Entrambi
musicalmente curiosi, hanno dato il loro contributo creativo ad innumerevoli
situazioni musicali. Per questa occasione rivolgeranno la loro “curiosità” alle
composizioni di Luigi Martinale, autore prolifico e dalla scrittura personale,
in compagnia di Mauro Battisti e Paolo Franciscone, una sezione ritmica
fantasiosa, attenta ad ogni dettaglio e capace di esaltare in modo personale e
con grande libertà la musica affrontata.
L'ingresso per
questo spettacolo è a pagamento: 12 euro biglietto intero e 8 euro ridotto.
L'ultimo
concerto della rassegna avrà luogo al Teatro Silvio Pellico di Bagnolo
Piemonte (Cuneo), in corso Marconi, 1,
sabato 22 novembre
alle ore 21.15 con il Frédéric Viale Quartet, con Frédéric Viale alla
fisarmonica e bandoneon, Nelson Veras alla chitarra, Natallino Neto al basso
elettrico e Zaza Desiderio alla batteria.
L'emigrazione
piemontese in Francia durante lo scorso secolo è stata un fenomeno molto forte:
a volte era stagionale, mentre in altri casi è diventata definitiva, costellando
oggi il sud della Francia di cognomi il più delle volte provenienti dalla
provincia di Cuneo. Chi emigra, oltre alla speranza, porta sempre con sé la
propria musica e i propri strumenti, andandosi poi ad integrare con la cultura e
le abitudini del posto. Frédéric Viale affonda le sue origini nella provincia
Granda e suona la fisarmonica, strumento un tempo considerato poco jazzistico,
ma molto adatto per il valse-musette francese. Oggi le influenze musicali
viaggiano rapidamente e Viale ha incorporato nella sua musica anche il tango di
Piazzolla e le suggestioni brasiliane, complici i suoi musicisti carioca. Un
concerto fatto di colori, movimento, ricordi e curiosità per il futuro, con un
pizzico di tante musiche e tante influenze incontrate nel suo cammino.
L'ingresso per
questo spettacolo è a pagamento: 8 euro biglietto intero e 5 euro ridotto.
Come
precedentemente anticipato, l'artista ospite dell'edizione 2014 della rassegna
Jazz Visions sarà Michelangelo Tallone, ceramista cuneese e
scultore nato nel 1964 che diventa ceramista di professione nel 1986. Già alla
fine degli anni ottanta, Michelangelo recupera una tecnica antichissima: il
bucchero, che risale al VII secolo a.C. ed era già conosciuto dagli Etruschi.
Questa tecnica diventa il suo marchio di fabbrica; studia, lavora e reinventa i
suoi buccheri: è l’incontro alchemico. La contemporaneità che sposa l’arcaico.
Segni, sbalzi, forme che cercano l’uomo e dall’uomo ridiventano segni, sbalzi,
forme...
Michelangelo
espone in alcune delle più importanti rassegne internazionali, quali la mostra
“Kerama” a Demonte, “Incontri d'arte” nella Provincia di Cuneo, “Quattro Artisti
per la Pace” nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma e tante altre.
Nel 1999 si aggiudica il 1° premio alla VI edizione del Premio Saccarello,
concorso di scultura. Nel 2005 lavora alla Cappella della Vita Nuova, eseguendo
un bassorilievo raffigurante la Vergine (Madre della Vita), l'altare ed una
grande scultura, un Cristo risorto. Nell’aprile 2014 inizia l’anno espositivo a
Milano con la personale “Sculture“ nella Sala degli Affreschi del Palazzo
Isimbardi, sede della Provincia. In questo ultimo periodo, Michelangelo è
affascinato dagli intriganti risultati cromatici di terre bruciate e arrugginite
che colorano i suoi grandi pannelli. Questi risultati li ottiene cuocendo con un
forno a segatura, un’altra antichissima tecnica di riduzione che, come il
bucchero, gli permette di poter “giocare” con il fuoco. Questi suoi grandiosi
“giochi artistici” saranno visionabili da tutti gli spettatori di Jazz Visions
2014.
