Domenica alle 17 in San
Micheletto
IL QUARTETTO NOUS IN
CONCERTO, OMAGGIO A PETER ZADEK
La musica di Mozart, Debussy
e Haydn per ricordare il celebre regista che
scelse Lucca come città di adozione.
Il pathos del Quartetto in
re minore op. 42 di Hydn, la “purezza” e
le «dissonanze prive di crudezze» del
Quartetto in sol minore di Claude
Debussy, la sperimentazione armonica di
Mozart con il Quartetto in do maggiore K.
465: sono questi i capolavori che
ascolteremo domenica 8 marzo alle ore 17
nella Sala dell'Affresco di San Micheletto.
Sul palco il Quartetto Nous, giovane
e premiatissimo ensemble composto da Tiziano
Baviera (violino), Alberto Franchi
(violino), Sara Dambruoso (viola) e Tommaso
Tesini (violoncello).
Il concerto, il penultimo
della stagione cameristica dell'AML, è
dedicato al grande regista tedesco Peter
Zadek (Berlino 1926 – Amburgo 2009), grande
appassionato di musica classica, che aveva
scelto di vivere a Lucca parte della sua
vita e che oggi riposa a Vecoli, sotto la
torre campanaria della chiesa.
L'appuntamento musicale di
domenica in qualche modo “introduce”
l'omaggio della città a Zadek. A sei anni
dalla sua morte, infatti, Lucca lo ricorderà
con la mostra “Sogno un teatro che dia
coraggio: Peter Zadek a Lucca” realizzata
dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca,
dal Comune di Lucca e dal Teatro del Giglio
che sarà inaugurata il prossimo 9 maggio.
Per quell'occasione - nell'ambito del Lucca
Classica Music Festival - ci sarà un
ulteriore momento musicale dedicato al
regista.
Ma veniamo al concerto di
domenica. Il Quartetto in re minore,
scritto da Hydn nel 1785, è un lavoro
isolato e “intimo”. La composizione
inizialmente ha infatti un carattere
introspettivo, sommesso, velato di tristezza
che raggiunge l'apice del pathos nell’Adagio
e cantabile (che verrà ripreso da Mozart
nell’introduzione strumentale al II atto del
Flauto magico).
Il Quartetto in sol minore
di Claude Debussy, scritto nel
1893, è un lavoro molto raffinato che nasce
dall’intenzione di una scrittura “pura”,
priva di qualsiasi riferimento
extramusicale, libera dalle contaminazioni
provenienti dalle frequentazioni del
compositore con personaggi, salotti e
circoli del mondo artistico in cui egli
gravitava tra Francia e Italia. Un'opera che
fu subito molto apprezzata da musicisti e
letterati del tempo come Manuel de Falla e
Marcel Proust.
Il Quartetto K. 465 di
Mozart chiude il ciclo di sei
quartetti dedicati al maestro, “padre e
amico” Joseph Haydn. Questo capolavoro pieno
di contrasti e di sperimentazione armonica
mostra benissimo l’intenzione di Mozart di
infrangere le regole e gli equilibri
dell’armonia tradizionale.
Noûs (nùs) è un termine greco
il cui significato è “mente” e dunque
“razionalità”, ma anche “ispirazione” e
“capacità creativa”. Il Quartetto Noûs,
formato da quattro giovani musicisti
italiani, nasce nel 2011 all'interno del
"Conservatorio della Svizzera Italiana" di
Lugano. Frequenta l'Accademia "Walter
Stauffer" di Cremona nella classe del
Quartetto di Cremona e la “Musik Akademie”
di Basilea nella classe del M° Reiner
Schmidt (Hagen Quartett) e si perfeziona con
Aldo Campagnari (Quartetto Prometeo), Hatto
Beyerle (Alban Berg Quartett), Heime Müller
(Artemis Quartett). Dopo pochi mesi dalla
sua fondazione vince il primo premio al
Concorso Internazionale “Luigi Nono” di
Venaria Reale. È inoltre vincitore del XXI
Concorso Internazionale “Anemos” di Roma e
nel 2014 gli viene conferita la menzione
d'onore nell'ambito del “Sony Classical
Talent Scout” di Madesimo. Nel 2013 è stato
quartetto in residence al Festival “Ticino
Musica” di Lugano. All’estero è stato
invitato in Germania, Svizzera e Inghilterra
e, dopo essere stato selezionato tra 74
gruppi provenienti da tutto il mondo, ha
avuto modo di esibirsi nell’ambito
dell’edizione 2013 del “Monteleón Chamber
Music Festival” di Leòn (Spagna).
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