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Dal 3 al 14 novembre
2014
Mostra antologica di
RICCARDO CAVOSI
(Opere dal 1990 al 2008)
Galleria Il Collezionista
Via Rasella 132 – 00187 – Roma
arte.gallery@tiscali.it
Orario 10 – 12,30
16,30 – 19
(chiuso sabato e festivi)
Inaugurazione lunedì 3 novembre ore 19
Dal 3 al 14 novembre presso la Galleria il
Collezionista, nel centro storico di Roma, verrà ricordato,
attraverso una significativa mostra antologica, uno fra gli artisti più
riconosciuti in Italia e all'estero: Riccardo Cavosi. |
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Nato in Marocco e
morto a Bolzano esattamente tre anni fa, la sua lunga carriera, spronata
da una continua curiosità nei confronti di tecniche, paesaggi e
cromatismi naturali della luce, lo ha portato a viaggiare in Europa e
Stati Uniti, dove è stato particolarmente apprezzato, ottenendo numerosi
premi e riconoscimenti.
Il suo stile, che si può definire impressionista con diversificate
suggestioni d’animo, esprime attraverso il contesto storico-naturale
ritratto, delle autentiche atmosfere mentali che richiamano ad ogni
fruitore un personale risveglio sensoriale. Dai paesaggi cittadini agli
sterminati campi arati in cui il dettaglio è sinonimo di uno sguardo
acuto e complice, Cavosi ha saputo animare, con le sue opere, monumenti,
chiese, alberi, oceani, barche, fiori, animali, in pratica tutto ciò che
di naturale ed artistico circonda il creato attraverso una pennellata
incisiva ma riflessiva, interloquendo col reale per esprimere uno stato
d’animo lirico e in grado di scaturire, di riflesso, pensieri poetici
profondi. In questo panorama naturale anche la figura umana, nelle sue
movenze delicate e rispettose dell’ambiente in cui sono immerse, ha la
sua personale valenza, che Cavosi esprime ritraendo prevalentemente
figure contadine e popolane ma anche privilegiando soggetti religiosi,
quali i chierichetti, un tema che ha sviluppato con una lunga serie di
quadri e quadretti di particolare delicatezza e fascino, ma anche con
quel tocco di gaiezza propria di ragazzini poco più che bambini che si
prestano al particolare servizio liturgico. |
Sensibile ai temi
ecclesiastici, Cavosi è stato apprezzato perfino da Papa Wojtyla per il
quale ha illustrato parte della Bibbia da lui commentata e che ha voluto
la sua Crocefissione esposta nelle stanze vaticane.
Una retrospettiva importante dunque, quella romana, curata dal figlio di
Cavosi, Roberto (anche lui immerso nel mondo culturale in quanto stimato
interprete, autore e regista teatrale), che mira a ripercorrere le
sfumature esistenziali di un artista che ha trasformato con la sua arte
le percezioni di un esteso e diversificato mondo esterno in un nascosto
impulso interiore avvalendosi di articolate digressioni cromatiche e
inseguendo ogni pennellata per entrare nell’universo sentimentale più
intimo.
BIOGRAFIA
Riccardo Cavosi è nato ad Agadir (Marocco) nel 1937 ed è morto a Bolzano
nel 2011.
Pittore, ha studiato in Europa e in America. Ha esposto in numerose
personali e prestigiose rassegne in Italia e all'estero, particolarmente
negli Stati Uniti, ottenendo premi e riconoscimenti.
Fra le rassegne e i premi più importanti si citano: primi premi nelle
mostre "Città Eterna" a Roma, alla Mostra Arte Sacra "Beato Egidio" di
Taranto, al "Giugno Napoletano", i premi VIP d'Oro a Roma, il Leone
d'Oro a Firenze, i premi "G. Vasari" e "Hax" a Milano, la Quadriennale
S. Maria del Popolo a Roma, l’Euro Art Expo Roma, l’Artexpo di New York,
il Salone Marcef/Fiera dell'Arte a Milano, gli Artisti del 3° Millennio
a Bologna, gli Artisti del Millennio a Roma, "La Dea Alata" 2001- Oscar
della Cultura Ass. Galleria Centro Storico- Firenze. |
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Pluriaccademico, membro della Legion d'Oro, iscritto all'Albo d'Oro del Centro
Europeo Ricerche, Consultore della National University Dominion of Canada di
Toronto, la sua scheda biografica e tecnica è depositata nei maggiori musei e
gallerie del mondo. E' stato recensito da noti critici su giornali, riviste,
volumi d'arte, in trasmissioni della RAI-TV e di altre emittenti italiane e
straniere; RAI 3 gli ha dedicato un programma dal titolo "Un paesaggio per
l'uomo".
Le sue opere sono in collezioni pubbliche e private in Italia, Germania,
Francia, USA e nella Città del Vaticano. Otto suoi dipinti sono stati inseriti
nell'edizione della Bibbia con omelie e discorsi di Papa Giovanni Paolo II.
LA CRITICA
Un viaggio in spirito attraverso le varie
dimensioni dello abitato umano quello che compiamo osservando le opere di
Riccardo Cavosi: una grande tecnica pittorica, con una totale padronanza del
disegno e del colore, messa a servizio di un artista che sa trasmettere
l’atmosfera di un luogo o di un momento con la forza dell’Impressionismo e il
senso della storia di un Romantico.
