PAOLO ISOTTA
La virtù
dell’elefante
La musica, i
libri, gli amici e San Gennaro
Biblioteca
Città di Arezzo
Lunedì 9
Marzo ore 17
Arezzo.
Un incontro eccezionale ed esclusivo quello
che Arezzo Città del Vasari ha
organizzato per lunedì 9 marzo alle
ore 17 nella Biblioteca Città di Arezzo
in via dei Pileati 8: Paolo Isotta
presenterà il suo ultimo libro, La
virtù dell’elefante, un caso
culturale ed editoriale e un libro di grande
successo (già quattro ristampe).
Paolo Isotta è
famoso pur non andando in televisione. È
storico della musica e fa il critico
musicale al «Corriere della Sera» ma è
scrittore completo. Con questo libro fa una
summa della sua esperienza umana, prima,
artistica, poi. La virtù dell'elefante (che
è quella di avere una mente robusta per
sopportare una mole di sapienza) non è
un'autobiografia perché non racconta la vita
di Paolo Isotta secondo una sequenza
cronologica: la sua vita discende dalla
favola di Napoli e dei grandi personaggi,
certo non solamente della musica, che egli
ha incontrati. Senza aver letto questo libro
è impossibile capire che cosa sia Napoli,
città che si offre con aspetto lusinghiero e
ingannevole, ingannevole nelle prospettive
di gioia come nella querimonia perpetua. Qui
un napoletano rivela che cosa si nasconda
dietro la maschera.
Paolo Isotta
vive da quasi sessant'anni in simbiosi con
la musica. Nessuno può oggi vantare
un'esperienza umana e artistica pari alla
sua. Così le sue memorie investono una
lunghissima serie di colossi, della musica e
della vita; ne sono glorificati molti, e
richiamati alla mente di un'età atta
all'oblio; alcuni falsi miti vengono
sfatati. Anche tanti geniali, o non geniali,
poveri cristi, di quelli che ogni giorno si
arrampicano sugli specchi per sopravvivere;
e alcuni esseri furbissimi e cattivi:
raccontano le memorie. E le memorie toccano
tanto musica e compositori quanto interpreti
e interpretazioni. Isotta ricorda decine
d'interpretazioni della stessa opera, dello
stesso brano; e le richiama davanti al
lettore; e quando descrive un'opera
musicale, grazie alle sue parole è come se
davanti al lettore venisse eseguita.
Ma le sue
esperienze non sono solamente musicali. In
uno stile classico e fluido a un tempo,
Isotta dice dei suoi poeti, scrittori,
pittori: di Virgilio e Manzoni, di Flaubert
e Pirandello, di Pascoli e Gottfried Benn,
di Giotto, Raffaello, Bronzino, Reni,
Tiepolo. Propone di risistemare il
Settecento musicale; parla di Alessandro
Scarlatti, di Haydn, di Beethoven, di Verdi,
di Wagner e del teatro comico napoletano. E
dei suoi Santi: Gennaro, Patrizia, Antonio,
Padre Pio e Ipazia, pagana. Ognuno in questo
libro troverà il suo.
(Paolo
Isotta, La virtù dell’elefante, Marsilio
2014)
Paolo Isotta è nato a Napoli
nel 1950 e non ha mai abbandonato la sua
città:
vive in una casa che guarda il mare e Capri
gli entra dalle finestre. Ha studiato
Composizione, Lettere classiche e
Giurisprudenza: i suoi maestri sono stati
Antonio Guarino per il Diritto romano,
Vincenzo Vitale per il pianoforte, Renato
Parodi e Renato Dionisi per la Composizione.
Storico della musica, dalla fondazione, nel
1974, fu il critico musicale de «Il
Giornale»; dal 1980 è responsabile della
cultura musicale sul «Corriere della Sera» e
dal 1994 ne è anche il critico. Ha insegnato
in Conservatorio per trentatré anni ed è
stato bocciato ai concorsi universitari ai
quali ha partecipato. L'anno scorso la Scala
lo ha dichiarato persona non grata. Ha
pubblicato I diamanti della corona.
Grammatica del Rossini napoletano; Il
ventriloquo di Dio: Thomas Mann e la musica
nell'opera letteraria; Le ali di Wieland;
Dixit Dominus Domino meo: struttura e
semantica in Händel e Vivaldi; Protagonisti
della musica; Victor De Sabata: un
compositore; Gino Marinuzzi: un compositore;
Renata Tebaldi. Erano molti anni che non
scriveva un libro "importante" e con questo
considera si sia aperta una nuova fase della
sua attività.
La
presentazione de La virtù dell’elefante
è inserita nel progetto “I colori del
libro”, in collaborazione con Toscana Libri
e Primamedia Editore.
Ingresso gratuito, sino ad
esaurimento dei posti.
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