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Artisti italiani
della Tartaruga
Nel Decennale della
scomparsa di Plinio De Martiis
(2004-2014)
a cura di Silvia
Pegoraro
2 ottobre - 22
novembre 2014
Giovedì 2 ottobre 2014, presso la Galleria
Marchetti di Roma (Via Margutta 8), si inaugurerà la mostra ARTISTI
ITALIANI DELLA TARTARUGA - Nel Decennale della scomparsa di
Plinio De Martiis (a cura di Silvia Pegoraro), aperta
fino al 22 novembre. La Galleria intende così rendere omaggio - con
opere della propria collezione - a un grande personaggio del mondo
dell’arte, scomparso nel 2004 : il suo talento, sia come fotografo che
come gallerista, ideatore e organizzatore di eventi culturali, e la sua
attività, ricchissima di straordinarie iniziative e di lungimiranza
culturale, non sono stati ancora sufficientemente valorizzati. Il più
importante riconoscimento gli era stato tributato nel 2003 da Duccio
Trombadori, che in qualità di Presidente della Giuria della 54° edizione
del Premio Michetti, gli aveva fatto assegnare il “Premio Michetti alla
Carriera”. Nel 2007 la Regione Abruzzo (di cui era originario) aveva
voluto omaggiarlo con una grande mostra alla sua memoria, presso il
Museo Vittoria Colonna di Pescara, dove erano presenti i maggiori
artisti internazionali che aveva lanciato, in Italia e in Europa, da
Rauschenberg a Twombly, da Appel a Wols, e una selezione di splendide
foto da lui scattate agli artisti e ai personaggi del mondo della
cultura che frequentavano la sua mitica galleria La Tartaruga (fondata
nel ’54), da Duchamp a Ungaretti, a Leo Castelli |
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Nella mostra in programma alla Galleria
Marchetti verranno esposti lavori (alcuni del tutto inediti) di 31 fra i
maggiori artisti italiani che lavorarono con De Martiis ed esposero
presso la Tartaruga tra gli anni ’50 e gli anni ’70 : Franco Angeli, Ugo
Attardi, Luigi Boille, Giuseppe Capogrossi, Antonio Corpora, Stefano Di
Stasio, Piero Dorazio, Tano Festa, Lucio Fontana, Sergio Lombardo, Mino
Maccari, Mario Mafai, Renato Mambor, Titina Maselli, Eliseo Mattiacci,
Sante Monachesi, Marcello Muccini, Gianfranco Notargiacomo, Gastone
Novelli, Giovanni Omiccioli, Achille Perilli, Fausto Pirandello,
Antonietta Raphaël, Mimmo Rotella, Giuseppe Santomaso, Mario Schifano,
Antonio Scordia, Sergio Tacchi, Giulio Turcato, Antonio Vangelli, Emilio
Vedova.
Catalogo Grafiche Turato Edizioni, con
testi della curatrice, estratti di interviste a Plinio De Martiis, e la
cronologia completa delle mostre e degli eventi della Galleria La
Tartaruga.
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Plinio De
Martiis e “La Tartaruga”
Nato a Giulianova (Teramo) nel 1920,
Plinio De Martiis lasciò da ragazzino la città natale insieme ai
genitori, per andare a vivere a Roma. Fin da ragazzo si appassionò alla
fotografia, al cinema e al teatro, frequentando il gruppo del “Teatro
dell'Arlecchino”, insieme a Franca Valeri, Carlo Mazzarella e Vittorio
Caprioli. Aderì ben presto all’antifascismo, e dopo la guerra diventò
funzionario del Partito Comunista Italiano.Nel 1954 – suscitando diverse
polemiche - si allontanò dal PCI per aprire la mitica galleria d'arte
“La Tartaruga”. |
La nascita della Galleria avvenne quasi
per caso, in una serata tra amici, nel 1954, quando dentro un cappello -
di Mario Mafai - furono messi 5 bigliettini piegati per estrarre a sorte
il nome della galleria: fu estratto un bigliettino con su scritto “la
Tartaruga”. Lo aveva scritto Mino Maccari. Il 25 febbraio del 1954,
Plinio De Martiis inaugurò la Galleria d’Arte in Via del Babuino, a
pochi passi da Piazza del Popolo, insieme alla moglie, Antonietta
Pirandello (nipote di Luigi Pirandello). Gli ispiratori di questa nuova
avventura furono Leoncillo, Leonardi, Salvatore Scarpitta, Mario Mafai e
Giulio Turcato, artisti italiani già affermati nel panorama nazionale ed
internazionale. Oltre alle mostre dedicate a questi artisti, si tennero
negli anni ’50 importanti mostre di artisti come Afro e Burri, Fausto
Pirandello, Dorazio, Novelli, Perilli, Rotella, Corpora, Consagra, Colla
(con la sua prima personale a Roma), Karel Appel e Asger Jorn (entrambi
