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Pagine presenta una serata di musica e
poesia
con la presentazione del libro
“GLI AMANTI IN VOLO”
(1998-2013)
il Canzoniere d’Amore di PLINIO
PERILLI
Roma, Palazzo Ferrajoli,
mercoledì 21 maggio 2014 ore 17.30
ROMA – La
casa editrice Pagine presenta a Roma il volume di poesie di Plinio
Perilli, Gli Amanti in Volo (poesie e poemetti 1998-2013),
Edizioni Pagine (pp. 168, Euro 16,00).
La presentazione avrà luogo a Palazzo
Ferrajoli (piazza Colonna, 335) , mercoledì 21 maggio 2014 alle ore
17.30.
Per un incontro di musica e poesia
interverranno Anna Maria Curci, poeta e critico e Sabino Baronia
scrittore e critico, letture di Nina Maroccolo & Faraòn Meteosès con la
partecipazione della violinista Elena Pezzella. Sarà presente l’autore
Plinto Perilli e l’editore Luciano Lucarini. |
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Un vasto, moderno Canzoniere
d’Amore in tutte le sfumature, le accezioni, i retaggi, gli
ombreggiati, i sorvoli, le rimozioni, gli slanci, le pause, le utopie,
le accensioni… Amanti rilkiani in un cielo chagalliano! Che non esclude
la Storia, ma forse la sospende, la ripensa per l’appunto in volo,
a metà tra ogni sano, lucente abbaglio d’amore e il grigio agone o
dolente paesaggio, passaggio della Realtà…Ma c’è qualcosa di più, si
spera, e ci si crede: dopo, dentro tanto malessere, un gesto e un
contrappasso d’armonia e d’incanto. È anche una via d’uscita dal ’900
che tuttora ci dà radici, slancio e appoggio d’aria, pilastri di terra,
azzurrità maestose e nuvole mefitiche, buchi neri che implodono,
cicatrici dell’Etica, deserti ineludibili – tuttora e sempre da
attraversare. È Controstoria. È beffa d’Avanguardia. È il Piccolo
Principe coi suoi buffi asteroidi. Magari sono solo Amori, no?
Dolcissimi e consueti drammi in Fabula… È la Poesia, che non si scrive
addosso, non si contenta narcisa della maiuscola, ma si specchia negli
Altri, impara a meditarsi e denudare umiltà. Quando sa e ci riesce.
Quando si trova. Per viversi ne scrive. Lo rischia e se ne cinge:
l’abbraccio che ogni cuore esita, s’incarna, cerca e ridona all’altro
(P.P.).
Non lasciarla mai sola, la poesia –
la tua, la mia: non lasciarla nel mondo
senza luce. Perché di questo vive –
che proprio tu, la viva!... E
col tuo stesso aiuto sa aiutarti. |
E se ha creduto in te, non puoi
lasciarla…
Come troppe parole che in cuore
ci deludono: o peggio, si dimenticano.
Luce del mondo, tu rinneghi il buio.
E non lo sai che adesso stai
specchiandoti.
«… Forse il segreto di questa poesia è lo
stesso che accende e fa levitare i grandi canzonieri d’amore, da Dante a
Petrarca e Leopardi: il suo intrinseco, necessario tendersi dalla terra
al cielo. Per quanto umile nella propria scioltezza, palpitante di un
autentico sentimento della vita come romanzo amoroso dei giorni e come
luce vera degli istanti (con indubbi riflessi bertolucciani: la “brace
intima… in fondo ai tuoi occhi”), la poesia di Perilli è, allo stesso
tempo, innervata da un pathos ascensionale, da una sorta di soffio
celeste, da una tensione dell’anima alla gratuità divina, dionisiaca
delle cose (“l’inutilità vitale / che ci fa belli”) capace di salvarla
da quei viluppi mentali, da quelle trappole dell’ingegnosità e della
maniera che troppo spesso minacciano la poesia dei nostri anni.
