“Vincenzo Balsamo o il vento
Zen che muove il cuore della creazione”
Artista ospite della
Tradizionale Infiorata 2015 di Genzano,
esporrà dipinti su tela e opere su carta dal
1957 al 2015
Mostra organizzata dal Comune
di Genzano di Roma (RM),
e ordinata dal prof. Floriano
De Santi
Genzano di Roma, Palazzo
Sforza Cesarini
dal 30 maggio al 5 luglio
Inaugurazione e conferenza:
sabato 30 maggio 2015 alle ore 18,00
L’Infiorata 2015 (13,
14, 15 giugno),
di Genzano di Roma, la tradizionale
manifestazione che da oltre due secoli, nel
mese di giugno, vede i maestri infioratori
ricoprire il centro della città laziale con
un immenso tappeto floreale di circa 2000
mq, sarà
nel segno dell’arte di Vincenzo Balsamo con
una mostra antologica a Palazzo Sforza
Cesarini (30 maggio - 5 luglio 2015) e
con una sua opera come manifesto/simbolo di
questa edizione. Nell’ambito
della tradizionale Infiorata, che ha
ricevuto l’Alto patronato del Presidente
della Repubblica e, fra gli altri, il
patrocinio del Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali, di AnciperExpo e il
contributo della Regione Lazio, sarà
inaugurata il 30 maggio 2015 nei prestigiosi
spazi del Palazzo Sforza Cesarini di Genzano
(una suggestiva architettura del XVIII
secolo la cui facciata principale ricorda
Palazzo Farnese di Roma), la mostra
antologica Vincenzo Balsamo o il vento
Zen che muove il cuore della creazione.
Ordinata da Floriano De Santi, un critico e
storico dell'arte che già in passato ha
curato con la consueta perizia
estetico-filologica importanti retrospettive
del Maestro dell'astrazione lirica, la
singolare iniziativa espositiva raccoglie
oltre centocinquanta tra dipinti su tela e
su carta che coprono un arco di tempo che va
dal Monumento al marinaio del 1957 a
Rosso e splendente del 2015.
“Genzano
è onorata – ha detto il Sindaco Flavio
Gabbarini – di poter ospitare nel monumento
più importante della città in occasione
della Tradizionale Infiorata, insignita nel
2011 del riconoscimento del Ministero del
Turismo Patrimonio d’Italia per la
tradizione, i lavori di un artista di
grande fama, come il Maestro Balsamo che
porterà all’interno del Palazzo Sforza
Cesarini dipinti su tela e opere su carta
dal 1957 ad oggi, nella personale
Vincenzo Balsamo o il vento
Zen che muove il cuore della creazione.
La mostra, esposta da sabato 30 maggio a
domenica 5 luglio 2015, rientra a pieno nel
programma di valorizzazione messo in atto da
questa Amministrazione comunale del
complesso monumentale del Palazzo e del
Parco Sforza Cesarini, un
importante
polo culturale che, al pari di altri poli di
eccellenza dei Castelli Romani, genera
attività e diventa sempre di più centro di
riferimento per la vita culturale del
territorio”.
Vincenzo Balsamo: le opere
A partire dalla stagione
giovanile Balsamo dipinge tra il 1955 e il
1973 una serie di opere, alcune delle quali
presenti in questa mostra ‒
Ponte della Magliana,
Autoritratto, Natura morta con
uova, Neve all'alba e Tetti
rossi ‒ in cui l'inedito figurare, e il
felice colorismo, di matrice
espressionistica mafaiana, pervengono ad un
massimo d'intensità emozionale, come uno
scarico di energia psichica che colga nella
deflagrazione dei rossi, dei verdi, dei
bruni e degli azzurri, un punto di sintonia
tra i sommovimenti interiori e l'eterna
vicenda di rigenerazione della forma della
physis, della natura. Senonché,
quando dipingere vuol dire scavare
nell'anima, l'artista afferma anche la
necessità d'un ineludibile, suo stretto
legame con il reale.
