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Pur non seguendo un
ordinamento cronologico, la mostra copre un arco temporale che parte
dalle prime opere della metà degli anni Settanta e giunge fino ad oggi,
ripercorrendone l’intera vicenda artistica e mettendo in luce,
attraverso una attenta selezione, l’aspetto più simbolico e mistico del
suo lavoro sviluppato con il rigore formale, insieme alla straordinaria
tecnica che da sempre lo contraddistingue.
Attraverso l’uso quasi ossessivo della matita e delle punte di grafite,
Galliani crea i suoi paesaggi dell’anima attraverso una iconografia
simbolica che va dai dettagli anatomici ingigantiti fino all’eccesso, ai
Fiori fino all’omaggio al La Principessa liu Ji nel suo
quindicesimo anno di età, vera summa della sua poetica e
testimonianza della sua grande passione per la Cina.
Verranno inoltre presentate in questa occasione quattro opere inedite
realizzate appositamente per la GAM. Paesaggio dei miei veleni
(D’après Fontanesi), è stata realizzata dall’artista ispirandosi a
Paesaggio con alberi e ruscello di Antonio Fontanesi del 1895,
che fa parte delle collezioni del museo.
L’opera, grazie alla donazione dell’artista, entrerà a far
parte del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM. Le altre opere
realizzate per la mostra, Cassiopeia, Orione e Prometeo,
ripropongono l’“immaginifico inventario mistico anatomico” che
contraddistingue l’opera di Galliani e trova una delle sue vette in
Respiro del 2004. |