(Alfonso Confalone)
Il maestro Riccardo Cavosi ci
rivela il suo mondo pittorico fatto di ricordi ed impressioni. Incantato dalla
bellezza e dalla varietà del reale crea la sua arte. La luce calda del sole
all’orizzonte che illumina una perla dell’architettura italiana colpisce l’animo
dell’artista e lo rende capace di farla rivivere sul supporto dotata di tutto il
suo calore. Un genere espressivo che è sempre piacevole alla vista e che stimola
la fantasia. I dipinti del maestro sono un piacevole momento di riflessione per
lo spettatore, una pausa dal quotidiano che noi tutti dovremmo concederci più
spesso. Ogni buona poesia contiene versi fatti di parole che evocano stati
d’animo; simmetricamente la pittura di Riccardo Cavosi contiene immagini che
evocano parole poetiche che spiegano stati d’animo.
(Anna Francesca Biondolillo)
Il reale è l’interlocutore
costante di Riccardo Cavosi. Questo artista non potrebbe in alcun modo
prescindere dallo spettacolo cangiante che la natura gli offre allo sguardo:
esso costituisce il suo nutrimento, la ragione stessa di operare. Tuttavia,
parlando di reale, si rischia di venire fraintesi, questo termine avvalorando di
per sé l’ipotesi di una pittura che si esaurisce nella ripresa a freddo di un
frammento della realtà nella suggestione immediata delle sue forme e dei suoi
colori. Ciò non accade a Cavosi, per il quale quel frammento costituisce
soltanto un pretesto, il dato d’avvio per elaborare una immagine capace di
esprimere un’emozione lirica drammatica, uno stato d’animo mi pare che sarebbe
ingiusto non esprimere un consenso a un artista come Cavosi, in ragione appunto
della sua coerenza morale e dei valori pittorici. I suoi paesaggi soprattutto,
attestano l’intensità e la commozione che caratterizzano la partecipazione
dell’artista al reale: mutano gli stati d’animo e mutano le orchestrazioni
formali ma, al fondo, rimane un amore antico e profondo per la natura, per le
cose, per gli uomini.
(Carlo Munari)
Si svela in parte, in questa
prospettiva, anche il segreto della comprensibilità e dell'immediatezza del
messaggio che Cavosi rivolge agli uomini del nostro tempo. Affiorano
alla memoria alcune considerazioni di Tolstoj, che nel 1902 si domandava che
fosse l'arte: "L'arte del l' avvenire, destinata a diffondersi tra tutti gli
uomini, non avrà più il fine di esprimere dei sentimenti accessibili solo ad
alcuni ricchi; avrà il fine di manifestare la più alta coscienza religiosa
delle generazioni future. Nel futuro non si considererà come arte se
non quella che esprimerà dei sentimenti che spingano gli uomini all'unione
fraterna, o anche dei sentimenti così universali da poter essere provati
dalla massa degli uomini."Forte di una padronanza assoluta del pennello
e di una costante freschezza d'ispirazione poetica, Cavosi esplora
metodicamente il regno di una sapienza antica chiamandoci con discrezione a
condividerne il potenziale di valori umani tanto più necessari oggi
quanto più risulta minacciata, nel macro e nel microcosmo, la dimensione
uomo.
(Sergio Trasatti)
L'aggraziato stile figurativo
del maestro Riccardo Cavosi trae spunto dal reale per rendere sul
supporto visioni estatiche . Cavalli, fiori, uomini appartenenti a realtà
lontane prendono vita e fanno bella mostra di sé. Tutti immersi in un
tenue alone cromatico infondono liricità e romanticismo nel fruitore
facendo sentire se stessi parte integrante del reso pittorico. Viaggi
com piuti sulle ali della fantasia, tratti dal bagaglio di ricordi
personali; situazioni immaginarie degne dei migliori racconti. Nel caldo
abbraccio del deserto o nella delicata essenza di un papavero immerso in un
rigoglioso prato si percepiscono profumi e sensazioni inebrianti che si
spargono nell'aria attorno a noi regalando indimenticabili impressioni. Un'
arte volta al bello e al coinvolgimento emozionale che non si limita
soltanto a descrivere ma a stimolare il fruitore sia nell'animo sia
nel corpo; vibrazioni dell' essere che si trasmettono anche al divenire.
L'arte del Nostro é destinata certamente a rimanere nella storia umana ed
esempio da imitare per i posteri.
(…)
La spigliata sintassi coloristica
dell'artista Riccardo Cavosi è libertà espressiva di superba fattura.
Baluginanti visioni di toccanti emozioni reali prendono sostanza sulla tela,
acquisiscono disinvolta formalità, esibiscono la loro valenza stilistica in
articolate digressioni cromatiche.
Un' arte che non ha bisogno di
spiegarsi, quella di Riccardo Cavosi, che garantisce un'immediata possibilità
fruitiva e un formalismo d'eccezione.
(Dino Marasà)
Riccardo Cavosi rappresenta questo
Novecento nel modo tipico del grande artista: rappresentazione della realtà con
inserimento dell'emozione interpretativa, con la sensibilità di chi intuisce ed
assorbe certe situazioni. La sua capacità si estende anche verso l'osservatore e
lo coinvolge in questa atmosfera storica. Il disegno è composto e piacevole, la
prospettiva equilibrata e diluita, il cromatismo rafforza una gestualità carica
di armonia. Così il messaggio di Riccardo Cavosi è completo, sta a noi
raccoglierlo.
(Giorgio Falossi)
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