DANIELE DI BONAVENTURA BAND’UNIÒN
Daniele Di
Bonaventura, bandoneòn
Marcello
Peghin, chitarra 10 corde
Felice
Del Gaudio, contrabbasso
Alfredo
Laviano, percussioni
Definire la
musica è cosa non facile, se non sterile, soprattutto quando essa è il risultato
di influssi lontani nel tempo e nello spazio. Daniele Di Bonaventura ha scelto
il bandoneòn come mezzo per esprimersi, e già questo ci lascia immaginare passi
di tango e nebbie del Rio de la Plata: ma il suo interesse non si esaurisce qui.
Compositore e arrangiatore, ma anche pianista e violoncellista, si è infilato in
ogni angolo musicale, in ogni melodia mediterranea, nell'improvvisazione jazz,
nelle sperimentazioni sonore e nellesuggestioni etniche, per liberare la sua
poesia e la sua forte capacità comunicativa.
Daniele Di
Bonaventura
Nato a Fermo
(nelle Marche), Daniele di Bonaventura, compositore-arrangiatore,
pianista-bandoneonista, ha coltivato sin dall'inizio della sua attività un forte
interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di
estrazione classica (diploma in Composizione) iniziata a soli 8 anni con lo
studio del pianoforte, del violoncello, della composizione e della direzione
d’orchestra.
Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal
jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo
del teatro del cinema e della danza. Impossibile elencare le sue collaborazioni
e le incisioni discografiche, ricordiamo soltanto le ultime: “Mistico
Mediterraneo”, pubblicato dalla ECM, celeberrima etichetta tedesca, un' opera
condivisa con il gruppo vocale della Corsica “A Filetta” e Paolo Fresu e il
recente “Nadir”, pubblicato per la nuova etichetta discografica Tuk Music di
Paolo Fresu.
Marcello Peghin
Alterna al
repertorio classico la musica jazz, con l’utilizzo di chitarre classiche a 6 e
10 corde, chitarre Elettriche, synth e live electronics. La sua attività si
svolge prevalentemente nel campo della ricerca etno-jazz, con collaborazioni e
progetti elaborati sia in campo nazionale che internazionale. Ha conseguito
negli anni premi e riconoscimenti di vario tipo, suonando insieme a musicisti di
diversa estrazione e nazionalità tra i quali Dino Saluzzi, Paolo Fresu, Enrico
Rava, Tony Scott, Lester Bowie, Flavio Boltro, Furio Di Castri, Michael Marre,
Sainkho, Antonello Salis, Nasser Shemma, Mark Harris, Daniele di Bonaventura,
Paolino Dalla Porta.
Da segnalare la
sua lunga collaborazione con Enza Favata, all'interno del gruppo
Jana Project.
Felice Del
Gaudio
Inizia la sua
carriera musicale collaborando con il cantautore Mango. Successivamente
intraprende
Un'intensa
attività fatta di studi al Conservatorio, di stages musicali e di collaborazioni
con orchestre: Hengel Gualdi, Piergiorgio Farina e Dr. Dixie Jazz Band; con
quest'ultima formazione inizia ad incidere dischi e partecipa ad alcune
trasmissioni della RAI. La sua strada prosegue collaborando a tournée di
musicisti di ogni tipo, dai più impegnati ai più "leggeri", senza dimenticare
l'insegnamento del contrabbasso e del basso per il quale dedica un metodo, edito
da Intras Musical Service. Attivo anche nel campo teatrale ha inoltre curato gli
arrangiamenti di Bologna-Teatro per Leo De Berardinis.
Alfredo
Laviano
Da sempre
immerso in colori e tele trova la sua strada espressiva scoprendo le
percussioni: scelta che si tradurrà in un diploma di Conservatorio, nel ’94. I
suoi lunghi viaggi si traducono in strumenti e suoni sempre più antichi e nuovi
e sorprendenti: quelli che si possono cavare da legni, zucche, metalli...
Partecipa a numerosi Festival italiani ed europei con varie formazioni.
Attualmente collabora con Daniele Di Bonaventura, Franco Morone, Rita Botto, Teo
Ciavarella, Mauro De Federicis, Felice Del Gaudio. Partecipa al Festival di
Verona Jazz 2000 suonando nel gruppo Fancy Chamber Music di Carla Bley e Steve
Swallow.
Informazioni al pubblico
(da pubblicare):
339/251.42.18
oppure
347/314.12.94
info@jazzvisions.it
Tutto il programma
dettagliato su:
www.jazzvisions.it
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