Esiste in
alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di un mondo frequentato
mentre già stava cambiando. Questa preziosa memoria è stata il nostro filtro, ma
anche e soprattutto lo stimolo per lavorare con emozione, Massimo Ranieri ed io,
a uno spettacolo che potesse avere come grande testimone di questo mondo così
ricco Raffaele Viviani e il suo teatro, le sue parole e il suo canto scenico,
privilegiando così quella parte che nasceva o si sviluppava in quel vitalissimo
giacimento culturale e musicale che, per il Varietà, erano la Napoli dei
quartieri e quella parallela, urbana, aperta alla influenza e alle commistioni
con il Varietà europeo (e soprattutto con la Francia).
Come
osservava Vasco Pratolini «Viviani non sta alla finestra, ma sulla strada da
dove nasce… e il popolo napoletano da pretesto diventa soggetto di poesia e,
rappresentandosi, si rivela a se stesso, grida le proprie ragioni, si giudica e
si conforta».
C’era in
quegli anni (come c’è oggi) un forte desiderio di cambiamento, di mettere in
discussione con ironia, con lo scherzo, con la sorpresa, con il distacco anche
malinconico, talvolta con la satira, lo stesso fare teatro. E del resto, gli
studi che si sono fatti e che si vanno facendo in Italia e in Europa sulla
musica “pop”, trovano una felice testimonianza in Viviani e questo spettacolo ne
è anche un voluto riconoscimento, che non casualmente parte dalla nostra
presenza al Maggio Musicale Fiorentino.
In questo
Viviani Varietà abbiamo pensato al viaggio che nel 1929 Viviani e la sua
compagnia avevano fatto sul piroscafo Duilio da Napoli a Buenos Aires per
una lunga tournée nel Sud America e abbiamo voluto immaginare le prove dello
spettacolo realmente destinato agli emigranti italiani che con loro
attraversavano l’oceano per un avvenire incerto da costruire, confortati in
questo anche da inedite testimonianze scritte, proprio durante quel viaggio,
dallo stesso Viviani.
Così,
durante le prove, ci è parso qualche volta di rivedere la grande forza e il
disperato ottimismo di chi come Viviani in quegli anni non si arrendeva alla
crisi economica, né allo schermo che calava sulle teste dei “comici” troncando
lo spettacolo dal vivo.
Per questo
mi auguro che il nostro Viviani Varietà, accanto al “divertimento”, possa
emblematicamente riallacciarsi agli interrogativi che oggi una parte del teatro
si va ponendo sul rapporto con le tecnologie più avanzate e con gli altri mezzi
di comunicazione artistici e tecnici, ma anche all’urgente necessità per tutti
noi di «non stare alla finestra, ma sulla strada», per il futuro del
nostro mestiere.
Maurizio Scaparro
MASSIMO RANIERI in
VIVIANI VARIETÀ
regia di MAURIZIO SCAPARRO
dal 13 al 25 maggio
13 – 14 – 16 – 17 – 23 ore 21:00
24 maggio ore 17:30 e 21:00
18 – 25 maggio ore 18:00
Teatro Olimpico - Piazza Gentile da Fabriano 17
Botteghino aperto tutti i giorni orario continuato
10-19
Info & Biglietti 06.32.65.991 –
biglietti@teatroolimpico.it
Acquisto online:
https://biglietteria.teatroolimpico.it
Prezzi (più diritto di prevendita):
Poltronissima € 40,00 - Poltrona/Prima balconata €
30,00 - Galleria € 25,00
Junior (4-14 anni) € 14,00
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