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Nel frattempo si
rivela un'incrollabile fedele della ricerca personale, in cui persevera
fino alla fine del suo percorso, lavorando costantemente nel porre ad un
livello alto e profondo sia la propria opera creativa, sia il suo
donarsi all'osservatore, senza mai subirlo, così come le dinamiche
culturali e sociali, che assorbe dalle vicende contemporanee e tramuta
in lavori che guardano, più che ad esse, al concetto archetipico che le
sottende.
Modellatore capace e
sensuale nel figurativo, nell'astratto invece estremamente libero per i
decenni in cui lavora – tanto che persino illustri colleghi prendono
ispirazione dalle sue opere - nelle Donne Bogoni
raggiunge, in modo spontaneo e imprevisto a suo stesso dire, un
equilibrio, non razionalizzato ma razionale, non esplosivo ma carico di
un'energia vitale incontenibile, raggiante, ordinante. Esse
costituiscono la sintesi del suo percorso verso la sintesi stessa,
sempre cercata nelle sue opere, verso l'uno, il principio, l'energia
della generazione in senso totalizzante e, forse per questo, femmina.
E' quel femminile che
biologicamente ogni essere umano porta in se stesso, quel lato creativo
e generante che purifica e rinnova, che porta fuori dalla staticità,
esistenziale ma anche da quella formale della scultura stessa in un
tutt'uno espressivo, e realizza la vita.
Le opere di Gino
Bogoni sono conservate in numerose collezioni pubbliche e private,
nazionali e internazionali, sia europee che extraeuropee.
L’esposizione sarà
aperta da martedì 8 aprile, dalle 19.00, in occasione di “Fuori
Vinitaly. Dentro il VALTÈNESI “, evento organizzato dal
Consorzio di Tutela Vini Valtènesi, con la collaborazione di Cassa
Padana Bcc, per la presentazione e la degustazione del Chiaretto e dei
Rossi della Valtènesi. |