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La Fondazione
Matteucci per l'Arte Moderna, in collaborazione con la
Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, presenta negli spazi
espositivi di Viareggio, dal 5 luglio al 19 ottobre 2014, la mostra
MOSES LEVY. LUCE MARINA. Una vicenda dell’arte italiana 1915-1935.
Un’eccezionale quanto ragionata selezione di opere degli anni
1915-‘35 punta a rievocare la Viareggio cosmopolita, magica e
gaia di quel ventennio, eletta a luogo d’ispirazione, di passatempi
e svaghi dall’elite culturale. Ed è in questo scenario, dove tutto è
armonia, bellezza e “joie de vivre”, definito da D’Annunzio “il
più bello dell’universo”, che la fervida fantasia di Moses Levy si
alimenta, facendo rivivere sulla tela le sfumature del mare, il bianco
candente degli ombrelloni, e i costumi variopinti delle bagnanti.
Analogamente a un Picasso e a un Matisse in Costa Azzurra, egli fissa
così la luce di quel mondo, cogliendone con rara percezione gli effetti
nel cielo, nelle vele ondeggianti, negli aquiloni attraverso una
straordinaria fantasmagoria di riverberi che finisce col farsi stile.
Dall’intimo dialogo con Viareggio, città prediletta che più di
ogni altra ne ha influenzato la sensibilità visiva, la Fondazione
Matteucci ha maturato l’idea della mostra dedicata a quella lunga e
felice stagione, durante la quale nessun altro meglio di Moses Levy
è riuscito a tradurre l’immagine scintillante e ruggente di una società
vacanziera e mondana, al passo con i tempi. |
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Sono gli anni che
vanno dal primo conflitto mondiale alla grande depressione, ma ad un
quadro tanto drammatico la sua vena creativa reagisce decisamente
controtendenza con opere fondamentali, destinate a definirne la
fisionomia europea.
Nato a Tunisi nel 1885, Moses Levy si trasferisce in Italia con
la famiglia all’età di dieci anni, mantenendo uno stretto legame con
quella città dove trascorrerà frequenti soggiorni. Si forma nel clima
fortemente creativo di una Versilia nella quale spiccano personalità di
grande rilievo come Lorenzo Viani, Enrico Pea, Giacomo
Puccini e Mario Tobino. Ed è in quel lembo di terra già
conosciuto da Rainer Maria Rilke come luogo ideale di meditazione e
ispirazione, che egli si afferma come raffinato interprete di una “poetica
dell’intimismo” e della “vita vissuta”, per riprendere due
felici definizioni di Carlo Ludovico Ragghianti.
Mentre s’intensificano i contatti con alcune delle personalità più
ricettive dell’ambiente toscano - Plinio Nomellini, Felice
Carena, Alfredo Müller, Elisabetta Chaplin - Levy
partecipa alle rassegne della Secessione Romana del 1913-‘14, e la sua
presenza a Viareggio diviene sempre più assidua. Qui è tra i
sostenitori, con Carrà, de Chirico, Primo Conti,
Depero e l’inseparabile Viani, delle prime esposizioni di
“Arte d’Avanguardia” organizzate in estate all’interno del Casinò.
Proprio in occasione di tali manifestazioni e di altre allestite nelle
sale del Kursaal, presenta le radiose marine, caratterizzate da
quell’inconfondibile luce e atmosfera d’iridescente fulgore destinata a
segnarne la grande fortuna. |
La mostra, secondo un
disegno monotematico, si concentra in una mirata selezione di circa
quaranta dipinti filologicamente affini sia per cronologia, sia per
tratto interpretativo. L’obiettivo è collegarli in un intimo dialogo
teso ad evidenziare l’eccentrico e ricercato linguaggio formale, prima
di quella svolta cruciale che, dalla limpida poetica tra le due guerre,
si apre all’inquieto sentimento visivo della metà del Novecento.
Nelle sedi di Viareggio e Firenze potranno essere ammirate
alcune tra le opere più celebri: Donna in blu (1917),
L’ombrellone bianco (1919), Spiaggia (1918), Madre e
figlia sulla spiaggia (1919), Anna e l’amica (1920),
Spiaggia e figure a Viareggio (1921), Il Bagno Cirillo
(1933), Ritratto di Enrico Pea (1935), Ritratto di Leonida
Repaci (1935), nonché testimonianze inedite di collezioni
internazionali. Un cospicuo nucleo verrà concesso dagli eredi.
MOSES LEVY. LUCE MARINA. Una vicenda dell’arte italiana 1915-1935.
Progetto di Giuliano Matteucci, a cura di Susanna Ragionieri,
contributi di Marcello Ciccuto e Isabella Tobino, con uno scritto di
Giovanni Mariotti, il catalogo è corredato da schede critiche di Claudia
Fulgheri.
Viareggio, Centro Matteucci per l’Arte Moderna, via D’Annunzio 28
info: tel. 0584 430614; fax 0584 54977
info@centromatteucciartemoderna.it
www.centromatteucciartemoderna.it |
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biglietto intero 8 euro
biglietto ridotto 5 euro
orari:
5 luglio - 7 settembre
da martedì a venerdì: 17-23
sabato e domenica:10-13/17-23
lunedì chiuso
8 settembre - 19 ottobre
da martedì a venerdì: 15.30-19.30
sabato e domenica 10-13/15.30-19.30
lunedì chiuso
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