con la loro prima personale a Roma). Tra il ‘57 e il ‘59, la Galleria
“La Tartaruga” lanciò, per prima in Europa, l’arte americana: vi
esposero artisti americani come Rauschenberg, De Kooning, Marca-Relli
(con la sua prima personale a Roma), Kline e Twombly (entrambi con la
loro prima personale in Europa), ai quali negli anni ‘60 si sarebbero
aggiunti anche Sam Francis o Andy Warhol. Gli anni ‘60 si aprirono con
l’esordio di Kounellis, con la sua prima personale assoluta, nel giugno
1960, e continuarono con Schifano, Giosetta Fioroni, Castellani,
Manzoni, Angeli, Festa, Ceroli (con la sua prima personale assoluta nel
‘64) e Pascali (con la sua prima personale assoluta nel ’65). |
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Nel 1963 la galleria si trasferì in Piazza del
Popolo, e in quell’anno si ebbero qui anche le prime apparizioni di Lombardo,
Mambor, Tacchi. Anche Eliseo Mattiacci tenne alla Tartaruga, nel 1967, la sua
prima mostra personale. La Galleria La Tartaruga, era diventata in breve tempo
uno dei punti cruciali dell’arte nella “dolce vita” romana. La frequentava anche
Duchamp, e vi si potevano incontrare grandi intellettuali e scrittori come
Giuseppe Ungaretti, Nanni Balestrini (che vi tenne una mostra di poesia
visuale), Tristan Tzara, Alberto Moravia e Sandro Penna. Agli inizi del 1968 De
Martiis ha ancora un’idea geniale: il “Teatro delle
Mostre - Festival - Una mostra ogni giorno. Dalle 16 alle 20”. L’evento
prefigura la chiusura della galleria, ma di fatto diventa leggenda.
Il progetto trasformò la galleria in un laboratorio
permanente, in una quotidiana occasione di incontro fra gli artisti, i critici,
gli intellettuali che, con la loro assiduità di frequentazione, costituivano
l’anima della Galleria e la forza propulsiva contemporaneamente del suo sviluppo
e della più avanzata ricerca artistica romana. L’idea di una manifestazione così
congegnata era emersa a fronte della qualità più accentuatamente effimera che la
produzione artistica stava assumendo in quella fase, tale da richiedere un
diverso modello di esposizione e di rapporto con l’opera. Era la ricerca di un
modo espositivo che assecondasse la nuova provvisorietà e transitorietà
dell’arte. La prima fase della Tartaruga si chiuse nel 1969,
lasciando una traccia indelebile nell'arte contemporanea italiana e
internazionale. Una delle ultime esposizioni fu un’importante mostra di Giulio
Paolini (maggio 1969). La galleria riaprì nel 1970 nella nuova sede di Via
Principessa Clotilde. Per tutti gli anni ‘70 continuò ad essere un
insostituibile laboratorio d’arte, una fucina di sperimentazione in cui esposero
per la prima volta le loro opere artisti come Spalletti, Parmiggiani, Agnetti,
nonché una vetrina importante per le ricerche della poesia visuale di quegli
anni. Alla fine degli anni ’70, De Martiis dà la sua interpretazione della
“rinascita della pittura” che va delineandosi in quel periodo. Dopo un’ennesima
chiusura, la galleria riapre infatti, in Piazza Mignanelli, con un piccolo
gruppo di pittori “Anacronisti” (Piruca, Ligas, Di Stasio, Bulzatti, Frongia,
Gandolfi), che dipingono a olio su tela: una pittura figurativa e “antica”. Ma
ormai l’energia più potente e guizzante si è esaurita: De Martis continuerà a
organizzare mostre in galleria fino a metà degli anni ’80, mostre anche belle e
importanti, ma prevalentemente “di repertorio”, utilizzando spesso materiali
d’archivio, in particolar modo le splendide fotografie che lui aveva sempre
continuato a scattare, durante il suo percorso di grande gallerista di arte
contemporanea.
SCHEDA TECNICA
Mostra: ARTISTI ITALIANI
DELLA TARTARUGA - Nel Decennale della scomparsa di Plinio De Martiis
A cura di: Silvia Pegoraro
Sede: Galleria d’Arte
Marchetti
Indirizzo: Via Margutta 8 -
00187 Roma
Inaugurazione: giovedì 2
ottobre 2014, ore 18.30
Periodo espositivo: 2 ottobre
– 22 novembre 2014
Ingresso: libero
Orari: LU 16.30-19.30 ;
MAR-SA 10.30-13.00 / 16.30-19.30
Catalogo
: Grafiche Turato Edizioni
Informazioni: tel/fax 06
3204863 –
www.artemarchetti.it
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info@artemarchetti.it
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