entro sei mesi”. Dal 1948
ad oggi, le “case chiuse” restano una
tematica su cui l’opinione comune si divide,
ma com'era la vita di queste veneri vaganti
dell’epoca? Negli anni ‘50 Napoli contava
circa 900 case di piacere: tra le umili
lupanare dei Quartieri Spagnoli ai bordelli
lussuosi di via Toledo non si trovavano solo
donne di postriboli o meretrici tesserate,
ma le storie di Napoli…perché la storia di
un popolo passa anche attraverso le lenzuola
stropicciate di alcuni letti.
Prima della
Merlin, nel 1860, il governo Cavour pubblicò
un regolamento sulla prostituzione che fu
esteso a tutte le province annesse al Regno.
Emanato per prevenire la riacutizzazione
della sifilide nell'esercito piemontese in
guerra, questa norma non fu applicata solo a
scopi sanitari. Tale regolamento
rappresentava infatti uno strumento di
controllo sulle donne da parte della
società. In particolare, si autorizzava
l’apertura di postriboli di Stato divisi in
categorie, tassando il meretricio con
imposte da versare nelle casse statali.
Mille ruffiani aprirono, in pratica, i
cancelli dell’ "Apocalisse", nascondendosi
tra le pieghe dell’ipocrisia.
Oltre la casa
del famosissimo Domenico Mondragone,
esistono altri antichi luoghi napoletani
dove l’arte della seduzione nasconde in seno
la storia partenopea: per la prima volta
assoluta, sabato 7 marzo 2015 (dalle
ore 19:00) l’Associazione
Culturale NarteA alza il sipario al
n°55 di via Toledo con “Meretrices
– Tra le pieghe dell’ipocrisia”, un
nuovo format teatralizzato che,
seguendo le impronte del tempo, indaga la
storia del mestiere più antico del mondo per
svelare pagine di storie occultate. In scena
gli attori professionisti Marianita
Carfora, Annalisa Direttore, Peppe Romano,
Katia Tannoia, con musica del
Maestro Andrea Avagliano. Testi e
regia di Febo Quercia, art director
dell’Associazione Culturale NarteA.
Per
partecipare all'evento, è obbligatoria la
prenotazione ai numeri 339.7020849 -
334.6227785. La quota di partecipazione
è di €12,00 a persona.
Ufficio stampa NarteA|
Annacarla Tredici |
+39
3339513421 |
annacarlatredici@gmail.com
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