Nell’ambito del progetto
Anarchia Crocevia Ticino, legato
all’iniziativa «Viavai. Contrabbando
culturale Svizzera-Lombardia» promossa dalla
Fondazione svizzera per la cultura Pro
Helvetia, il Dicastero Museo e Cultura di
Mendrisio, presenta una grande mostra
allestita contemporaneamente, fra Italia e
Svizzera, al Museo d’arte Mendrisio e al
Palazzo delle Paure di Lecco.
Il percorso espositivo si articola,
prendendo avvio dal fitto intreccio di fatti
e personaggi che diede vita nel Ticino di
fine Ottocento e inizio Novecento a un
importante capitolo della storia
dell’anarchismo, in ben tredici sezioni: i
simboli dell’anarchia, la Comune parigina,
città e campagna, lavoro e miseria, la
figura emblematica del vagabondo, sciopero
rivolta e repressione, la lotta contro i
poteri, satira e denuncia, il sogno di una
nuova società, giusta e armoniosa.
La mostra si racchiude temporalmente tra gli
ultimi trent’anni dell’Ottocento e il primo
ventennio del Novecento, ovvero gli estremi
cronologici della ricca vicenda ticinese:
dal soggiorno di Bakunin a Locarno e Lugano
(1872-76) all’insediamento della Comunità
naturista del Monte Verità nei primi anni
del secolo, non dimenticando la continua
presenza nel Ticino di grandi personalità
dell’Anarchia, come Elisée Reclus, Carlo
Cafiero, Andrea Costa, Errico Malatesta,
Pietro Gori, Luigi Fabbri, Eric Mühsam,
Raphael Friedeberg, Max Nettlau...
Una serie di capolavori dell’arte, fra
verismo e avanguardie storiche, accompagna
lo spettatore attraverso i temi scelto. Un
centinaio di opere - dipinti, sculture e
grafiche - provenienti da istituti e
collezionisti italiani svizzeri e francesi,
tra cui spiccano il Ritratto di
Proudhon di Gustave Courbet
del Musée d’Orsay di Parigi, Le
jardinier di Georges Seurat
del Kunsthaus di Zurigo, la
Louise Michel sur les barricades
di Théophile Alexandre Steinlen
del Musée du Petit Palais di Ginevra,
i grandi studi per Il quarto Stato
di Giuseppe Pellizza da Volpedo,
L’oratore dello sciopero di
Emilio Longoni, L'anarchiste
di Félix Vallotton del Musée Cantonal
des Beaux-Arts di Losanna, Per 80
centesimi! di Angelo Morbelli
del Museo Borgogna di Vercelli, Le
démolisseur di Paul Signac da
collezione privata di Parigi, The Entry
of Christ into Brussels on Mardi Gras in
1889 di James Ensor, La
rivolta di Luigi Russolo
del Gemeentemuseum dell'Aya, la
Venduta di Angelo
Morbelli della Galleria d'arte Moderna
di Milano.
Le opere costituiscono lo sfondo ed evocano
l’intensa atmosfera di un periodo
estremamente inquieto e conflittuale,
testimoniando il profondo interesse da parte
dell’artista per la cosiddetta – a quei
tempi – “questione sociale”. Ne furono
toccati tutti, in ogni parte del mondo:
realisti e simbolisti, neoimpressionisti e
divisionisti, medievalisti/neogotici e
futuristi, e molti di loro si dichiaravano
di fede anarchica.
La mostra è corredata da un ricchissimo
materiale storico: lettere, documenti,
libri, foto, filmati, vero e proprio alter
ego della parte artistica; un taglio
espositivo particolare suggerisce giochi di
rimandi fra arte e storia, fra ricerca
formale e impegno sociale.
All’affascinante capitolo della denuncia e
della satira, attraverso una miriade di
pubblicazioni, è interamente dedicata la
mostra in programma al Palazzo delle Paure
di Lecco. Tra la fine dell’Ottocento e
l’inizio del Novecento, in tutta Europa si
conosce infatti una grandiosa fioritura di
giornali e riviste, mezzi di diffusione per
eccellenza delle idee anarchiche.
Il disegno di denuncia e di satira diviene
così una formidabile arma di lotta nelle
mani di grandi illustratori come
Vallotton, Steinlen, Kupka,
Grandjuan, Jossot,
Scalarini, Galantara, de
Camara, Masereel, Schrimpf
, Man Ray, che pubblicano i
loro disegni su testate divenute
leggendarie: Le Père Peinard, l’Assiette
au beurre, La Feuille,
La Sciarpa nera, L’Asino,
Mother Earth, Aktion, Die
freie Strasse.
Un periodo turbolento, di grandi disparità e
ingiustizie sociali, che sfocerà nella prima
Guerra mondiale: giustizia, chiesa, esercito
formano quella “triade del male” contro la
quale si scaglia la satira sferzante di
straordinari artisti engagés.
Orari ma-ve: 10.00 – 12.00 / 14.00 –
17.00
sa-do: 10.00 – 18.00
lunedì chiuso, tranne festivi
Entrata Fr 10.- ridotto Fr 8.-
Info
www.mendrisio.ch/museo
museo@mendrisio.ch
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