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TEATRO: MI CHIAMO ARAM E SONO ITALIANO - Roma

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Festival Mi6Teatro
dal 20 maggio al 20 giugno 2014

Prima rassegna sperimentale di Teatro Civile, a ingresso libero e gratuito,

aperta a tutti i cittadini, organizzata dal Consiglio di Zona 6 con le Associazioni Culturali e le compagnie di Produzione del territorio

Venerdì 13 giugno ore 21
TEATRO EDI - BARRIO'S, piazza Donne Partigiane
(via Barona ang. via Boffalora)

MI CHIAMO ARAM E SONO ITALIANO
di Gabriele Vacis e Aram Kian

Dalla regia di Gabriele Vacis, lo spettacolo di Aram Kian è uno stralcio di vita e di memoria e, insieme, uno sguardo al futuro di una società che impara, giorno per giorno, a dare un significato all'aggettivo “multietnica”.

ingresso gratuito

LO SPETTACOLO
Una classica infanzia degli anni Ottanta, vissuta nella periferia industriale di una grande città del Nord, fra tegolini del Mulino Bianco e compagni di scuola strafottenti; una banale adolescenza anni Novanta, condita di musica grunge, cortei studenteschi e serate in discoteca; una comune giovinezza a cavallo del nuovo secolo, fatta di inconcludenti anni universitari e lavoro che non si trova.

 

 

Ritratto tipico di un trentenne italiano. Solo che, quando il trentenne in questione si chiama Aram e ha un padre iraniano, le cose si complicano un po’... “Io sono uno di quelli che si riempiono lo zainetto di esplosivo e fanno saltare la metropolitana di Londra… Se uno alto, biondo venisse qui a dirti: ho lo zainetto pieno di bombe… tu ti metteresti a ridere, no?… Ma se te lo dico io? Un brivido ti viene, no? Solo perché sono basso e nero. Che poi non sono neanche tanto nero, al limite un po' olivastro…" In bilico fra incanto, ironia e tragedia, Synagosyty racconta la storia dei nuovi italiani, i figli degli immigrati, le cosiddette "seconde generazioni". Attraverso la voce dell’attore protagonista, Aram Kian, Gabriele Vacis costruisce un testo che è uno stralcio di vita e di memoria e, insieme, uno sguardo al futuro di una società che impara, giorno per giorno, a dare un significato all’aggettivo “multietnica”.

Ci occupiamo e ci preoccupiamo molto, e con ragione, dei barconi che sbarcano a Lampedusa i più disperati tra gli uomini. Ma non siamo abbastanza consapevoli dei loro figli. […] Ragazzi nati in Italia […] ma che faticano a sentirsi a casa nella loro casa, italiani nel loro paese.”  Aldo Cazzullo

“Lo chiamano arabo, anche se è persiano; lo chiamano straniero, ma è italiano. Davanti alle umiliazioni, il padre abbassa la testa e si scusa; lui s'arrabbia. E' una schizofrenia “Lo chiamano arabo, anche se è persiano; lo chiamano straniero, ma è italiano. Davanti identitaria che ha provocato tragedie […], e in Italia fatichiamo a comprendere. Peccato, perché sulla seconda generazione ci giochiamo una fetta di futuro.”  Beppe Severgnini

Aram Kian
Si diploma attore  alla “Civica scuola d’arte drammatica Paolo Grassi” nel 1996 e da allora il teatro è la sua attività principale. Nel corso degli anni collabora con parecchi registi e attori fra cui Valerio Binasco, Gabriele Vacis, Gigi Dall’Aglio, Massimo Navone, Cristina Pezzoli, Fausto Paravidino. Da sempre interessato alla nuova drammaturgia italiana e straniera. In radio ha partecipato a diversi radiodrammi. Attualmente sta portando nei teatri di tutta italia lo spettacolo Synagosyty, scritto a quattro mani con il regista Gabriele Vacis. Per il cinema lavora con il regista Francesco Lagi nel film Missione di pace, presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2011. È nel cast di Educazione siberiana, l’ultimo film di Gabriele Salvatores.

 

BARRIO'S
piazza Donne Partigiane
(via Barona ang. via Boffalora)
info@barrios.it
tel. 02/89159255-6

 

 

 

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