Con l'astrattismo geometrico
del 1974-76 la tavolozza di Balsamo inclina
verso una più silente disamina delle qualità
struttive del colore, del suo disporsi in
icone, sempre sull'onda di quel sentimento
del mondo che il lungo lavoro ha affinato,
secondo una logica propria, interna
all'idea, ai moventi culturali da cui nasce.
In tal senso il riferimento dall'ultimo
Cézanne si sposta a Soldati e a Magnelli.
Mentre nelle "Decomposizioni" del 1976-77 la
materia e nelle "Nebulose" del 1977 il segno
tracciati dal gesto della mano cancellano
ogni precedente nozione della realtà
fenomenica, è come un ricominciare la vita,
nelle "Evocazioni" del 1978-79, il suo
informale sui generis, scaricando una
tensione che si è accumulata in quegli anni
di forti spinte sperimentali, è una reazione
dell'artista-intellettuale contro
l'artista-tecnico, il quale ultimo si è
integrato nel sistema e si dedica a
progettare una società dove tutto è
progettato.
Nel periodo dell’Astrazione
lirica, che ha inizio di fatto con Rosso
carminio del 1982 e che prosegue con
Architetture misteriose del 1986,
L'ombra di Klimt del 1990-96,
Arabesco del 2002, Qui il tempo non
sembra fermarsi del 2008 e Sconfinate
memorie passate del 2014, la precedente,
acquisita, libertà del segno-colore non
viene meno, ma un'ulteriore, più
approfondita attenzione Balsamo pone alla
qualità costruttiva della texture
policroma, al suo farsi forma modulandosi
secondo accordi tonali il cui registro non è
commisurato sulla luce naturale, ma
sull'intensità della visione, sui suoi
movimenti psicologici, spirituali, morali:
ricchezza di colore e pienezza della forma,
come diceva Kandinskij, sono "una cosa
sola". Da una parte sta la natura cosmica,
continua fonte di emozione per l'artista,
dall'altra l'invenzione che, fatta di
disciplina, di controllo, di magistero
pittorico, dà origine alla creazione.
Anche nella sua fase matura
ed estrema, quella dei monocromi degli
ultimi due anni, l'artista mantiene questo
sovrano controllo dello stilema espressivo,
tanto da far scrivere a Floriano De Santi
nel catalogo edito per i tipi dell'Archivio
Generale Vincenzo Balsamo che, a differenza
del Post painterly abstraction
dell'artista statunitense Robert Ryman, "per
Balsamo la ricerca pittorica è
l'auscultazione intenta, la notazione
sensibile della vita segreta, sub-liminare
dell'immagine: è l'essentia
tutt'occhi, autonoma e compiuta più del
razionale, che Arnheim, in linea con la
filosofia fenomenologica-esistenziale di
Husserl, di Sartre, di Ricoeur e del nostro
Banfi, chiamerà pensiero visivo e Benjamin
Angelus Novus".
Inaugurazione e conferenza:
sabato 30 maggio 2015 alle ore 18,00
Orari di apertura
Sabato: 10.00-13.00 e
16.00-20.00 - Domenica e festivi:
10:00-13:00 e 15:00-20:00
Aperture speciali durante i
giorni dell’Infiorata
Venerdì 12 giugno 2015,
16.00-20.00 - Sabato 13 giugno 2015,
10.00-22.00 - Domenica 14 giugno 2015,
10.00-22.00 - lunedì 15 giugno 2015,
10.00-13.00; 16.00-20.00
Ingresso
Palazzo Sforza Cesarini: Euro
3 - Parco Sforza Cesarini: Euro 3 -
Biglietto integrato: Euro 5
Info
Comune di Genzano di Roma
Ufficio relazioni con il
pubblico: 06.93711358-359-387
Servizio
turismo e beni culturali: 06.93711243 –
sit@comune.genzanodiroma.roma.it
Archivio Generale Vincenzo
Balsamo: 0761.573246 –
mostra.genzanodiroma@vincenzobalsamo.com
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