Nulla, in amore, è mai garantito:
esporsi all’incontro con l’altro – al suo sguardo, alle sue mani, alla
sua verità – è sempre un rischio, una sfida, un balzo con ali di cera
verso il sole. Ma proprio in questa sfida, torna a dirci Perilli,
qualcosa di decisivo si brucia e redime: mentre “finisce la pelle
teatrale” dell’abitudine, il corpo ancora s’inarca, rabbrividendo, verso
l’anima, verso la gioia che fiammeggia nei colori: “l’amore / impara
amore, ed in segreto / lo progetta, lo chiama”.
Paolo Lagazzi |
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L’AUTORE: PLINIO PERILLI
(Roma, 1955) ha
esordito come poeta nel 1982, pubblicando un poemetto sulla rivista “Alfabeta”,
auspice Antonio Porta. La sua prima raccolta è del 1989,
L’Amore visto dall’alto
(Amadeus), finalista quell’anno al Premio Viareggio), ristampata nel 1996.
Seguono i racconti in versi di Ragazze italiane
(Sansoni, 1990, due edizioni, Premio B. Joppolo). Chiude una sorta di trilogia
della Giovinezza con il volume Preghiere d’un laico
(Amadeus, 1994), che vince vari premi internazionali: il Montale, il Gozzano e
il Gatto. L’ultimo suo testo lirico, Petali in luce,
è uscito nel 1998, presentato da Giuseppe Pontiggia (Amadeus).
Una raccolta antologica delle sue poesie,
Promises of Love (Selected Poems), è stata tradotta in inglese da Carol
Lettieri e Irene Marchegiani, ed editata a New York nel 2004 presso le Gradiva
Publications della Stony Brook University. Nel 2011 il suo poemetto L’Aquila,
sorvolandosi, dedicato al tragico evento del terremoto del 6 aprile 2009, ha
vinto il Premio Internazionale Scanno per la Poesia.
Come critico si occupa specialmente di
convergenze multidisciplinari e sinestesie artistiche (Storia dell’arte
italiana in poesia, Sansoni, 1990), nonché dell’insegnamento della poesia ai
giovani e nelle scuole (La parola esteriore. I nuovi giovani e la
letteratura, Tracce, 1993; Educare in poesia, A.V.E., 1994). Del 1998 è
un grande studio antologico sul ‘900 italiano in rapporto all’idea di Natura (Melodie
della Terra. Il sentimento cosmico nei poeti italiani del nostro secolo,
Crocetti, 2ª edizione 2002).
Collabora a numerose riviste e ha curato molti
classici, antichi e moderni, dal “Canzoniere” di Petrarca alle liriche di
Michelangelo, dai “Taccuini futuristi” di Boccioni alle poesie di Carlo Levi,
dagli scritti di Svevo su Joyce a “Inventario privato” di Pagliarani e
“Variazioni belliche” di Amelia Rosselli.
Di recente uscita un suo vasto e intrecciato
repertorio sui rapporti fra il Cinema e tutte le altre arti: “Costruire lo
sguardo”. Storia sinestetica del Cinema in 40 grandi registi (Mancosu
Editore, 2009), per rendere finalmente omaggio a tutte le magiche
corrispondenze e i più fantasiosi sodalizi espressivi, che intrecciano e
irradiano, insieme, l’ispirazione e l’immaginario. A seguire, il volume di
scritture e memorie testimoniali RomAmor (“Come eravamo 1968-2008”),
edito nel 2010 presso le Edizioni del Giano, tutto dedicato al rapporto fra Roma
come entità ed amalgama letterario, e i grandi numi tutelari della seconda metà
del ’900, fino ai nostri ultimi anni: da Gadda a Moravia, da Flaiano a Pasolini,
da Amelia Rosselli a Dario Bellezza, etc.
Ha tenuto numerose conferenze, presentazioni e
prolusioni presso le maggiori università italiane ed americane.
Ogni martedì, dalle ore 21 alle 22, Plinio Perilli
conduce il programma “Poeti e Poesia” sul canale Sky 897 , digitale terrestre
896 Starsat.
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