Monte San Biagio dove la
salsiccia diventa protagonista
Tre giorni dedicati alla
conoscenza di questa autentica eccellenza
gastronomica 6/8 marzo: il modo di
prepararla e degustarla, l’atmosfera di
convivialità, l’intreccio di sapori, culture
e tradizioni saranno il perfetto connubio
per diffondere e valorizzare il territorio.
Produttori e cuochi insieme per far
conoscere, anche a chi non è del luogo, la
versatilità in cucina di questo prodotto:
classica alla brace, tradizionale con i
broccoletti locali, con i fagioli ed ancora
antipasti, primi piatti, secondi e pizze per
deliziare anche i palati più esigenti.
A portare da queste parti la
tradizione della salsiccia furono, secoli or
sono, i Longobardi. E' da allora che gli
abitanti del posto condiscono la carne di
maiale solo con il coriandolo. Il coriandolo
è infatti un potente antibatterico e per
questo ne custodisce le proprietà: i
Longobardi, che la sapevano lunga, ne
facevano il giusto utilizzo. Questo popolo
nomade, inoltre, preferiva ricavare dai
maiali solo salsicce e salami, perché
facilmente trasportabili e subito
commestibili. Ed ecco quindi che la
gastronomia si mescola alla storia, con un
processo produttivo che è rimasto
praticamente immutato nei secoli. I semi di
coriandolo vengono fatti essiccare o vengono
abbrustoliti prima di aggiungerli alle
salsicce, il cui retrogusto di fumo, dovuto
al fatto che vengono fatte "maturare" per
due o tre di giorni in un locale con un
camino acceso con legna di lentisco,
rappresenta un'altra loro caratteristica
peculiare. Prima di essere insaccata in
budelli naturali, inoltre, la carne viene
bagnata con il vino Moscato di Terracina,
mentre la conservazione sott'olio avviene
preferibilmente con olio extravergine di
oliva della cultivar Itrana.
Cibo di primissima qualità,
insomma, ma non solo: la Sagra della
Salciccia rappresenta anche una buona
occasione per scoprire Monte San Biagio e il
suo territorio ricco di storia, se si pensa
che fino all'unità d'Italia Monticelli,
questo il primo nome della località, fu il
primo centro abitato del Regno delle Due
Sicilie in cui si imbattevano i viaggiatori
che da Roma raggiungevano Napoli mediante la
Via Appia. E così dalla Porta di San Rocco,
da quella dedicata a San Vito oppure dalla
Porta del Castello, non c'è che scegliere la
strada che si preferisce per entrare a
visitare il centro storico medievale del
paese, dolcemente adagiato su una collina a
133 metri sul livello del mare. Nei dintorni
meritano una visita l'Epitaffio, una
costruzione in pietra di stile classico che
si trova al km 109,400 della Via Appia, e
poco distante la Torre - costruita durante
il pontificato di Sisto V - che segnò fino
al 1870 il confine dello Stato Pontificio. E
ancora il Castello, costruito sui ruderi di
una fortezza o di un tempio romano, che
domina il bacino Fondi-Monte San Biagio, il
mausoleo dell'Imperatore Galba e il Passo di
Portella. Per gli amanti della natura è
impossibile non visitare la sughereta di San
Vito, l'unica esistente in Italia con alberi
di alto fusto, che si espande su una zona di
circa 300 ettari e ospita sughere e lecci di
oltre cent'anni.
Curiosità
Pochi lo sanno, ma la patria
della salsiccia è a meno di un'ora di treno
da Roma. E precisamente a Monte San Biagio,
in provincia di Latina, dove questo
insaccato viene preparato in modo unico,
come la storia del paese insegna. La
salsiccia di Monte San Biagio infatti è
condita con la "petarda", ovvero con il
coriandolo, così come facevano i Longobardi.
Il gusto è forte o fortissimo, dipende se la
si sceglie carica o meno carica di
peperoncino: ma è certamente una leccornia e
quando se ne prova una è difficile smettere
di mangiarla.
Scheda
Date - 6-7-8 marzo
Località - Monte San Biagio -
Latina
Info - 3408505381
info@fuoriporta.org
web –
www.fuoriporta.org
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