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“Una mattina del ’61
alla Querini, quando gli chiedevo che l’acqua alta restasse fuori dal
palazzo ... lui, guardandomi negli occhi dopo una pausa di attesa:
dentro, dentro l’acqua alta, dentro come in tutta la città. Solo si
tratta di contenerla, di governarla, di usarla come materiale luminoso e
riflettente. Vedrai i giochi della luce sugli stucchi gialli e viola dei
soffitti, una meraviglia!”. Giuseppe Mazzariol, direttore della
Fondazione Querini Stampalia di Venezia,
rievocava così la genesi degli spazi della sede ridisegnati da Carlo
Scarpa, fertili, fin dall’inizio, di contaminazioni luminose.
Scarpa vi ha impresso un segno antico e moderno insieme, talmente carico
di energia precorritrice, che la spinta propulsiva non si è esaurita.
Come per gemmazione hanno generato tutt’intorno gli interventi
architettonici di Valeriano Pastor, di Mario Botta e
hanno ispirato nel tempo un confronto avvincente con altri, diversissimi
linguaggi: fotografia, video, musica, danza. |
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nel segno di
Carlo Scarpa racconta la relazione/contaminazione fra il maestro
veneziano e architetti e artisti contemporanei che nel tempo hanno
interpretato lo spazio Carlo Scarpa in Fondazione: Margarita Andreu,
Ivana Franke, Candida Höfer, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto,
Remo Salvadori e, da ultima Haris Epaminonda. Ma anche la coreografa
Sasha Waltz, il compositore Atsuhiko Gondai con il violoncellista Mario
Brunello, la fotografa Alessandra Chemollo e il regista Riccardo De Cal.
L’esposizione ne raduna simbolicamente le testimonianze accanto al
nucleo di schizzi e disegni, appartenenti all’Archivio della Fondazione,
che documentano la fase di concepimento di quegli stessi ambienti da
parte del grande architetto: la fecondità del segno di Scarpa e il
lavorio creativo nel segno di Scarpa.
Scintilla di tante risonanze è sempre Venezia, frontiera di
culture. Per testamento, nel 1868 la lungimiranza di Giovanni Querini
volle la Fondazione, con il museo e la biblioteca, aperta alla
circolazione del pensiero, con lo sguardo sulla contemporaneità. |
Di tutto questo le
architetture di Scarpa per la Querini Stampalia sono il manifesto vivo:
l’acqua vi scorre dentro e la luce le attraversa, liberamente.
L’inaugurazione il 4 giugno prossimo, alle ore 20, avverrà a
termine dell’incontro Elements of architecture learned from past,
present and future, che vede in occasione della 14. Mostra
Internazionale di Architettura, la Fondazione Querini Stampalia ospitare
una conversazione tra gli architetti internazionali Bijoy Jain e Kazuyo
Sejima e le curatrici Yuko Hasegawa e Chiara Bertola.
L’incontro intende approfondire il tema della prossima Biennale,
Fundamentals, proponendo un recupero critico degli elementi
alla base della disciplina architettonica. Lo scopo è delineare
un repertorio universale appreso attraverso il passato e utile strumento
su cui orientare il presente e il futuro.
Scheda Tecnica
Titolo: nel segno di Carlo Scarpa
Promossa da: Fondazione Querini Stampalia, Venezia
Sede della mostra: Fondazione Querini Stampalia, Venezia, Campo Santa
Maria Formosa, Castello 5252, Area C. Scarpa e Museo
Inaugurazione: 4 giugno 2014, ore 20 |
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Periodo: 5 giugno - 29 settembre 2014
Orario apertura: 10 – 18, chiuso il lunedì
Ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro. La visita all’esposizione temporanea è
compresa nel biglietto di ingresso alla Fondazione Querini Stampalia
Fondazione Querini Stampalia
Santa Maria Formosa, Castello 5252, 30122 Venezia
Tel 041 2711411
www.querinistampalia.org
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