L'Associazione Culturale Odysseia
è una giovanissima realtà artistica, ha realizzato
la sua prima produzione proprio con "Ciclopi-Terra di nessuno” nel 2013.
L’associazione si occupa principalmente di drammaturgia contemporanea. È formata
da Daniela Dellavalle (drammaturga), da Paola Tarantino (regista e attrice) e da
Lucia Ercoli (attrice arte terapeuta). L'obiettivo di Odysseia è quello di
sostenere e raccontare delle nuove realtà sociali, osservare e narrare ciò che
accade intorno a noi e di creare, attraverso l’arte, un canale di comunicazione
col pubblico. Lo scopo e farsi delle domande, non dare risposte, condividere.
NOTE DI REGIA di Paola Tarantino
Lo spettacolo prende spunto da uno studio su "Lo Zoo
di Vetro" di Tennessee Williams. Da tempo io e Daniela Dellavalle, che ha curato
la drammaturgia dello spettacolo, sentivamo la necessità di fare teatro
affrontando temi che affondano le radici in ciò che ci succede intorno: dalla
crisi economica che come sappiamo ha provocato un irreversibile ritorno ai
bisogni primari, alla fatica che molte famiglie ogni giorno vivono per
sopravvivere, al crollo dei sogni di molti giovani che non hanno altra scelta
che accettare posti di lavoro in cui sono a rischio la loro incolumità e la loro
salute; all’assenza di padri che dovrebbero proteggere e assicurare un futuro
migliore (padri di famiglia, padri politici, padri artistici). Infine alla
cecità, preferita di gran lunga alla vista, perché guardare fino in fondo ciò
che sta accadendo non ci piace: troppa violenza, troppo degrado, troppo tutto.
Tutto diventa più facile e l’amaro si mischia al sapore croccante di un cibo ben
condito da gustare davanti al tg. Ma quanto questo cibo è davvero commestibile?
Per questo ho deciso di spingere la storia oltre alle dinamiche familiari,
proprie dello Zoo di Vetro e di parlare più direttamente di una città X, con una
fabbrica X (L’Italia di queste fabbriche X ne ha un po’, basta pensare a ciò che
sta accadendo a Taranto, a Trieste, Gela, o altri casi come Cetraro e la sua
Nave dei Veleni; tanti ce ne sono di questi “casi” e un foglio non basterebbe) e
di una famiglia incompleta X: madre e due figli, un ragazzo e una ragazza.
L’obiettivo è di raccontare una favola che parli di noi, che
annaspiamo nel paradosso del vorrei ma non posso, quando dovremmo soltanto
imparare a nuotarci dentro, sorridendo di noi, ponendo e facendoci delle
domande. Con “Ciclopi- Terra di nessuno” desideriamo tornare a un teatro
necessario, attivo, per la polis, in cui l’originalità sta anche nella figura
del drammaturgo che insieme al regista e agli attori crea il testo in sala
prove. Un lavoro di squadra dall’inizio alla fine, un'officina in cui tutti
hanno la loro funzione, con ruoli specifici, senza gerarchie. Un teatro più
artigiano, anticrisi, che si riprenda il suo spazio senza per questo occupare
quello di altri”
Paola Tarantino.
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