Da quel momento in poi e fino
a tutto il XIX secolo un numero cospicuo di capolavori della pittura italiana
furono strappati, staccati dalle volte delle chiese, delle cappelle, dalle
pareti dei palazzi pubblici e privati che le accoglievano da secoli, per essere
trasportati in luoghi più sicuri, nelle quadrerie e nelle gallerie nobiliari e
principesche d’Italia e di mezza Europa. Spesso infatti, dietro a conclamate
esigenze conservative, si celavano implicite motivazioni collezionistiche.
Andrea del Castagno, Bramante, Bernardino Luini, Garofalo, Girolamo Romanino,
Correggio, Moretto, Giulio Romano, Niccolò dell’Abate, Pellegrino Tibaldi,
Veronese, Ludovico e Annibale Carracci, Guido Reni, Domenichino, Guercino: tutti
i grandi maestri dell’arte italiana fra la metà del Settecento e la fine del XIX
secolo furono oggetto delle attenzioni degli estrattisti: Antonio Contri,
Giacomo e Pellegrino Succi, Antonio Boccolari, Filippo Balbi, Stefano Barezzi,
Giovanni Rizzoli, Giovanni Secco Suardo, Giuseppe Steffanoni, anche loro, come
gli illustri artisti sopracitati, e come alcune fra le più belle pitture di
Ercolano e Pompei, saranno protagonisti della mostra del Mar.
Ma la prassi estrattista conoscerà la sua più fortunata stagione proprio nel
secolo scorso, quando, a partire dal secondo dopoguerra, furono strappati e
staccati un numero impressionante di affreschi. I danni provocati ad alcuni fra
i principali monumenti pittorici italiani dai bombardamenti bellici, la
convinzione che l’unica strada da percorrere per evitare che in futuro potessero
reiterarsi danni irreparabili come quelli al Mantegna a Padova, Tiepolo a
Vicenza, Buffalmacco e Benozzo Gozzoli a Pisa, fecero si che a partire dagli
anni Cinquanta fosse avviata la più imponente campagna di strappi e stacchi che
l'Italia abbia mai conosciuto. In caso di una nuova guerra, anche quella
fondamentale porzione del nostro patrimonio pittorico si sarebbe potuta salvare
ricoverandola nei rifugi antiaerei, come era stato fatto a partire dal 1940 con
le tele e le tavole dei maggiori musei della nazione.
Prese quindi avvio la cosiddetta “stagione degli stacchi” e della “caccia alle
sinopie”, i disegni preparatori che i maestri tre-quattrocenteschi avevano
lasciato a modo di traccia sotto gli intonaci. Perché come nei due secoli
precedenti, anche allora a evidenti e giuste ragioni conservative e di
salvaguardia, se ne affiancarono altre, diremmo, di diverso interesse. Se
nell’Ottocento era il collezionismo privato a favorire il trasporto degli
affreschi, ora erano gli storici dell’arte e i musei della ricostruita Nazione a
chiedere la diffusione su più ampia scala della tecnica estrattista. Questi
interessati a studiare le opere grafiche, cioè le sinopie, di pittori che
avevano lasciato assai poco al proposito su carta, gli altri a poter disporre di
capolavori dell’arte italiana altrimenti inavvicinabili, rendendoli facilmente
fruibili a tutti.
L’alluvione di Firenze fece il resto, mostrando al mondo intero la precarietà
che condizionava la vita dei più straordinari affreschi italiani. Così, per
sfuggire a morte certa, lasciarono per sempre il muro che li aveva custoditi da
secoli Giotto, Buffalmacco, Altichiero, Vitale da Bologna, Pisanello,
Signorelli, Perugino, Pontormo, Tiepolo trovando dimora in alcuni fra i più
importanti musei della nazione e ora, per quattro mesi, nelle sale del Mar di
Ravenna.
Mostra:
L'incanto dell'affresco. Capolavori strappati da Pompei a Giotto da
Correggio a Tiepolo
Sede:
Museo d’Arte della città di Ravenna
Enti organizzatori:
Mar - Museo d’Arte della città di Ravenna
Patrocini:
Regione Emilia-Romagna e Provincia di Ravenna
Periodo:
16 febbraio – 15 giugno 2014
Curatori:
Claudio Spadoni e Luca Ciancabilla
Enti organizzatori:
Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR Ravenna
Sponsor ufficiale:
Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna
Orari:
fino al 31 marzo: martedì- venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19,
dal 1 aprile: martedì - giovedì 9-18; venerdì 9-21;
sabato e domenica 9-19 , chiuso lunedì
la biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso:
intero: 9 euro, ridotto: 7 euro,
studenti Accademia e Università, insegnanti: 4 euro
MAR - Ufficio relazioni esterne e promozione
Nada Mamish - Francesca Boschetti
tel. +39.0544.482017 / 482775
fax +39.0544.212092
ufficio.stampa@museocitta.ra.it
www.mar.ra.it |